Una mattinata come le altre

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Mi sento coccolata e abbracciata da delle braccia morbide e calde che mi sono familiari e che bramo alla follia. Inizio a prendere coscienza della posizione che ha assunto il mio corpo durante la notte: sono in posizione fatale con i miei lunghi capelli marroni sparsi sul cuscino. Mi piace dormire perché è l'unico momento in cui posso permettermi di non aver pensieri o qualsiasi tipo di preoccupazioni, anche se questa sensazione di pace verso tutto e tutti ovviamente dura per le poche ore che riesco a dormire fino alle 5:00 in punto, quando il mio letto viene colpito da penetranti raggi solari che non mi lasciano alternative se non di svegliarmi. Non ho modo per dormire fino a tardi neanche nei giorni festivi perché camera mia ha una finestra altissima senza né persiane né tende, a causa dell'elevato costo che possono avere.

Con calma mi siedo e mi stropiccio gli occhi cercando di ricordare i programmi per la mattinata. Quando finalmente riesco a svegliarmi mi alzo in piedi ma sentendo una forte fitta lungo la schiena, sono obbligata a tornare seduta massaggiandomi con la mano sinistra uno dei tanti punti doloranti. Il mio letto è formato da una coperta posta per terra e un cuscino in mio possesso dalla nascita, e basta. Penso che ormai abbiate capito che non sono una persona benestante o ricca, in altre parole sono povera; ma a noi va bene così, l'importante è essere felici e questo certamente non ci manca: mi ripeto la stessa cosa tutti i giorni sperando che prima o poi ci creda anche io ma è ovvio che questa nostra situazione inizi sempre più a pesarci.

Riprovo ad alzarmi e stringendo i denti inizio a cambiarmi con la divisa offertami da un part-time: è un vestitino blu con sopra un grembiule bianco, sulla vita passa un filo del medesimo colore del vestito che rende più aderente la parte superiore del corpo mettendo in evidenza il mio seno prosperoso. Mi lego i capelli in una mezza coda così lasciando scoperte le punte rosse che tanto adoro. Una volta cambiata e pettinata mi affaccio nella camera di mamma: non si sente molto bene in questo periodo, dice di avere costantemente mal di testa e anche un po' di febbre; ci possiamo permettere a mala pena le medicine perciò faccio molteplici part-time prima e dopo scuola, cercando di soddisfare almeno i nostri bisogni primari. In compenso sono soddisfatta di esser riuscita a comprarle un materasso l'anno scorso, così adesso non soffre di mal di schiena o torcicollo.

Accorgendomi di esser rimasta a fissare mia mamma dolorante, mi avvicino, le lascio un dolce bacio sulla fronte e le sussurro che vado a scuola. Lei non sa che faccio tanti lavori perché sennò me lo priverebbe avendo un grande cuore e quindi le dico che vado a scuola dalla mattina e torno tardi la sera per studiare con i miei amici.

Raccolgo da terra lo zaino di scuola e corro al bar che devo semplicemente custodire fino alle 7:30, l'ora in cui mi avvio verso scuola. A quest'ora non c'è nessuno a lavoro e come sempre tocca a me aprirlo e renderlo disponibile per i clienti perciò anche questa mattina non è diverso. Una volta disposto tutto come dovrebbe essere, inizio a servire i primi uomini arrivati, però la mia attenzione viene colta da un uomo che ha preso soltanto un caffè e continua a fissarmi. Cerco di far finta di niente ma mi da fastidio sentire uno sguardo costante sul mio corpo.





❤️🌺
Spazio scrittrice

Ehi lettori!
Vi presento il primo capitolo della storia, lo so che è un pò noioso e strano ma confido nel prossimo capitolo che possa risvegliare i vostri sensi. Spero sia stato di vostro gradimento e se vi è piaciuto lasciate una stellina e/o un commento. Accetto molto volentieri anche consigli che potete darmi.

Grazie a tutti e buona lettura dei prossimi capitoli che pubblicherò circa la prossima settimana.

la vostra Ladyladyladyriddle

Servant of the heart -quando l'amore è l'unico rimedio al dolore-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora