I miei occhi sono accerchiati da delle occhiaie scure e profonde, i capelli sono scompigliati e i miei nervi sono a fior di pelle.
Questa notte non sono riuscita a chiudere occhio, neanche per un dannato secondo.
I pensieri non cessavano.
Domande su domande, per poi non trovare nessuna risposta.
Mi alzo di scatto dal letto sentendo la sveglia suonare, rivolgo lentamente lo sguardo verso il comodino. Socchiudo gli occhi e con uno scatto felino scaravento con violenza la sveglia sul pavimento. Mi strofino la faccia con le mani bisbigliando qualcosa di incomprensibile persino per me."Astrid cosa è successo?" chiede lo zio Andrew mentre entra in camera. Sospiro e mi rimetto sotto le coperte invocando il sonno.
"Dio mio, non hai dormito vero?" anche se le coperte mi impediscono di vederlo, sento che si è seduto accanto a me.
Non sono in vena di conversazione, per niente."Vedrai che stasera andrà meglio. Ora però alzati, devi andare a scuola" mi da un bacio tra i capelli. Lentamente lo sento alzarsi e immagino già il suo sguardo pieno di compassione. Io non ho bisogno di essere compatita, e mai ne avrò.
Ci ho pensato e ripensato, alla fine ho preso una decisione. Malgrado mi faccia imbestialire, è la scelta che devo fare.
Anche se non ne sono del tutto convinta.
Oggi non andrò a scuola, ho bisogno di sentire ciò che ha da dire quell'essere dai capelli bianchi. Non ci sono spiegazioni a ciò che ho visto e subito ieri.
Stavo per essere soffocata per colpa sua, inoltre lui sa qualcosa del mio passato.
E questo non lo posso accettare.Mi alzo dal letto per poi avvicinarmi all'armadio, prendo una tuta nera e la indosso. Metto gli scarponi adatti al clima invernale, mi dirigo verso il comodino, apro il primo cassetto e osservo la pietra azzurra della mia collana.
Non capisco il motivo, ma questa volta più la guardo più i mie battiti aumentano irregolari.
In modo svelto la prendo e la metto attorno al collo. All'improvviso qualcuno bussa alla porta."Avanti" zia Serena entra assumendo
un'espressione sorpresa."Wow sei già pronta! Hai fretta di andare a scuola?" non so neanche cosa dovrei dirgli, perciò rimango in silenzio.
"Beh, oggi a cena c'è il tuo piatto preferito. Lasagne!" esclama contenta e in risposta accenno a un sorriso.
"Ti ho preparato un panino. È sul tavolo, così lo mangi a pranzo" annuisco e la ringrazio.
"Ora devo andare, ciao zia" prendo la borsa, arrivo in cucina e afferro il panino.
"Ciao Astrid" cerca di sorridere ma non è sincera. So che qualcosa la preoccupa, ma io non posso farci niente.
Esco di casa e chiudo la porta.
Mentre cammino non faccio altro che dirmi "Che diavolo sto facendo!"
Perché dò ascolto a un tizio che voleva quasi uccidermi? Che assurdità!"Vabbè" scuoto la testa rassegnata e continuo a camminare verso la mia meta.
❄️ ❄️ ❄️
Dopo un ora...
"Ma quanto cavolo ci mette ad aprire una stupida porta?" sussurro a me stessa dopo aver bussato per la decima volta.
Mi trovo davanti alla baita da quasi mezz'ora e il pensiero di essermi immaginata tutto prende il sopravvento.Il presentimento cessa quando una figura rientra nella mia visuale.
Il ragazzo dai capelli bianchi mi osserva con un sorrisetto soddisfatto.
Dai suoi occhi capisco che non è sveglio da molto, infatti dopo pochi secondi sbadiglia strofinandosi gli occhi."Lo sapevo che saresti venuta. Dai entra, finisco di sistemarmi e andiamo" che spavaldo!
"Resto fuori" rispondo decisa e lui mi osserva stranito.
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L'Ultima Gemma
FantasyFreddo, imprevedibile, scontroso. Delicato, raffinato, puro. Tra le montagne della sua amata Norvegia, una ragazza sostiene di avere un cuore di ghiaccio. Una ragazza insolita, amante della solitudine e del freddo. Proprio come un lupo che non da m...