Capitolo 4

170 78 93
                                    

"PICCOLE CORNUTE CHE CRESCONO E MALATI MENTALI"

                            ●●

Mi sveglio stranamente riposata, dopo la stravagante serata di ieri sera. Vedere i ragazzi ballare mi ha messo parecchia allegria, ma l'uscire con quel gruppo di ragazze ha decisamente stroncato la buona riuscita della serata. Una di loro mi sembra si chiamasse Chiara, ma ai loro nomi ho prestato ben poca importanza. Di solito non giudico un libro dalla copertina, ma in quel caso ero veramente più che convinta nel non farci amicizia. In fin dei conti i miei sandali con i fiorellini non erano poi così brutti; almeno credo.

Mi compare sul telefono una notifica da WhatsApp, è una foto da un numero sconosciuto. Il numero in questione non aveva nè una foto profilo nè una descrizione in bio che mi avrebbe aiutato a capire chi fosse. Aspetto che la foto si carichi e rimango un po' stupita. Si tratta si uno screen di una storia instagram di Giacomo.
Sinceramente non sò chi me l'abbia spedita, in questa storia c'è Giacomo con altre due ragazze e sembra piuttosto divertito. Una sensazione di rabbia mi pervade, ed inizio a elaborare nella mia mente i più sporadici insulti. Ma in quell'esatto momento mi viene l'idea di controllare se la storia fosse accessibile anche a me; apro instagram ma non c'è nulla.
In quell'istante capii che non c'era nulla da fare e che avrei dovuto effettivamente lasciar stare.
"Chi sei?" Digito velocemente al numero sconosciuto, ma i messaggi non gli arrivavano nemmeno. Sempre più confusa contatto Giacomo e diciamo che organizzo un discorso carico di insulti, non ha neppure un significato; semplicemente insulti e maledizioni su tutta la sua discendenza. Dopo di ciò mi alzo e mi preparo per il mare.

I costumi non mi hanno mai fatta sentire a mio agio, opto per una semplice fascia ed uno slip per poi coprirmi con un enorme copricostume. Mia madre si stava ancora preparando e mio padre era già in spiaggia dalle 8, probabilmente mi sarei diretta verso di lui.
Non faccio in tempo ad uscire dalla porta che mi arrivano altri due messaggi.

Francesca:"Ti passo a prendere in bici sul lungomare, a casa di Seb c'è un casino e dobbiamo aiutarlo".
Devo andare a casa di uno sconosciuto per di più drogato per sistemargli casa? Ma perché dovrei?
...

Io:"ok Francy, ci vediamo difronte al solito lido ;)"
Diciamo che io e l'incoerenza andiamo molto d'accordo, così senza pensarci troppo mi preparo per un'altra gita strana nella vita di un certo Sebastian. Ma prima ancora di avviarmi mi ricordo dell'altro messaggio.

Giacomo : "sono due mie cugine, una ha 25 anni e l'altra 21, a mio parere per come stanno le cose ora era meglio nasconderti la foto".
Insomma, ero parecchio in dubbio se credergli o meno, lui mi aveva dato agio di non farlo.
Infine adotto la sua stessa tattica, beccati un bel visualizzato.

Ora però mi restava da capire in che modo mi sarebbe venuta a prendere Francesca in bici.
Cioè a meno che la sua bici non è un monolocale io e il mio sedere avremmo fatto una bella caduta. Ma la realtà è triste e non appena mi si presenta con una bici traballante e arrugginita rossa le dico che sarebbe stato meglio per me continuare a piedi.
Lei continua a rassicurarmi in tutti i modi di aver trasportato persone molto più pesanti di me e alla fine cedo. Allora, seconda sensazione strana della giornata, sentire un filo arrugito che ti gratta il fondoschiena senza poter far nulla per cambiare la situazione. Diciamo poi che un vecchietto con una panda 4×4 ci stava venendo addosso, ma l'ambita meta è stata raggiunta a tempo dovuto.

Appena arriviamo come buona abitudine di Sebastian sia la porta che il cancello esterno sono aperti.
Vorrei tanto venire di tarda sera per vedere se dorme anche con tutto spalancato. Lo vedo parecchio sconvolto con in mano un grosso sacco nero e abbastanza arrabbiato. Da fuori si sentono principalmente insulti e mi accorgo dopo essere entrata che sono rivolti verso Fabio.
Francesca brevemente fa luce sulla questione, Sebastian aveva lasciato che Fabio dormisse da lui per una sera e la casa era un porcile. Sebastian sembra un bel po' arrabbiato e si muove frenetico per la stanza sistemando cose. Ma poi asserisce:

"...È un maniaco, non solo lo lascio dormire qui perché come un ritardato aveva scordato le chiavi ed era fatto. Ma mi fa cadere ovunque il tabacco, mette la birra nel freezer e lascia i suoi vestiti di merda ovunque. Durante la notte viene vicino al mio letto e mi fissa, secondo voi è normale?!"
E ancora...
"Tra qualche giorno devono venire, mo se trovano sto cesso dalla Svezia non ci ritorno più"
Sinceramente ci stavo capendo ben poco, della sua vita non sapevo proprio nulla e non è che avevo tutta questa voglia di pulirgli casa.

Sebastian raccoglie a destra e a manca le cose di Fabio, mentre lui sta tranquillamente seduto come se nulla fosse. Questa cosa lo fa arrabbiare ancora di più e finisce col cacciarlo. Io e Francesca gli diamo una mano, ma in quella casa ci voleva molto di più che una semplice aspirapolvere. La piccola cucina non conta più nè un piatto nè un bicchiere pulito e il bagno è un qualcosa di altamente ripugnante.
Sebastian ci dice infine di lasciar stare, ci fa uscire dall'appartamento e decide di uscire a sua volta chiudendo la porta(stranamente). Ci incita ad andare al mare a divertirci, nel frattempo prende una bici e inizia ad andarsene nella direzione opposta.

Io guardo Francesca stranita e lei mi risponde semplicemente che Sebastian è fatto così. Valli a capire i problemi mentali delle altre persone. In ogni caso seguiamo il suo consiglio e finiamo per andare a mare, dove incontriamo Matteo e Fabio. Spieghiamo la situazione a Matteo che dopo aver sentito la storia inizia a insultarlo anche lui. Dopo 2h tra bagni e partite a carte sotto al lido si presenta Sebastian, ha una maglia scolorita e sembra ancora più stanco di stamattina. Un'altra cosa che ho notato di lui è che porta sempre con sè uno zaino blu che sembra averne passate tante; beh ogni tanto potrebbe anche lavarlo insomma.
Al suo arrivo Fabio in segno di pace gli dona una bottiglia d'acqua, ma ormai non sembra neanche più arrabbiato. Ha sempre quell'espressione stanca e indifferente, ringrazia Fabio e mette la bottiglia nello zaino.

In realtà la mattinata è passata molto velocemente, sono già le 13.00 e dopo qualche chiacchiera sul lido ci ritroviamo solo io e Francesca.
Matteo è salito a casa per pranzare, Fabio non ho idea di dove sia così come Sebastian. La sua capacità di dileguarsi nel nulla mi lascia parecchio stupita ogni volta. Se non sbaglio aveva detto di andare a portare del caffè a qualcuno, da quando fa il cameriere non lo so precisamente. Io e Francesca finiamo per discutere del più e del meno, le racconto gli ultimi aggiornamenti con Giacomo e anche lei rimane stupita dalla sua indifferenza.

Dopo un po' però lei si gira a guardarmi, eravamo sedute sul muretto difronte al mare, e mi chiede:

"...Poi alla fine ti ha contattata Sebastian?"

-A

☼︎𝐵𝑒𝑛𝑡𝑜𝑟𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑖☼︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora