I'll Hold You When Things Go Wrong

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Basato sugli episodi in cui Reid viene rapito e si ritrova con una dipendenza da Dilaudid (Non so se si crive così).
...
Sono passati alcuni giorni da quando il mio ragazzo, Spencer, era stato rapito. Fortunatamente poi è tornato a casa ma non lo riconoscevo piú. Entrambi lavoravamo all' FBI come profilers ed in questi giorni è venuto a lavoro con un fare molto strano. Non abitavamo ancora insieme perchè la nostra relazione era ancora giovane, di solito quando entrava nella sala conferenze mi salutava portandomi il caffè, ma come ho appena detto, non lo riconosco piú.

Io, Spencer ed Emily eravamo appena usciti dall' edificio dopo aver assistito ad un discorso poco rassicurante da parte di Spencer. <Spencer tu non sei così> disse Emily una volta fermi <Oh, allora non mi conosci abbastanza> rispose lui avanzando poi nella direzione della sua macchina. Guardai Emily con un espressione di scuse facendola annuire. Poi mi diressi nella direzione di Spencer <Hey Spence si può sapere che ti prende?> chiesi <Nulla, ne riparliamo a casa> disse, quel giorno sarei rimasta a cena da lui. Ultimamente accadeva spesso che dormissi a casa sua perchè nella mia c'erano i lavori ed era impossibile camminare con tutti gli attrezzi in giro per casa, diciamo che avevo qualche vestito nel suo armadio, ma solo per i giorni in cui sarei rimasta. Appoggiai una mano sulla sua che si trovava sul cambio sentendo un sospiro lasciare le sue labbra poco dopo. Accarezzai con il pollice il retro della sua mano mentre guardavo fuori dal finestrino.

<Bene ragazzi avete fatto un ottimo lavoro oggi, cercate di riposare. Domani riprenderemo le indagini> disse Gideon congedandoci. Uscimmo tutti dall' edificio e ci recammo alle nostre abitazioni. Lo vedevo che era stanco le sue occhiaie erano ben visibili. Decisi di rallegrarlo così mi avvicinai per depositargli un bacio sulle labbra, ma la cosa che mi sorprese fu la sua reazione. Girò il volto in modo tale che le mie labbra potessero incontrare la sua guancia. <Vado a farmi una doccia> disse poi andando via al piú presto. Non avevo mai capito il perchè dei suoi comportamenti, lui non me ne voleva parlare. Sospirai rumorosamente andando in cucina per preparare qulcosa per la cena. Misi una pentola con acqua e sale. Aprii il mobile in alto a destra nella sua cucina per cercare della pasta, date le mie origini italiane avrei fatto quella. Ma cercando non trovai la pasta, bensì due bottigliette trasparenti con un liquido dentro. Abbassai il braccio dallo scaffale e guardai il barattolo, lessi la scritta "Dilaudid". Improvvisamente sentii le lacrime formarsi, era questo il motivo della sua irrascibilità. Iniziai a mettere un pijama e dei vestiti che mi sarebbero stati utili per andare a lavoro il giorno seguente nella borsa. <T/n ti ho lasciato un asciuga-- che stai facendo?> chiese confuso <Mi sembra abbastanza evidente Spence> dissi <Sembra che mi stai lasciando ma mi rifiuto di pensarlo> disse lui con la voce spezzata <No Spence non ti sto lasciando ma tornerò qui quando smetterai di prendere questo schifo> dissi mettendogli le boccette in mano <Oh adesso rovisti anche nella mia roba> disse arrabbiato <Scusami se stavo preparando la cena per te, per noi> dissi alzando a mia volta la voce. <Tu non puoi dirmi cosa fare, è una mia scelta> disse lui. Non alzai piú la voce ed aprii leggermente la bocca in cerca di parole, mentre qualche lacrima usciva <Bhe se la tua scelta è ucciderti lentamente e lasciarmi sola, allora accomodati> dissi. Presi le chiavi della mia macchina <Vado da JJ, ci vediamo domani Spencer> aggiunsi uscendo senza guardarlo in faccia. Mentre camminavo verso la mia auto piangevo a dirotto, ancora peggio fu quando vi entrai. Mi appoggiai allo sterzo singhiozzando fino a perdere tutte le lacrime. Quando mi calmai misi in moto e partii verso la casa della mia migliore amica.

Bussai alla porta e JJ mi aprì subito con il suo sorriso accogliente, che tuttavia non mi vaceva sentire meglio.<Scusa l'orario JJ, posso rimanere per la notte, a casa mia stanno facendo i lavori e con Spencer ho avuto un piccolo litigio> dissi <T/n tu lo sai che ti voglio bene e che puoi venire quando vuoi, entra> disse per poi stringermi in un abbraccio <La camera degli ospiti è gia libera va a riposarti e sentiti come se fossi a casa tua> disse accompagnandomi nella camera. Le sorrisi debolmente <Grazie Jennifer> dissi. Appena entrai nella camera misi il pijama e poggiai la testa al cuscino, le parole di Spencer mi rimbombavavano in testa. Sentii JJ che camminava per la casa mentre parlava a telefono <Spencer si può sapere cosa le hai detto?> <Ha gli occhi gonfi e rossi, come se avesse pianto da giorni, ha delle occhiaie tremende e la voce le trema tantissimo> sentii ma poi caddi nel mondo dei sogni.

Il giorno seguente, quando entrai nell'esificio avevo gli occhi di tutti addosso. Sapevo di non avere un bell'aspetto ma nenache il trucco era riuscito ad aggiustare la situazione che avevo in faccia. Camminavo a testa bassa senza guardare nessuno in faccia. Appena entrai nella sala conferenze saluatai tutti con un "buongiorno" molto rapido <Stai bene T/n?> chiese Hotch <Certo, sto bene, ho solo avuto una brutta serata, nulla di grave> dissi, automaticamente tutti gli sguardi si spostarono su Spencer <Abbiamo esagerato con i dolci ieri sera non è vero JJ?> le chiesi, guardandola supplichevole <Ehm, si, troppi zuccheri> rispose con una risatina nervosa. Hotch ci scrutò, ma poi annuì. Ritornai a respirare, non mi accorsi che per tutto il tempo ebbi trattenuto il fiato.

Diciamo che la giornata passò abbastanza velocemente e finalmente riuscimmo a trovare l'S.I. quindi il caso era chiuso. Anche quella sera andai a casa di JJ. Non ero ancora pronta ad affrontare un'altro litigio. Era all'incirca l'una del mattino quando il mio telefono squillò. Lo presi senza neanche guardare chi fosse e risposi <Pronto> dissi assonnata <T/n> la voce era debole e tremante <Spence?> esordii confusa <Tutto bene?> chiesi in seguito <T/n sta venendo a prendermi> stava piangendo lo si poteva capire dalla voce <Chi Spencer? Chi sta venendo a prenderti?> chiesi mentre stavo gia preparando la borsa <Tobias> la sua voce era ridotta ad un sussurro <Spence hai avuto un incubo, Tobias è morto, stai tranquillo sto arrivando> dissi attaccando. Con un foglio e una penna lasciai un messaggio a JJ. Presi le chiavi della macchina e misi in moto,in poco tempo ero già davanti al suo palazzo. Aprii con la copia delle chiavi che mi aveva fatto la porta del palazzo per poi salire le scale fino ad arrivare al suo piano. Aprii anche la porta di casa e quando entrai vidi uno Spencer disperato. Puro terrore nel suo sguardo <Vieni qui> sussurrai accogliendolo tra le mie braccia <Mi dispiace, mi dispiace tanto> disse stringendomi a se <Shh, Spencer non è colpa tua> dissi <Andiamo a dormire> aggiunsi portandolo in camera. Ci stendemmo entrambi sul letto, lo strinsi a me lasciandogli un bacio sulla fronte <Lui mi ha drogato, ha creato la mia dipendenza. Credevo che il Dilaudid mi facesse scappare dalla realtà> disse <Cosa ti faceva vedere?> chiesi <Mia madre> disse. Lasciai un altro bacio sulla sua fronte accarezzando delicatamente i suoi capelli. Molto presto tutti e due ci addormentammo, abbracciati l'uno all'altro.

<Noo, noo, ti prego lasciami andare> le grida di Spencer mi svegliarono <Spence, Spence sveglia, è solo un sogno> dissi avvolgendo un braccio attorno al suo busto e l'altro lo posizionai in modo tale che la mia mano gli toccasse la fronte. <È tutto ok, Spence, sono qui> dissi dondolandolo piano <T/n> sussurrò focalizzando i suoi occhi su di me <Shh, sono qui> dissi baciandogli una guancia <Ti amo> disse a bassa voce. Era la prima volta che me lo diceva, mi venne spontaneo sorridere. Accarezzai con l'indice il suo zigomo <Ti amo anche io, Dottor Spencer Reid> dissi ridacchiando. Mi lasciò un bacio sulle labbra. Quel contatto che ormai mi mancava troppo, mi fece addormentare tra le braccia dell'amore della mia vita. La persona che avrei sempre protetto.
Oh Spencer!

Spencer Reid-immaginaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora