Capitolo 19.

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La scuola è definitivamente finita e dall'ultimo episodio di me e Niall sono passati esattamente 2 settimane, non ci siamo più parlati.

Diedi un'occhiata al mio orologio da polso per vedere che ore segnavano, le 11:14pm, quanto mi avevano trattenute Sharder e Monica, non pensavo fosse già cosí tardi.

Affrettai il passo per arrivare il prima possibile a casa, tirava un leggero venticello che però a me gelava il sangue come quando mangi un ghiacciolo.

I tacchi bassi dei miei stivaletti non facevano altro che rumore al toccare del suolo del marciapiede che quasi quasi me li toglierei.

La presenza di una persona sdraiata su una panchina mi attirò l'attenzione, russava leggermente e questo mi fece ridere silenziosamente, non vorrei fare una brutta fine solo perchè l'avevo svegliato.

Mi avvicinai ancora per vedere chi fosse, appena scorsi il volto il mio cuore fece un balzo, il battito cardiaco iniziò ad accelerare, smisi di respirare per qualche secondo ma poi mi ripresi.

Puzzava di alcool, per qualche motivo ha bevuto così tanto da addormentarsi su una panchina isolata?

L'idea di lasciarlo lì fece spazio nella mia testa, ma poi sarei risultata una persona maleducata e di esserlo non ci voglio pensare neanche.

" hey..." - sussurrai scuotendolo di poco provando a svegliarlo ma non ebbi successo.

"Niall... Svegliati dai" - lo scuotei un po' più forte ma ricevetti solo un mugolio.
Così persi la pazienza e lo buttai giù dalla panchina sperando che questa volta si sarebbe svegliato e fu così.

"Mamma perché il letto è così duro?! Hey guarda un unicorno, adoro gli unicorni?"- cosa?

"Niall che stai farneticando?! Sei ubriaco!"- lo aiutai ad alzarsi in piedi.

"Grace? Sei tu?"- disse guardandomi dondolando diverse volte avvicinandosi a me.

"Si Niall e penso che devi proprio tornare a casa..." - lo tenni per un braccio perché non riusciva a tenersi in piedi.

"Non mi ricordo dove si trova..."- cominciò a ridere senza senso.

"Ma che cosa ti ridi?!"- rise ancora più forte, ma non una risata normale, avete presente quando un mongospastico ride? Ecco, proprio così.

Gli tappai la bocca prima che potesse attirare l'attenzione di qualche passante anche se non c'era anima viva.

"Dove mi stai portando? Non mi rinchiudere ti prego, ho bisogno del mio Teddy Bear"- piagnucolò come un bambino mentre continuiamo a camminare lungo il marciapiede.

"Ti sto portando a casa mia, dormirai da me, ma che sia l'ultima volta, non provare ad ubriacarti così tanto di nuovo perché non ci sarò un'altra volta." - lo avvisai anche se sono consapevole che non mi avrebbe ascoltato.

Tirai fuori le chiavi dalla borsetta che avevo con me e aprii la porta di casa, lo accompagnai fino al piano degli ospiti facendolo sdraiare sul letto.

Uscii dalla stanza per prendergli il cambio cosicché potesse dormire meglio, ma quando ritornai lo vidi in difficoltà a levarsi la maglia.

Mi bloccai sullo stipite della porta con i vestiti di mio padre in mano, alla vista dei suoi pettorali tesi mi incantai alla porta con la bocca che toccava terra, ma mi ripresi subito quando mi accorsi che si era arreso e mi stava chiedendo aiuto.

"Non ce la faccio Grace, mi aiuti tu?"-
Esausto buttò la testa sul cuscino aspettando che facessi qualcosa.

In pratica dovevo spogliarlo.
Respira.

Gli tolsi la maglietta puzzolente e la misi in fondo al letto, presi la maglietta di papà e nel mentre glilea stavo per mettere mi bloccò.

"Dormo solo con i pantaloncini, ti dispiace?"-

"Ahm..no,no tranquillo..."- le mie guancie divennero rosse all'istante e per non darlo a notare continuai con il bottone dei suoi jeans, non appena aprii lo zip glieli levai con un pò di fatica, CAZZO.

"Potresti alzare il bacino?"- fece come gli chiesi per poi tornare con la testa sul cuscino.

Uscii dalla stanza ed entrai nella mia, mi misi il pigiama, mi feci una cipolla disordinata e scesi nel salone per prendere un bicchiere d'acqua.

Salii nuovamente al piano superiore ricordandomi dei vestiti sporchi del ragazzo per metterli a lavare.
Aprii piano la porta e raccolsi i suoi vestiti per metterli nella lavatrice che si trovava affianco della camera.

Una volta finito senza pensarci rientrai nella stanza e mi sedei sul letto lentamente per non svegliarlo.

La luna illuminava il suo volto e più lo guardavo più risultava dolce ai miei occhi, mi ritrovai a sorridere nel guardarlo e mi persi nella sua bellezza.

Mi alzai e lo coprii con una coperta leggera e prima di allontanarmi gli accarezzai i capelli.
Decisi che forse è ora di andare a dormire anche per me visto che sono ormai e mezzanotte, così aprii la porta ma la sua voce mi bloccò.

"Non mi lasciare solo..."- miagolò girandosi verso di me con gli occhi ancora mezzi chiusi.

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Fa schifo, perdonatemi!
Ho scritto di cacca, spero che il prossimo sia migliore, sciauu 😃❤️

ASSHOLE. |n.h.|Where stories live. Discover now