- Irene, alzati è tardi! - esclamò mia madre; ancora stanca mi girai nel letto portandomi il cuscino sulla testa.
- Irene Martina Alexandra de Bianchi o ti alzi in questo preciso istante o ti butto un secchio d'acqua gelata addosso! - continuó mia madre.
- Va bene mamma, mi alzo. - dissi sbadigliando
Mi chiamo ( come avrete già letto ) Irene, ma mia mamma tende a chiamarmi con i miei tre nomi : Irene Martina Alexandra e di cognome faccio de Bianchi. Ho undici anni, capelli castani e come i capelli anche gli occhi marroni.
Frequento una scuola media che si trova abbastanza vicino a casa; nella scuola di amiche ne ho poche, ne ho solo una.Oggi per me era il giorno più brutto della settimana: c'erano due ore di tecnica con un prof ci odiava e due ore di ginnastica con una prof che ci faceva fare trenta giri di corsa nel campo da calcio se solo fiatavamo, ma per nostra salvezza la prof di arte, la materia che mi piaceva di più, ci faceva lezione prima di ginnastica.
Di malumore andai in bagno a prepararmi: felpa rossa, pantaloni da corsa attillati e una fascia nei capelli. Mi guardai, feci colazione con latte e arance, presi la cartella, con un bacio salutai mia mamma e di corsa uscii da casa per non perdere il mio autobus. Di solito arrivava alle 7 e 25 così io mi risistemavo i capelli.
Alle 7:30 arrivò l'autobus stranamente in ritardo; quando salii la mia amica Miriam mi vide e mi fece un cenno, quando Miriam mi faceva i cenni capivo subito che mi doveva raccontare una cosa.
- Ehi, Nene una notizia straordinaria! - esclamò entusiasta.
- Ma perché non hai la divisa da ginnast...- mi tappò la bocca.
- Ascolta, la prof di ginnastica - stava dicendo.
- Ehi Miriana dillo anche a noi!- urlarono in coro i ragazzi in ultima fila.
- Se voi state zitti forse riesco a dirlo!- disse Miriam - E non chiamarmi più Miriana!- urlò con aria scocciata.
- La prof di ginnastica si è appena ammalata e deve stare in ospedale per tre settimane!- urlò Miriam.
La mia bocca quasi toccava terra.
- Cosa???- chiesero in coro i ragazzi.
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occhi di gatto
RomanceEra buio, i suoi occhi viola si distinguevano nella notte. "il suo pelo era nero, nero come la pece. I suoi occhi, viola ametista brillavano come diamanti alla luce della luna." D'un tratto il buio svanì e sulla mia mano comparve una piccola strisc...