Cap. VIII "Is this Love?"

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Balzò a sedere sul letto, l'aria fresca della stanza gli solleticò le membra inzuppate di sudore.
Doveva essere ancora notte fonda, le luci della metropoli danzavano sulla tenda semitrasparente che celava l'ampia vetrata di fronte al letto.
Un calore intenso gli bruciava le membra a partire dalla zona dell'inguine; percepì la propria erezione prima ancora di tastare istintivamente con le mani.
Cosa diavolo aveva sognato? sospirò quando sentì qualcosa di appiccicoso macchiare la stoffa. Era da tempo che non gli capitava di venire durante il sonno, ma per quanto si sforzasse non riusciva a ricordare chi o cosa avesse sognato. Allungò il braccio alla sua destra in cerca dell'interruttore, per lo meno non aveva ripetuto quel maledetto incubo. Accese al luce, guardando l'ora sullo schermo della sveglia, erano ancora le tre e mezza di notte.

Minho si alzò, dirigendosi in bagno, la canottiera completamente incollata alla pelle. Chiuse gli occhi con sollievo quando l'acqua tiepida della doccia gli scivolò lungo il corpo, detergendogli le membra, tentò nuovamente di ricordare il sogno, ma niente, non gli venne in mente nemmeno un particolare, rivolse allora i pensieri alle sue passate storie d'amore, non che ce ne fossero state molte.
Ripensò alla sua fidanzata in America, fidanzata per modo di dire, perché in verità la considerava più come una amica, le voleva bene questo era certo ed era pure brava a letto, ma niente di più. Una sola persona fino ad allora gli aveva fatto battere il cuore: una ragazza francese che cinque anni prima si era trasferita in America, frequentando la sua stessa università. Si era innamorato al solo vederla e pure lei aveva ricambiato i suoi sentimenti, tuttavia l'anno seguente la famiglia della ragazza era dovuta tornare in Francia e lei era stata costretta a seguirli.
Dopo mesi di rapporto a distanza entrambi alla fine avevano rinunciato. Nel frattempo erano trascorsi gli anni, ma Minho, dopo quella delusione non si era più innamorato, si era concentrato invece sul proprio sogno, frequentando ogni giorno la palestra di arti marziali. Ne giro di soli tre anni aveva passato ben due esami di cintura conquistando quella marrone. Il suo maestro era stato molto fiero di quei risultati.

Ed ora che era tornato in Corea si era messo all'improvviso a sognare scene di sesso, scosse la testa, era tempo che si trovasse una compagna, che si innamorasse di nuovo, che non pensasse solamente alle arti marziali; quando d'un tratto i sui pensieri furono turbati dai ricordi della sera precedente.
La prima immagine che gli balzò in mente fu il corpo riverso di Taemin sopra di lui nella toelette del locale, i lineamenti delicati del suo viso, la pelle lucida e liscia della gola...la propria eccitazione...come era possibile che si fosse infervorato per un uomo? lui che era un eterosessuale dichiarato? l'incredulità e il disgusto si fecero nuovamente strada dentro di lui. Forse era stata la carenza di sesso a farlo eccitare, magari quei lineamenti così femminili gli avevano rammentato che era da tanto che non andava a letto con una donna. Niente di più.
In verità non aveva nulla contro gli omosessuali, in America aveva persino avuto degli amici di quella sponda, ma se voleva essere sincero, non li considerava "normali", andavano comunque contro le naturali leggi della vita. La vera unione avviene tra opposti, femminile e maschile, solamente dalla quale può generasi altra vita. Per questo quando si arrivava a parlare di matrimonio o adozioni gay lui era nettamente contrario. Un bambino per crescere ha bisogno di un padre ed una madre, così come era sempre stato. Si facessero i loro comodi in privato, perché sbandierare la loro anomalia in pubblico, venire a parlare di dritti, di matrimoni, di adozioni?

Uscì dalla doccia e afferrò l'accappatoio, rabbrividendo per l'aria gelida che filtrava dalla finestra semichiusa. Lo aveva persino provocato quel bastardo, dopo che era venuto in suo soccorso, pensò, ricordando l'espressione odiosamente divertita sul volto di Taemin. Invece di ringraziarlo per la sua gentilezza, si era divertito a stuzzicarlo, offendendo la sua dignità. Si vergognò per come aveva reagito quando gli aveva afferrato i genitali, "da questo momento in poi sei mio"? Che cosa aveva voluto dire con quella frase?
Era forse attratto da lui?
Poteva benissimo essere, dato che senza alcun dubbio era gay. Le mani si strinsero a pugno per l'indignazione, non gli avrebbe più permesso di trattarlo senza rispetto, aveva voluto sfidarlo? benissimo, sarebbe stata l'occasione perfetta per fargliela pagare.

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