Capitolo 12

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"POLI OPPOSTI E BICI DA BATTAGLIA"

                              ●●

"Allora?"
Cerco di riattirare la sua attenzione, mi stava ascoltando ben poco.
Ha sempre la solita aria trasandata, come quella di chi dorme o mangia poco; ma in questo momento c'è qualcosa che và meno del solito.
Aveva le braccia che in più punti sanguinavano e graffi sparsi qua e là per il volto.
Lo guardo negli occhi e anche lui stesso si ferma a guardarmi, ha il solito sguardo spaesato e sembra abbia proprio intenzione di andarsene.
Le solite occhiaie a cui ho ormai fatto l'abitudine sembrano ancora più marcate del solito.
Distoglie lo sguardo e noto che inizia a sorridere, in modo un po' forzato, ma lo fa lo stesso. Qualunque cosa abbia in testa ormai la deve tirar fuori, non posso restare col dubbio.
Mi fa cenno di continuare a camminare, ma io mi inchiodo lì.
Alza le sopracciglia e con tranquillità si appoggia al muretto al di fuori del mio parco.

"Mi scusi, ma abbiamo un'uscita da fare; non le pare Dottoressa?"

Se pensi di farla franca così piccolo gnomo ti sbagli di grosso. Poi da quando ci conosciamo mi dà sempre del lei, non capisco se sia un qualcosa di positivo o no. Ma da quando parliamo ho semplicemente deciso di assecondare il suo gioco, quindi rispondo di rimando:

"La faremo sicuramente, ma solo dopo che lei avrà fatto luce sulle vicende".

Non so per quale motivo mi stesse fissando, cioè mi metteva un po' soggezione. Di solito nelle brevi conversazioni che avevamo neanche mi guardava in faccia. Sicuramente di lui sò ben poco, ma anche molto più di quanto non sappiano gli altri. Durante la fantastica giornata al mare Francesca mi ha detto che di solito lui non parla mai di sè. Facendo un po' caso agli eventi delle ultime serate Francesca non aveva poi tutto questo torto.
Sebastian portava tutto sempre sullo scherzo, ospitava tutti a casa e li lasciava parlare tra di loro, introducendosi sporadicamente nella conversazione.
La cosa che più mi stupisce è anche come non si arrabbi mai con qualcuno seriamente. Cioe Fabio ha tutti i buoni motivi per essere fuori dalla sua vita, ma Sebastian non fa nulla di nulla. Non porta rancori o fa alcun tipo di scenate, è semplicemente inerme alle cose e lascia che accadano. Però per quanto sia strano, fuggitivo e quant'altro non l'ho mai visto senza il sorriso; o almeno mai prima di adesso...

"...Nulla di che, mio padre mi ha visto fumare; dovremmo andare al miny market non trovi?"

Si vabbè padre Tasmania, cioè se messo d'impegno. Ma poi lui è maggiorenne, per quanto ho capito. Non so forse la famiglia ci tiene molto su questo, ma di certo non è un motivo valido per massacrarlo.
Probabilmente gliene avrà dette di tutti i colori, di solito Sebastian non è così, anche se è spesso pieno di ferite.
Nel frattempo aveva distolto lo sguardo, ed era pronto per rimettersi in marcia dinuovo. Ma io lo fermo ancora, ormai voglio capirci, non mi puoi lasciare la suspense addosso.

"Perché avrebbe dovuto picchiarti? Cioè hai la tua età per fare le tue scelte. "

Abbozza dinuovo una sorriso forzato, mi guarda negli occhi e poi mi parla dinuovo.

"Perché lui è una persona diversa da me, tutto qui.
Dai forza andiamo, Dottoressa".

Si scosta completamente dal muretto, mette le mani in tasca e inizia a fare qualche passo. Dopo poco si gira e mi fa cenno di camminare, io ero ancora rimasta lì.
Ok, ho una nuova missione nella vita, svelare tutti i tuoi segreti.

Camminiamo con calma fino al piccolo supermercato, il tragitto dopo poco però si accende di risate. Anche se mancavano si e no 100 metri riesce a farmi sorridere, non lasciando minima traccia dello scorso argomento.

"Quindi si sarà divertita nella sua giornata al mare di oggi?"

La domanda mi lascia un po' spiazzata, ma che voi.
Penso in un primo momento di dire di essermi divertita tantissimo e di confermare che i ragazzi erano belli come nelle foto nelle mie storie, ma alla fine perché avrei dovuto farlo.
Cioè c'è una parte di me che vorrebbe vedere tanto una reazione da parte sua, ma Sebastian non è di certo il tipo.
Probabilmente avrei finito per sembrargli ridicola e ancora più infantile di quanto già non fossi.
Così ho optato per la verità, intravedevo già il supermercato all'orizzonte, così mi sbrigai anche.

☼︎𝐵𝑒𝑛𝑡𝑜𝑟𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑖☼︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora