Come Scusi?

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Sto lavorando all'immagina della 4ª stagione. Intanto per non lasciarvi a secco vi posto un altro immagina.
Ambientato nella stagione 5
...
Era una mattina come le altre, mi stavo preparando per andare a lavoro <Amore sei pronta?>
<Si Spence> dissi guardandomi un'ultima volta allo specchio <Mmh passi troppo tempo a guardarti, sei perfetta> disse lui avvolgendomi le braccia da dietro e posando le sue labbra sulla mia spalla. Sorrisi baciandogli la tempia <Sei troppo buono> dissi prendendolo per mano mentre uscivamo <Sono troppo vero> mi corresse facendomi ridere.

Quel giorno non c'erano casi dovevamo solo completare alcuni documenti e ricontrollare dei fascicoli. <T/n> mi voltai <Oh ciao JJ, dimmi tutto> dissi sorridendo. Mi guardò per un attimo e mi fece cenno di seguirla. Mi alzai e andai da lei <La Strauss vuole parlare con te, mi ha mandato a chiamarti> disse sospirando. Roteai gli occhi <Ok allora vado> le dissi leggermente spazientita facendola ridere.
Bussai alla porta <Capo Strauss> la salutai <Prego T/c si sieda> disse indicandomi la sedia con la mano <Mi dica> continuai io poggiando le mani sulla scrivania <Ok, vorrei arrivare diritta al punto. Si tratta di lei e il Dottor Reid> disse con tono duro. Aggrottai le sopracciglia confusa <Cosa esattamente su di noi?> chiesi <La vostra relazione potrebbe interferire con il lavoro, quindi temo che se lei tiene a questo lavoro deve terminare questa cosa che c'è tra di voi> disse incrociando le braccia <Come scusi?> dissi spalancando gli occhi <Siamo insieme da tre anni e non è mai successo nulla> aggiunsi <Si ma ci vuole professionalità su lavoro> disse <Mi sembra che noi siamo più che professionali capo Strauss> le dissi <Non credo proprio agente T/c, gia il fatto che vi chiamate "Amore" mentre lavorate non va bene> disse. Ridacchiai nervosamente <Lo trova divertente signorina?> mi chiese infastidita <Onestamente si signora Strauss e le dirò anche il perché...io e Spencer abbiamo preso questa abitudine perchè si da il caso che abbiamo una relazione stabile da ben tre anni e non mi sembra che chiamarci "Amore" su lavoro non ci faccia svolgere il nostro dovere...voglio dire, è solo un soprannome> dissi enfatizzando l'ultima parte <Magari non potrebbe essere di intralcio nelle indagini ma potrebbe comunque mettere a disagio i vostri colleghi> disse facendomi alzare in piedi di scatto <Con tutto il rispetto signora ma noi della squadra ci conosciamo da cinque anni...e le garantisco che sta dicendo un mucchio di cavolate perchè noi non ci incontriamo solo in ambito lavorativo, ma facciamo anche delle uscite tra amici...crede che mentre siamo fuori io e Spencer ci trattiamo come perfetti sconosciuti? Crede che non ci teniamo per mano o che non ci baciamo davanti a loro? Non credo proprio, quindi non mi venga a dire queste cose e accetti di avere torto per una volta> le dissi <Inoltre su lavoro non ci baciamo mai, neanche a stampo. È capitato una volta, Una. Sola. Volta. Ed è stato perchè Spencer mi ha confessato una cosa riguardante il suo passato, stava quasi per scoppiare in lacrme quindi mi scusi se ho cercato di farlo sentire amato per non farlo crollare> aggiunsi. A questo punto stavo trattenendo le lacrime, mi stava facendo arrabbiare parecchio. <Si deve calmare agente> disse <Non posso, perchè quando vogliono criticare la mia vita personale senza sapere nulla di me allora si che mi agito> le dissi spazientita <Comunque sia le ho fatto un contratto di trasferimento, da domani non sarà più un agente della B.A.U. > disse porgendomi un foglio. Lo presi dalle sue mani leggendo ogni scritta. Volevo urlare, piangere, insultarla, ma mi limitai a guardarla negli occhi con disprezzo mentre strappavo il foglio lentamente. <Con questo ci accendo il camino> le dissi lasciando andare i pezzi sulla scrivania. Aprii la porta per uscire <Agente T/c> mi richiamò, troppo tardi, ormai la porta si era chiusa dietro di me. Camminavo asciugandomi le lacrime con il dorso della mano. Andai nella sala riunioni e decisi di annunciare il tutto alla squadra <Ragazzi, da domani non farò più parte di questa squadra> dissi guadagnandomi un'espressione confusa da tutti <La Strauss ha firmato un foglio di trasferimento per un posto di lavoro a Londra, mi dispiace> dissi. Lo sguardo di Spencer mi distrusse. Lasciò cadere a terra una stampella <Cosa?> disse <Ha detto che io e te non siamo professionali> gli comunicai. Non rispose, riprese la stampella e iniziò ad andare via <Dove stai andando?> chiesi <A parlare con la Strauss> rispose <No Spence potresti rimetterci anche tu> dissi mettendomi davanti a lui. <Ho strappato il contratto, se non posso lavorare qui, non andrò a Londra. Che ne sarebbe della nostra relazione? Della nostra amicizia?> aggiunsi riferita alla squadra e a Spencer. <Ma noi abbiamo bisogno di un membro come te nella squadra> disse Hotch <Allora secondo le condizioni della Strauss dovremmo lasciarci> citai l'altra opzione. <Se è questo che vuoi> disse Spencer <Ma certo che non lo voglio Spence, secondo quale criterio dovrei lasciarti?> dissi accrezzandogli una guancia. <Scusa per quale motivo non sareste professionali?> chiese JJ <Perchè ci chiamiamo "Amore" su lavoro> dissi causando le facce scioccate della squadra <Vi rendete conto. Ha detto anche che in questo modo vi mettiamo a disagio io le ho risposto che non è vero perché quando usciamo non vi da fastidio e che darci questo soprannome non interferisce con il caso> esclamai alzando il tono di voce <Agente T/c se ha delle lamentele può benissimo rivolgersi a me> mi voltai guardando sulla scalinata <Capo Strauss a questo punto penso che lei mi stia prendendo in giro> dissi ridacchiando nervosamente <Le ho riferito tutte le lamentele possibili quando eravamo dentro quello studio. Ma sa che le dico, me ne vado non me la sento di avere a che fare con un capo come lei. Ma prima le voglio fare una domanda...lei ha un marito?> aggiunsi con la giacca e la borsa in mano. La vidi abbassare la testa <Proprio come pensavo...è stato un piacere lavorare con voi ragazzi, ci vediamo a casa Spence> dissi voltandomi e andando fuori dall'edificio. Mi voltai un'ultima volta verso il palazzo guardandolo in tutta la sua altezza. Lasciai cadere tutto a terra e mi portai una mano alla bocca mentre qualche lacrima scendeva.

Stavamo dormendo beatamente quando mi squillò il cellulare. Erano le sei del mattino e nel frattempo si svegliò anche Spencer che continuava a lasciarmi baci sulla spalla e sul braccio <Pronto> risposi <Decolliamo tra mezz'ora> la voce di Hotch si udì dall'altro capo del telefono. Dal modo in cui l'aveva detto si capiva che stava sorridendo. Attaccai e voltai il capo verso Spencer che mi guardava curioso. Gli appoggiai una mano sul volto <Dobbiamo andare a lavoro> dissi sorridendo. Mi guardò per un istante poi unì le sue labbra alle mie.   <dobbiamo>

Spencer Reid-immaginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora