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Non ho mai pensato a cosa sarebbe successo se avessi perso la persona che più amo al mondo.
Non avevo mai provato amore, per nessuno e di conseguenza il pensiero di perderlo non mi era mai balenato per la testa. Eppure adesso, rimpiango quei momenti in cui non ero innamorato, dove ero freddo e avevo il cuore chiuso al prossimo. Perché ora sento solo un'enorme vuoto dentro di me.

«Sarà il ventesimo messaggio che ti lascio in segreteria. Ti supplico, Jungkook. Richiamami.»

Stringo le labbra e mi passo una mano tra i capelli.
«Ho solo bisogno di sentire la tua voce, solo questo. So che noi due non potremmo mai ricominciare da capo, per...Hyebin e il resto ma tu mi manchi da morire. E hai ragione tu, in questa storia sono solo uno stronzo. Sono lo stronzo che torna nella tua vita, dopo averti lasciato con una lettera quattro anni prima e pretende di tornare con te, come se nulla fosse stato. È assurdo. La verità, è che mi manchi come l'aria piccolo. Non so se riuscirò a stare senza di te ancora per molto...»

Prima che possa continuare la frase, il suono della fine del messaggio interrompe le mie parole.
«Cazzo» dico.

So benissimo che non mi perdonerà mai e che quel ragazzo del bar, è molto meglio di me ma in verità vorrei solo tornare indietro e non lasciarlo. Sarebbe tutto diverso, adesso.
È buffo come solo uno sbaglio abbia cambiato tutto. Se fossi stato più coerente, a quest'ora non l'avrei perso per sempre.
Sono fottutamente incazzato con me stesso.

JUNGKOOK

Sospiro, dopo aver ascoltato il messaggio che Taehyung ha lasciato nella mia segreteria. Sarà il ventesimo davvero.
Porto una mano sulla mia fronte, mentre guardo fuori dalla mia finestra con le lacrime agli occhi.

«Cazzo, basta» sussurro. Dovrebbe smetterla di cercarmi, visto che non vuole lasciare la sua fidanzata. Se sta per sposarsi, perché io dovrei mettermi in mezzo?

Ogni volta che sono sul punto di dimenticarlo e di farmi una nuova storia, lui torna e mi fa cadere nella sua trappola ancora e ancora.
Stavolta non sarò così stupido, non posso esserlo.

Prendo il cellulare e sospiro, portandolo all'orecchio.

«Jungk-»
«Rispondi a una domanda e basta.»
Stringo le labbra. «Dimmi.»
Poso la testa contro al muro e chiudo gli occhi.
«Mi ami ancora?»
«Certo che ti amo ancora, piccolo.»

Mi asciugo una lacrima e annuisco.
«Smettila di cercarmi, per favore.»
Chiudo la chiamata prima che lui possa ribattere.

[...]

«Al tuo nuovo libro» dice, alzando il bicchiere. Lo faccio anche io e sforzo un sorriso.
Ultimamente mi ritrovo a pensare, a come sia semplice innamorarsi ma quanto sia complicato amare.
È

così difficile amarlo. È maledettamente difficile, perché ogni volta che lo faccio mi ritrovo con il cuore a pezzi. Gli ho dato tutto me e mi sono ritrovato solo. Si è preso ogni pezzo di me, lasciandomi senza niente.

Vorrei urlargli addosso e dirgli di smetterla di farmi del male, amandomi in questo modo egoista ma non ci riesco. Continuo a cercarlo.
È una droga. Una di quelle che ti uccide, che non ti lascia via di scampo.
Che ti fa provare piacere e dolore.

«A cosa pensi?» Chiede. Alzo gli occhi su di lui e scuoto la testa. «A nulla di importante.»
Prendo un sorso del mio drink.
«Vado un attimo in bagno» dice, per poi alzarsi.

Cerco costantemente il suo modo di amarmi, la sua voce che mi chiama "piccolo" e il suo profumo sul cuscino. Ma lui non c'è. Stanotte non mi ha tenuto stretto dal bacino, non ha lasciato un bacio sulla mia testa e mi ha sussurrato all'orecchio "buona notte, amore".
L'ha fatto con qualcun altro.
Sono un fottuto casino, cazzo. Ogni giorno che passa divento più incasinato del giorno prima.
Finirò a ritrovarmi a quarant'anni, senza niente. Guarderò il mio riflesso allo specchio e penserò a quanto ero patetico. Perché sono veramente patetico, a piangere ogni notte per lui sapendo che non fa lo stesso per me.
Se lui non sta male per me, perché io dovrei sentirmi a pezzi ogni volta che ci penso?
È patetico.

Accendo una sigaretta e faccio un tiro. Mordo l'unghia del mio pollice, mentre guardo il mio bicchiere mezzo pieno.
Butto fuori il fumo e sospiro, con una lacrima che cade lungo la mia guancia.
Ridacchio e scuoto la testa.

«Stronzo» sussurro. Sento il mio cellulare squillare, così lo prendo e rispondo.
«Ehy! Come stai?»
«Male» sussurro. «Che intendi?»
«Lui è tornato.»
«Scherzi?»
«No, sono serio.»

Sospira. «Sta per sposarsi.»
Mi lascio uscire un singhiozzo. «Che stronzo.»
«N-non se che fare, Jimin.»
«Aspetta.»
Chiude la chiamata e io sbatto le palpebre confuso, fino a quando non sento una mano sulla mia spalla.

Mi giro e sgrano gli occhi. Lo abbraccio subito e lui ricambia.
«Da quanto tempo, Kookie.»
Ci sediamo e io sorrido. «Troppo.»

«Jungkook.»
Hyunmin si avvicina a me e io sospiro.
«Lui è Jimin, il mio migliore amico.»
«Molto piacere.»
Lui si siede confuso e io torno a guardare Jimin.

«Lo sai che ho letto ogni tuo singolo libro?»
Ridacchio. «Ti sono piaciuti?»
«Sono bellissimi.»
Lui mi guarda attentamente e io annuisco, con un sospiro.
«Lo sai che non è ciò che vuoi» dice.
«Sì, ma non penso di avere molta scelta.»

«Mi sei mancato molto.»
«Anche tu.»

Dopo aver salutato il mio amico, ritorno a prestare attenzione a Hyunmin.
«Scusami» dico e lui scuote la testa. Ci alziamo e dopo aver pagato, usciamo dal locale.
Lui mi prende per un fianco, tirandomi verso di lui. Lo guardo confuso fino a quando non mi bacia. Sgrano gli occhi.
Assolutamente niente. Non provo niente.
Cerco di allontanarmi.

«Fermo, sta fermo.»
«S-smettila.»
Lo guardo. «Perché adesso fai così? Ti fai fottere da quello stronzo, ma di me non ne vuoi sapere?»
Sbatto le palpebre confuso. Stringe il mio viso.
«Puttana. Ho aspettato fin troppo.»

Fa scontrare ancora le nostre labbra e io mugolo, cercando di allontanarlo da me.
Appena lo fa e prima che io possa parlare, qualcuno colpisce il suo viso con un pugno.
Mi giro di scatto e respiro pesantemente.

Taehyung prende Hyunmin per il collo.
«Prova ancora a toccarlo e ti giuro che finirai in rianimazione.»
«Che cazzo vuoi?!»
Lui ricambia il pugno. Guardo le persone atrorno a noi.
«Non toccarlo» sussurro. Mi mordo il labbro mentre loro continuano a picchiarsi.

Stringo i pugni. Con tutta la forza che ho in corpo, spingo via Hyunmin.
«Non provarci più, stronzo» dico, stringendo la giacca di Taehyung. «Non toccare mai più il mio fottuto uomo, o giuro che ti ammazzo.»

Sento un braccio cirondarmi la schiena. Mi tiene stretto, mentre respira pesantemente cercando di calmarsi.
«Sentito stronzo? Vattene. Sono io il suo uomo.»

Mi giro a guardarlo e tocco le sue guance.
«Sei un coglione» sussurro, scuotendo la testa con le lacrime agli occhi.
«Se dovessi andare all'inferno per te, cazzo, ci andrei.»

«Andiamo, devo medicarti.»

[...]

Tampono la ferita sul suo sopracciglio, con attenzione.
Stringo le labbra e poso il panno sul tavolino.
Lo guardo negli occhi.

«Tu sei pazzo» sussurro. Annuisce. «Lo so.»
«Se mi prometti che non mi lascerai più, ti giuro che sarò tuo per sempre.»
Posa una mano sulla mia guancia e annuisce.

«Non ti lascerò mai più.»
Faccio scontrare le nostre labbra, mentre lui mi prende a cavalcioni su di lui.
«Ti amo da morire» dico.
«Ti amo da morire anche io.»

Tiene le mie natiche, mentre si alza. Circondo il suo collo con le braccia.
«Saremo solo noi due, piccolo. Noi due contro il mondo intero ma ti prometto che niente e nessuno riuscirà a farci allontanare ancora.»

Infilo le dita tra i suoi capelli.
«Quando te ne sei andato, ti sei portato via tutto di me» dico, tenendo i miei occhi nei suoi.
«Mi hai distrutto» sussurro.
«Ho distrutto anche me stesso.»

Respiro pesantemente, mentre sento il mio cuore battere incredibilmente forte.
Ho passato quattro anni della mia vita piangere per lo stesso uomo.
Abbiamo commesso erorri su errori.

E adesso, amore mio, prendi quegli errori. Guardali e frantumali.

SHATTER those MISTAKES || Taekook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora