preludio

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Ancora non ci credo, sembra surreale!

La fase più odiata quanto amata, sta davvero troncando la sua esistenza nella mia vita,mi sta liberando da quel mondo spensierato e leggero. Mi ha abbandonato sul ciglio del mondo adulto, da quel 2 luglio, dopo quel maledettissimo 97, pronunciato in modo corretto senza accentuare molto le vocali, ma con una armonia assoluta da trasportarmi nella rilassante aria estiva che con i suoi passi lenti e soavi sta andando via.

21/09.
Dal terrazzo c'è una leggiadra aria che affaccia su una vista mozzafiato. Mare calmo, cielo sereno che con la sua vastità è pronto ad ospitare le stelle per la notte, accompagnato da un piacevole venticello rivelatosi da sempre alla fine di ogni estate. Il terrazzo, nella quotidianità rappresenta un lato della casa irrilevante, eppure in questa serata il suo ruolo è di un'importanza altamente superiore.

Se la piccola me di qualche anno fa mi vedesse non crederebbe a se stessa. Devi trasferirti, se vuoi che ciò accada. Devo evacuare in un nido sconosciuto -fu questo il primo pensiero- il sensazionale mare del sud, i modi estroversi delle persone, sono piccolezze che su non si trovano spesso. Non posso decidere su due piedi disse una parta di me, mentre l'altra in modo costante, nello scorrere dei giorni, mi tartassava di volare verso LA metà del mio cassetto dei sogni. La moda è associata all'arte. Ognuno attraverso un'arte esprime se stesso,-la propria arte, imparagonabile- aiutando a sfollare il mondo interiore.

La macchina dei miei amici più cari si è appena accostata, di poco da casa, vedo le loro figure inconfondibili in lontananza. Ci conosciamo tutti da quando siamo piccini, sono affezionata molto a loro. Insieme abbiamo condiviso tanto, sono stati la predominanza della mia.  adolescenza.

"Vuoi farci mangiare in strada come dei cani o la povera bontà che c'è in te la smette di  guardarci e ci fa salire." Urlò Nico.
Nico, il cui vero nome Nicolas, è colui che viene considerato un fratello. Le nostre madri sono amiche secolari, incontrate tra i corridoi del liceo, durante un'ora di greco e da lì diventate compagne di vita. Il sogno più grande di due madri amiche e che i loro figli continuino la loro amicizia secolare, e cosi è stato tra me e Nico.

"Non mi dispiacerebbe perdermi la scena di te che ceni con tuo simile."
Corro subito ad aprirli. Sono la mia compagnia del venerdì sera nei locali, del sabato al solito ristorante dove è consueto consumare la cena pre serata e della domenica nella mia tavernetta per sbollire la sbornia weekend. In modo costante mi hanno sempre resa felice.
Paragonata ad una spugna-in senso metaforico- ho assorbito molto, ogni piccolo dono che hanno saputo trasmettermi.

La testardaggine di Matteo, la simpatia di Luca, la risata inconfondibile di Edo, la perfezione impeccabile di Nico nel vestirsi, la stronzaggine di Diego e la tranquillità assurda di Corrado.

L'amicizia maschile per quanto possa essere più vera, relativamente la sfrontatezza di scaraventarti sempre la verità in faccia, non potrà mai essere superiore all'amicizia tra donne. Le mie amiche di sempre sono tre: Allegra, Bea e Azzurra. Siamo un bel quartetto, litighiamo spesso-come è normale che sia- però non riusciamo a stare lontane, abbiamo il cosiddetto filo rosso.

Manca ancora qualcuno- delle sedie non ospitano nessun corpo- alcune compagne della mia vecchia scuola. La classe era bellina, non molto unità, ognuno pensava a se e mai al resto in senso di gruppo, ma tutto sommato calorosa. La compagna, attuale ex, di banco (Chiara) è stata una fortuna per me. Mi ha insegnato tanto e spero sia lo stesso per lei, ne abbiamo combinate di tutti i colori insieme, oscillando tra le risate sui vestiti dei professori arrivando ai pianti per un banalissimo 4. Siamo simili in tutto, un po' un'eccezione. Da sempre vado alla ricerca del mio opposto ma con Chiara è stato un colpo di fulmine al primo sguardo. I suoi concetti molto simili ai miei o i suoi modi stronzi mescolati ad un spruzzo di dolcezza hanno fatto brezza nel mio cuore talmente tanto da occupare un posto speciale diventando la mia unica certezza nella vita.

Stava andando tutto come previsto. Chiara è giunta da un paio di minuti ,la mia famiglia era lì, gli amici di una vita lì, e  con la sua coda somigliante ad un cavatappi il mio cagnolino di due anni svolazzava tra le sedie di tutti i presenti. Soltanto una  sedia non è conquistata, la persona che forse desideravo più di tutti non era presente, ma non è ora il momento di svelarla. Chiudo gli occhi, scaccio via quest'ultima riflessione e mi tranquillizzo al sol  pensiero che dovunque andrò saranno sempre con me.

"Cri,Cri ti stanno chiamando?" Chiara, seduta accanto mi tira a se mostrandomi il cellulare illuminato.

"Vado di là."Ed ecco qui che il discorso di calcio termina,portando con se un mormorio allegro e cala un silenzio assordante.

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"Pronto con chi ho il piacere di parlare?"

"Buonasera sto parlando con la signorina Moro?" Risponde la voce dal lato opposto.

"Posso sapere chi la cerca?" Domando ancora una volta.

"Sono il proprietario della casa."

"Mi scusi signor Luigi." Riconoscendo la voce. "La mia sbadatezza ha dimenticato di segnarsi il vostro numero in rubrica. Mi dica pure." Gli spiego.

"Non si preoccupi signorina. Non volevo recarle nessun disturbo. Volevo chiedervi l'ora del vostro arrivo a Torino?" Il signori Luigi è un omone buono che fitta piccoli appartamenti, ho eseguito delle ricerche sul web che mi hanno portato sugli annunci della sua pagina. Fine estate andai a vederlo e me ne innamorai.

"Nessun disturbo signor Luigi. L'areo parte da qui alle 11. Per l'ora di pranzo dovrei essere lì."

"Verrò io in persona a prendervi all'aeroporto. Fate Buon Viaggio."

"Grazie per tutto signor Luigi. Arrivederci a domani."

Ma sei così
Sì, così libera
Un sogno, l'America
Sì, ma tu sei così
Così lunatica
(Marilù Achille Lauro)

non mi va/con te | federico chiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora