Parlo di cioccolata

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"Queste poltrone sono comodissime!"
Summer rimbalza su e giù davanti ai miei occhi.

"Ma perché devo avere una sorella così esuberante?" Winter sbuffa annoiata portandosi una mano nel viso.

Mi ritrovo spaparanzata su questo divanetto grigio e peloso della biblioteca.
Oltre alla luce di questa grande stanza, ad illuminare il pavimento, ci pensa la luna.
Sono appena le dieci, ed è già alta nel cielo.

"Ve l'avevo detto che dovevamo venire. È rilassante stare qua di sera, vero?" chiede Kan convinto.

Summer è troppo impegnata ad analizzare la poltrona pelosa, Winter tenta di aggiustare il suo braccialetto arrugginito e Walter, impassibile, legge un libro di Shakespeare.

"Si, è rilassante" rispondo a bassa voce, in risposta ottengo un sorriso soddisfatto.

Sistemo il cuscino sotto la mia testa e non sapendo cosa fare, osservo attentamente il soffitto bianco. Mi piace immaginare di disegnarci qualcosa, proprio come facevo da bambina, e la prima cosa che mi veniva in mente, era un semplice fiocco di neve.
È come se lo disegnassi con gli occhi.
Un sorriso spontaneo fa strada sulle mie labbra.

"Bella addormentata? Ci sei?" mi ritrovo la faccia di Summer a poca distanza dal mio volto. Sussulto spaventata e la fulmino con lo sguardo.

"Che c'è?!"

"Niente, Kan sta ripetendo il tuo nome da secoli" fa spallucce e continua a saltellare nella sedia. Rivolgo lo sguardo al ragazzo in questione e lo invito a parlare.

"Astrid, non è che, per favore, potresti passarmi quella bottiglietta d'acqua che vedi nel tavolino di fronte a te?" il modo in cui parla non fa che urtarmi di più.
Mi crede forse rimbambita?

"Alzati, ce le hai le gambe, o sbaglio?"

Sospira con un'espressione addolorata.
Dopodiché si concentra socchiudendo gli occhi.
Lo osservo confusa, ma dopo pochi secondi mi è tutto più chiaro.
Il suo braccio si allunga sempre di più, fino ad arrivare alla bottiglietta tanto desiderata, per poi ritornare alla normalità.
Mi viene da vomitare.
"Perché mi hai chiesto di prenderti l'acqua quando hai questo dono così comodo?" Chiedo confusa.
"Perché sento che mi fa perdere i capelli!" Si alza all'improvviso mettendosi le mani in testa.
Delle risate si accendono nella stanza.
"Si in effetti sei un po' stempiato?" Lo stuzzica Summer.
"Dove?!" Il terrore comanda nei suoi occhi a mandorla.  "Datemi uno specchio!" Inizia a guardarsi ovunque in cerca dell'oggetto.

"Jung, la tua elasticità è come sempre molto sorprendente. Summer ti prende in giro. I capelli sono tutti in testa. Come sempre." Con fare professionale, Winter tra vari gesti strani esprime la sua opinione.
"Ma parliamo di cose più serie. Qualcuno sa perché quest'anno hanno messo il coprifuoco alle undici?" la bionda scorbutica scuote la testa più volte, come se non si facesse capace di questa cosa.

"Gli altri anni non c'era?" chiedo incuriosita.

"No."

Per la prima volta Walter alza lo sguardo verso di noi. Sembra interessato all'argomento.

"Dovremmo chiedere ad Omar e a Ginevra" Summer smette di saltellare e si concentra sulla conversazione.

"E secondo te Ginevra ci darebbe una spiegazione? Ma fammi un favore..." risponde in malo modo la sorella.

"Winter ha ragione, sappiamo com'è fatta" la voce di Walter raggiunge il mio udito.

L'Ultima Gemma                                          Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora