Antrace

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Lo so lo so, sto scrivendo tutti capitoli tristi, però ehi! finiscono bene 😉. Commentate, vorrei sapere se vi piacciono😊.
...
<Abbiamo un caso a Washington city> disse Hotch lasciando cadere i fascicoli sulle nostre scrivanie. Osservai le pagine del caso con attenzione <Tosse, febbre, insufficenza polmonare> lessi mentre ci avviavamo nella sala riunioni <Antrace?> chiese Spencer. Lo guardai e scrollai le spalle <Non ne ho idea> dissi pizzicandogli una guancia con la mano destando un sorriso sul volto del mio bellissimo ragazzo. <Lei è la dottoressa Yakimura si occuperà di illustrarci la malattia> disse JJ presentandocela <Prima ho sentito qualche ipotesi fatta da voi ragazzi, vi siete avvicinati molto nominando l'antrace, infatti è proprio quello ma c'è qualcosa di piú potente stavolta, le vittime si ammalano prima e presentano dei segni sul corpo come potete ben notare> disse indicano i punti delle immagini. Guardavo con attenzione le foto delle vittime, alcuni erano ancora ricoverati altri erano guariti. Ma le foto erano forti e per un ipocondriaca come me erano un po' troppo.

Andai nel mio ufficio per preparare il necessario. Mi sedetti alla mia scrivania per riflettere appoggiando le mani sul mio volto mentre un sospiro lasciò le mie labbra. <Caffè?> un bussare alla mia porta aperta mi risvegliò dalla mia trans. Incontrai i due occhi color nocciola di Spencer <Si ti prego> dissi. Me lo porse lasciandomi un bacio a stampo <Grazie amore> dissi <Tutto bene?> mi chiese appoggiandosi alla mia scrivania <Si sono solo un po' spaventata> dissi <Ipocondria?> chiese anche se sapeva gia la risposta. Lo guardai annuendo mentre lui si piegò sulle ginocchia <Andrà bene, abbiamo preso le pillole> disse accarezzandomi la gamba affettuosamente. Gli sorrisi passandogli le braccia attorno al collo, volevo baciarlo ma <Ok piccioncini le macchine sono pronte> disse Prentiss bussando alla porta divertita.

Io e Spencer entrammo nel suv e partimmo insieme agli altri che erano nelle rispettive macchine. Guardavo fuori al finestrino riflettendo, davvero delle pillole possono farci evitare il contagio? Mi chiesi. Una mano sul mio ginocchio mi risvegliò dai miei pensieri, Spencer non disse nulla accarezzava solamente la mia pelle con il suo pollice. Appoggiai una mano sulla sua facendo intersecare le nostre dita <Sta tranquilla ok?> sussurrò con gli occhi inchiodati alla strada <Ma non è per me che mi preoccupo> dissi lasciando intendere <Io starò bene, ok?> disse stringendo leggermente la mano sul mio ginocchio. Annuii non molto convinta tracciando le vene della sua mano che arrivavano fino al suo avambraccio. Ci parcheggiammo davanti ad una casa gli altri erano andati nei posti a loro assegnati. Rimanemmo per un po' a guardare la casa dalla macchina finchè Spencer non posò il suo sguardo su di me. Lo guardai a mia volta, poi mi misi a cavalcioni su di lui abbracciandolo forte <Non voglio che ti capiti qualcosa di brutto> dissi spingendo la testa contro il suo petto, stringevo il tessuto della sua camicia mentre lui mi accarezzava la schiena <Hey> disse prendendo il mio volto tra le sue mani <Non mi succederà nulla> aggiunse. Lo guardai scettica per un po' ma poi gli accarezzai il volto con la mano sorridendogli debolmente. Fu lui ad iniziare per primo il bacio, feci scivolare la mano nella sua chioma castana (Tralaltro io sto vedendo la 12ª stagione e sto tipo adorando i suoi capelli, sono così cespugliosi. A parte che a Reid gli stanno bene in tutti i modi i capelli perchè è bello lui ma dettagli facciamo finta che non ho detto nulla) e lui avvolse le sue braccia attorno alla mia vita. Ci staccammo dal bacio appoggiando le nostre fronti una accanto all'altra  <Ti amo, lo sai questo si?> disse, annuii <Ti amo anche io> dissi lasciando un bacio sulla sua fronte. Uscimmo dalla macchina per recarci accanto alla casa da esaminare. La osservavamo da fuori facendo un giro per analizzare i dintorni. Mi squillò il cellulare <Hotch?> risposi <Si siamo qui alla casa> dissi <No all'esterno sembra non esserci nulla> <Certo, ti aggiorno a dopo> dissi <Spencer ha chiamato Hotch ha det--> mi voltai non vedendolo in giro <Spencer?> lo chiamai ma nulla. Entrai piano nella casa e camminando mi accorsi di una porta scorrevole di vetro semichiusa. Mi avvicinai per aprirla<Spence ma che> dissi quando la chiuse <Mi dispiace non posso farti entrare> disse guardando in un punto per terra dietro di se. C'era una provetta di Antrace rotta e il condotto dell'aria era acceso. Guardavo la provetta atterrita mentre i miei occhi si fecero lucidi <Piccola ho bisogno che tu mantenga la calma, ok? Chiama Hotch e parlagli della situazione> disse annuii asciugandomi un paio di lacrime che erano sfuggite al mio controllo, presi il telefono e digitai il numero <Hotch abbiamo un problema>

Presto arrivarono alcuni membri della squadra e alcuni dottori che allestirono degli stend. Alcuni di loro entrarono nella casa, erano tutti bardati. Guardavo fisso la porta dell'abitazione cercando di non arrivare a conclusioni troppo affrettate. <Hey principessa> disse Morgan, era come un fratello maggiore per me ci tenevo tanto a lui. Lo guardai lanciandogli un mezzo sorrisino <Andrà bene, Reid è ingamba> disse <Non è quello che mi preoccupa Morgan> dissi <E cosa ti preoccupa allora> chiese. Sbuffai incerta se dirglielo o no ma poi <Abbiamo bisogno di lui> dissi <Certo che abbiamo bisogno di lui è un genio> rispose Morgan <Non parlo della squadra Derek> dissi. Mi guardò confuso per un po' con un espressione confusa in volto. Poi spalancò gli occhi <Aspetti un bambino?> chiese, lo guardai annuendo <Principessa congratulazioni> disse dandomi un bacio sulla tempia. Sorrisi leggermente il momento fu interrotto dal telefono di Morgan che squillò. <Reid> lo guardai di scatto <No no dimmi tutto> ascoltavo attentamente cosa stava dicendo Morgan per elaborare approssimativamente il discorso che stavano facendo. Non sentivo le parole di Spencer ma qualcosa lo sentii, stava tossendo molto forte. Guardavo Morgan impanicata ma poi decisi di andare a parlare con Hotch <Hotch dobbiamo portarlo all'odpedale> dissi <T/n è molto vicino ad una possibile cura, ti prometto che lo porteremo al pronto soccorso appena dirà l'ultima lettera della cura> disse appoggiando le mani sulle mie spalle, ridacchiai leggermente destando un sorriso sul volto del mio capo.

Finalmente ci era riuscito, lo stavano trasportando in una capanna e una volta dentro lo bagnarono con delle pompe. Lo guardavo mordendomi  ansiosamente le unghie e passandomi ripetutamente le mani tra i capelli <T/n> richiamò la mia attenzione, alzai il mio sguardo rivolgendolo a lui. Non disse nulla, mi guardava solamente, avevo capito che voleva tranquillizzarmi. Mi soffermai particolarmente sulla sua figura ammirando la sua perfezione. I capelli bagnati cadevano davanti al suo volto e i suoi occhi color nocciola brillavano alla luce del sole. Osservai mentre si toglieva la cravatta <So che non andrai con la squadra a concludere il caso quindi perchè non mi aspetti in macchina? Poi potrai seguire l'ambulanza> disse, annuii<Σε αγαπω> dissi (Significa Ti amo in greco, in realtà non ne sono neanche tanto convinta ma dettagli) lui mi guardò con un mezzo sorriso in volto <Anche io> rispose, non sapeva il greco ma era un genio quindi non ci avrebbe messo molto a capire cosa gli avessi detto. Mi avviai verso la macchina e osservai dal finestrino come lo trasportavano sulla barella. Mi faceva strano vederlo con la maschera dell'ossigeno e mi metteva anche un po' di ansia. Quando l'ambulanza partì con le sirene accese decisi di accenderle anche io così sarei riuscita a stargli dietro. Decisi di chiamare JJ <T/n> rispose <JJ io sto andando all'ospedale voi finite il caso senza di me> dissi <Ok T/n tienici aggiornati, un bacio> disse <Certo, un bacio JJ> risposi.

Erano riusciti a curarlo, io ero seduta accanto al suo letto con una gelatina che avevo comprato apposta per lui. Gli tolsi i capelli dal volto lasciando un bacio sulla sua tempia. Sentii una mano toccarmi la parte bassa della schiena <T/n> mi chiamo Spencer con voce spezzata <Finalmente sei sveglio> dissi accarezzandogli una guancia con il dorso della mano <C'è una cosa che devo dirti> dissi prendendogli la mano <Vuoi lasciarmi?> chiese con un espressione spaventata in volto <No, sciocchino ma cosa pensi> dissi ridacchiando <Ehm...non so come dirtelo> dissi passandomi una mano sulla fronte <Io ti ho fatto un regalo> dissi <Ma non è materiale> aggiunsi <Mmh, non ti seguo> disse lui confuso appoggiandosi sui gomiti, ridacchiai asciugandomi una lacrima <So quanto ti piacciono i bambini e volevo dirti che ne aspetto uno> dissi sorridendogli <Stai dicendo sul serio?> chiese sorridendo ampiamente annuii per poi fiondarmi tra le sue braccia. Stavamo per dare inizio ad una nuova famiglia.

Spencer Reid-immaginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora