"Buongiorno tesorino. Ma come sei carina! Ci divertiremo molto insieme; su su, scegli un posto e siediti" sobbalzo a sentire quelle parole con una voce talmente stridula da farmi quasi sanguinare le orecchie. Lentamente mi volto verso la cosiddetta Tessy che mi sta presentando tutta la stanza: ogni ragazza è seduta davanti ad un banco che si sta o truccando o vestendo o acconciando i capelli con uno sguardo talmente triste.
Irritata come non mai, mi avvio alla ricerca della mia postazione, ancora impaurita dalla minaccia del rapitore; trovo un banco libero in un angolino in fondo alla stanza, lontano da tutte e spero anche lontano dai loro occhi. Non so prendermi cura di me, non l'ho mai fatto e non mi interessa imparare oggi ma sembra che sia obbligata, perciò non voglio che le altre mi vedano mentre mi rendo ridicola, spero che quando Tessy verrà da me per aiutarmi, mi possa dare qualche risposta alle mie milioni di domande.
Davanti a me ho uno specchio simile a quello delle toilette dell'ottocento: specchio ovale con due cassetti piccoli alle estremità e uno più lungo fra questi. Li apro tutti per capire il materiale di cui dispongo. In uno ci sono i rossetti e il fondotinta, in un altro vari mascara, eyeliner e ombretti. Infine, nell'ultimo, ci sono molti ferma capelli, elastici e robe simili di cui non capisco l'utilità. Inizio con il trucco che, più o meno, riesco a capire come mettermi; dopo circa mezz'ora mi ero totalmente truccata. Non mi trucco praticamente mai a parte quando sono obbligata al bar e perciò preferisco un trucco leggero che copre poco del mio viso ovale e dei miei occhi nocciola e quindi in questo lasso di tempo minerò soltanto data un po' di mascara, una traccia di ombretto banco e una linea di rossetto carne. Quando arriva Tessy e mi guarda scuote la testa molto aggressivamente, mi strucca con una salvietta e rifà tutto da capo. Alla fine decide per un rossetto rosso ciliegia che risalta le mie labbra sottili, mascara nero scuro che accompagni i miei occhi altrettanto scuri e una linea ombretto nero che funge da matita. Prova ad acconciarmi i capelli nei modi più improbabili ma alla fine decide per farmi i boccoli alle punte rosse e lasciarmeli sciolti e svolazzanti, che mi contornino il viso come i bordi di un quadro. Per il vestito non ho scelta, tutte siamo obbligate a metterci dei tubini molto aderenti che fasciano completamente i nostri corpi mostrando ogni nostro particolare. Mi mette in soggezione vestirmi così ma non avendo altra scelta penso che sia meglio indossarlo che essere uccisa e poi mangiata da quell'uomo inquietante.
Una volta tutte pronte, arrivano altre due donne: una molto bella, alta, con capelli neri corti che lasciano il collo scoperto e vestita con un vestitino aperto fra il seno e che lascia scoperta la pancia; l'altra vestita in modo meno scoperto ma altrettanto bella, con capelli molto lunghi biondi e mossi.
La seconda, insieme a Tessy, ci aiuta a formare una fila ordinata davanti ad una tenda da cui dietro arriva molto chiasso. La prima donna attraversa la tenda e si sente la sua voce squillante al microfono proclamare iniziata l'asta di oggi. Cos'è un'asta? Perché sono vestita in questo modo, con queste persone a me sconosciute? Solo ora inizio a rendermi conto di ciò che sta accadendo. Non capisco, ma non trovo nessuno a cui chiedere spiegazioni; Tessy non ha aperto bocca durante il mio trucco come se fosse entrata in trance, dopo una lunga serie di domande la cui risposta era sempre un muoversi da sinistra verso destra della sua testa, mi sono arresa. Vedo che pian piano la seconda donna conduce tutte le ragazze in fila attraverso la tenda ma in quella frazione di secondo del loro passaggio, non riesco a scorgere quello che c'è dietro. Questo fino a che non mi ritrovo con davanti solo una ragazza, lei prende un grosso respiro e, accompagnata, va avanti, in quell'attimo vedo dove andrò a breve: su un palco marrone con al centro la donna con i capelli neri di prima. Tremo dalla paura, chissà che cosa dovrò fare: odio il palcoscenico più di ogni altra cosa e adesso voglio scomparire. Tessy mi tocca la spalla e mi dice che è il mio turno e che devo sorridere, così faccio cercando le ultime gocce di coraggio nel profondo del mio animo. Attraverso la tenda e quasi mi congelo nel mezzo del percorso per raggiungere la donna bruna se non fossi stata spinta dalle spalle dalla bionda. Come avevo visto prima, al centro del palco c'era la ragazza con i capelli corti ma quello che mi ha spaventata di più era il pubblico: il palco è dinanzi ad un pubblico scalpitante di soli uomini anziani, con sguardi truci. Cosa vogliono da me? Perché sono qui?! Cosa mi succederà? Continuo a ripetermi sempre le stesse domande ormai.
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Servant of the heart -quando l'amore è l'unico rimedio al dolore-
RomanceLily è una gran sognatrice che vede sempre il bicchiere mezzo pieno e perciò si è sempre immaginata un futuro meraviglioso: il marito ideale, il lavoro dei sogni, la casa dei sogni... Deve ricredersi quando si trova sul palco del mercato nero degli...