Capitolo 6.

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Non osavo minimamente girarmi, di sicuro era incazzatissimo con me dopo quello che avevo fatto, e la paura iniziava a prendere soppravvento su di me tanto da farmi tremare come una foglia quando iniziò ad accarezzarmi il collo dolcemente. I brividi mi percorsero la schiena all'improvviso.
-"Perchè non rispondi?"- sussurrò avvicinandomi a lui facendo in modo che la mia schiena andasse in contatto con il suo petto, strinsi gli occhi e le mie labbra formarono una linea sottile. Penso che fossi rimasta così per un pò perchè appena aprii gli occhi me lo ritrovai a pochi centimentri dal viso.
Mi stava letteralmente scavando con gli occhi, sembrava che volesse vedermi fino in profondità fino a che non fosse arrivato al punto X e ucciderlo.
Cercò di avvicinarsi ancora, ma poggiai le mani sul suo petto per impedirglielo.
-"n-non arrivavi più, c-così sono andata prima, tardare non era nei miei piani"- sputai la prima cavolata che mi era volata per la testa in quel preciso istante, poteva essere una scusa accettabile.
L'unica cosa che temevo era che potesse succedere qualcosa di brutto a Steve.
-"non pensare che ti creda, piccola-" sobbalzai per il nomignolo che mi aveva affidato.
Accidenti, io e le bugie non andavamo d'accordo.
-"È-è vero!-" tentai di nuovo per farlo cedere.
-"non mentirmi, piccola-" cavolo, di nuovo quel soprannome, ho un nome! Mi chiamo Grace! G-R-A-C-E, non penso che sia tanto difficile pronunciarlo.
Mi trattenni dal dirglielo o chissà che fine avrei fatto, non avevo neanche preparato la lista delle cose da fare prima di morire.
Senza che me ne accorgessi, mi aveva già preso il mento con le mani e mi aveva stampato un bacio contro la mia volontà, in quel momento ero incapace di muovermi, ero immobilizzata sul posto e non sapevo come reagire in risposta.
Suonò la campanella delle lezioni, mi sorrise e mi fece un'occhiolina prima di scappare via, mentre io ero ancora lì ferma come una fessa a fissare il vuoto.
Appena mi fui risvegliata dal mio attimo di trans corsi in classe dove scorsi in lontananza quelle due cretine.
Mi avvicinai a passo svelto e deciso a loro e le feci voltare verso di me.
-"vi avevo detto di non dirgli niente!-" le sgridai ricordandomi di quello che co eravamo detto la sera prima.
-"infatti!-" esclamò Sharder
-"noi non gli abbiamo detto assolutamente niente, appena avevamo detto che non eri più in casa lui si era insospettito e non avevamo fatto in tempo a dargli un responso che era già scappato via, scoprendoti poi insieme a Steve...-" aggiunse l'altra giustificandosi con la paura negli occhi.
Probabilmente avevano paura di quello che avrei fatto a loro se avessi scoperto che avevano rivelato tutto a Horan, inventandosi quindi una stupidaggine, anche se poteva essere vero.
-"certo, ora è anche veggente oltre ad essere uno stronzo!-" lo insultai per la medesima volta.
La professoressa entrò in classe interrompendo le chiacchiere di tutti i ragazzi e ci sedemmo ai nostri posti per dare il buongiorno alla docente.
Neanche passati due secondi che ricominciammo tutti a parlare dei fatti nostri.
-"ragazzi silenzio per favore!"- batté la mano sulla cattedra come sempre per riprendere l'attenzione di tutti gli alunni.
Ancora non avevo capito perché batteva la mano ogni secondo, era peggio di quel picchierello che guardavo sempre in TV, a quei tempi era il mio cartone animato preferito.
-"50 espressioni e 15 problemi per domani!"- non avrei retto tutte quelle espressioni in una sola giornata, sarebbe stato impossibile, non be sarei uscita viva.
Tutta l'aula presto si zittì e dovemmo per forza seguire la lezione di matematica.
-"Psst"- Sharder mi chiamò dal suo posto poco dietro al mio. Mi girai verso di lei per sapere cosa aveva da dirmi.
-"il biondino non si arrende però!"- mi fece l'occhiolino e con lo sguardo mi indicò proprio lui, lo vidi sorridere ricevendo gomitate scherzose da parte dei suoi amici. Mi guardava con il suo solito sguardo furbo e affascinante allo stesso tempo, sì, non potevo mentire sul fatto che era proprio bello.
Mi rivoltai verso la mia amica ricevendo un'occhiolino. Arrossii subito, non sapevo neanche io cosa mi stava succedendo, l'unica cosa di cui ero consapevole era che quello stronzetto irlandese che si credeva chissà chi mi stava combinando qualcosa. Monica che invece era seduta accanto a me mi diede una dolce gomitata amichevole che mi fece diventare ancora più rossa di quanto lo ero già.
-"silenzio voi tre!"- ci richiamò la professoressa.
-"ci scusi"- abbassammo il capo contemporaneamente.
Lo guardai un'ultima volta e lo beccai a fissarmi ancora, cosa aveva tanto da guardarmi.
La lezione continuò noiosa come sempre, a volte mi chiedo perché non la licenzino, non sa spiegare es è noiosissima.
Mi stavo addormentando sul banco finché il suono della campanella mi fece balzare in piedi e aprire gli occhi.
Era finita.
Rimisi disordinatamente i libri dentro lo zaino e me lo misi in spalla uscendo poi dalla classe seguita dalle due fregandomene delle occhiatine del ragazzo biondo che tanto mi stava sui nervi.
Lasciai andare le mie amiche alle loro lezioni mentre io mi diressi un momento in bagno.
Entrai dentro e mi lavai le mano non degnandomi del fatto che la lezione seguente stava per cominciare.
La finestra attirò la mia attenzione e quando mi affacciai vidi che pioveva.
PERFETTO. Ora come sarei tornata a casa? Conciata in questo modo poi, avrei preferito buttarmi in una delle mie morbide felpone riscaldandomi. Uscii dal bagno coprendomi con la giacca e camminando a testa bassa con rapidità.
-"piccola"- sentii sussurrarmi alle spalle.
Ora basta, non ci trovavo nulla di divertente in tutto ciò, non ha senso sussurrarmi alle spalle come i fantasmi facendomi perdere 50 anni di vita ogni santa volta. Sobbalzai dallo spavento e mi girai verso la persona facendo un sospiro di sollievo successivamente.
-"Steve!"- dissi sollevata e sorrisi alla sua vista.
-"non sapevo facessi così paura"- rise lui a sua volta.
-"no no, è che pensavo fossi un'altra persona..."- dissi senza pensarci, maledetta la mia bocca che parla ancor prima che la mia mente faccia mente locale.
-"tip..."- non riuscì a finire la frase che una voce in lontananza bloccò la nostra conversazione.
-"vedo che vi divertite! Posso unirmi?"- mi girai.
E ora che voleva?!

ASSHOLE. |n.h.|Where stories live. Discover now