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☬ 𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟑: 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐳𝐚𝐳𝐞𝐥

*JEONGGUK*

«Jeongguk!» sentii richiamare flebilmente il mio nome ma non appena feci per girarmi ─ e constatarne l'effettiva provenienza ─ Re di Denari mi tirò un leggero pugno sul petto, richiamando la mia attenzione.

«Stavo dicendo-» sibilò nervoso. «Dobbiamo riuscire a convincere pienamente Apocalisse e Inchiodatore, sono soliti lavorare sempre in coppia e difficilmente si uniscono a gruppi maggiori. Sono preoccupato che in qualche modo possano decidere di disertare e ostacolare il nostro compito»

«Anche Vlad e Giaguaro Bianco sono soliti lavorare insieme ma hanno immediatamente compreso quanto le probabilità di successo possano aumentare se collaboriamo tutti e sette insieme» spiegai, udendo l'ennesimo richiamo del mio nome. «Scusami un secondo-»

Mi allontanai da Seokjin e ripercorsi velocemente il corridoio fino a raggiungere la stanza all'interno della quale avevo rinchiuso Taehyung; posai la mano sulla maniglia e il suo successivo "Jeongguk!" gridato con voce spezzata mi spinse a sbloccare immediatamente ogni serratura, fiondandomi all'interno della stanza.

I miei occhi catturarono immediatamente la figura di Taehyung sdraiata supina a terra e i continui spasmi che scuotevano il suo corpo senza però far proferire alcun suono dalle sue labbra.

Accorsi al suo fianco e gli piegai la testa lateralmente pur di evitargli il soffocamento.

«Seokjin! Portami immediatamente una dose di scopolamina e una flebo di elettroliti e carboidrati semplici, svelto!» urlai l'ordine all'uomo di cui nemmeno mi preoccupai potesse disubbidire alla mia richiesta.

Presi quindi il corpo ─ finito in apnea ─ del corvino che girai sul fianco sinistro e gli assestai diversi colpi secchi tra le scapole, spingendolo a liberare con un forte colpo di tosse le vie respiratorie.

La sua mano andò a stringersi attorno al tessuto dei miei pantaloni che afferrò, piangendo e scuotendo la testa. «F-Fa male-» singhiozzò tenendo l'altra mano posata sullo stomaco. «Fa male J-Jeongguk-»

Seokjin fece ritorno e mi porse il necessario; lui fece ingerire ad Artificiere la scopolamina mentre io gli alzai la manica e ─ senza alcun bisogno di vedere la vena ─ gli bucai il braccio permettendo quindi alla flebo di fluire in maniera corretta all'interno del suo corpo.

Avrei voluto vederlo subito sospirare sollevato ma ero più che cosciente di come gli sarebbero necessitate diverse ore prima di potersi riprendere da quello che ─ sotto ogni punto di vista ─ era stato un avvelenamento.

Mi occupai quindi di prenderlo in braccio, mi feci seguire da Seokjin con la flebo tenuta bene in alto e portai Taehyung all'interno della mia ─ tanto enorme quanto personale ─ stanza.

Lo lasciai sul mio letto appoggiato all'angolo e recuperai dello scotch con cui poter fissare la flebo sull'alta libreria al suo fianco. Successivamente, avvisai Seokjin di richiamare qui anche Yoongi e Namjoon con i quali avremmo rivisto tutto il piano, cercando poi un modo in cui poter convincere al cento per cento anche Jimin e Hoseok, i più bravi ma i più problematici.

Seokjin quindi lasciò la mia stanza ed io mi concessi di sedermi alla scrivania fissando Taehyung e il suo corpo ora già più calmo e sotto controllo rispetto a prima. Teneva ancora le mani sullo stomaco e dalla sua espressione giurai non stesse per nulla bene ma era un qualcosa che sarebbe passato prima o poi; di certo non potevamo permetterci di portarlo all'ospedale per eseguire una lavanda gastrica quando qui c'era tutto il necessario per neutralizzare avvelenamenti di questo genere.