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Michael era completamente perso nei suoi pensieri e non si accorse neanche del piccolo biondo che entrava nel grande edificio e, lentamente, si avvicinava alle scale che lo avrebbero portato alle scale.

"LUKE!"

Urlò la ragazza vicino a lui, facendolo sobbalzare, e facendo scattare il suo sguardo verso il ragazzo che se ne stava tutto solo, fermo, in mezzo alla sala.

"Luke...vai a riposarti?"

Il minore annuì e Michael inclinò un pò la testa contrariato.

"Uhm...prima di cena passo un attimo da te, devo dirti una cosa..."

Il tono di Debbie era dispiaciuto...ma Michael ci trovava qualcosa di incredibilmente falso.

"Va bene..."

Sussurrò Luke che si aggrappò allo scorrimano, delle scale, e incominciò a salirle facendo molta attenzione.

Michael vedeva i ragazzi, di turno, passargli accanto e non aiutarlo, fregandosene e ridacchiando, così si alzò e lo raggiunse velocemente.

Mise una mano sulla spalla del biondo che, a quel contatto, sobbalzò.

Non portava gli occhiali scuri e Michael notò benissimo i suoi, meravigliosi, occhi azzurri troppo spenti e privi di vita per i suoi gusti.

"Ehy, serve un aiutino?"

Luke si girò verso la voce ma poi abbassò lo sguardo imbarazzato.

"S-se non è u-un problema per te..."

Sussurrò a malapena. Michael sorrise intenerito e lo afferrò, delicatamente, per la vita.

"Nessun problema."

Rispose sorridendo e notando un grosso livido sul collo del biondo che lo lasciò perplesso. No, non poteva essere un succhiotto...sapeva riconoscerli. Quello era proprio un brutto livido.

"G-grazie"

Mormorò Luke tenendosi stretto al ragazzo e inalando il suo profumo.

"Hai una v-voce familiare...ma non ricordo dipendenti così gentili..."

Michael quasi non lo baciò.

"Sono Michael, il ragazzo nuovo."

"Oh" sussurrò solo Luke, lasciandosi accompagnare da quel ragazzo gentile.

Quando arrivarono su, Luke disse a Michael che poteva farcela anche da solo, così il tinto tornò di sotto dove, ad aspettarlo, c'era Debbie con un'espressione al quanto stranita.

Michael non ci fece caso e sorrise felice per essere stato un pò con Luke.

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Qualche ora più tardi.

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"Michael veloce, dobbiamo andate da Luke e dopo subito a mensa. Vediamo di sbrigarci."

Michael annuì e si catapultò vicino a Debs, salirono le scale in silenzio e arrivarono alle camere. Non erano camere singole, naturalmente, era una grande sala con tutti i letti.

Luke si trovava in fondo e Michael lo trovò così bello.

Debbie lo chiamò e il biondo girò subito la testa nella loro direzione sorridendo leggermente.

Si avvicinarono a lui e Debbie si mise sul letto, accanto a Luke, scocciata.

"Ehy Debs"

Il ragazzo sfoderò un sorriso che Michael elencò come 'motivo per continuare la propria inutile esistenza'

"Come va?"

Chiese la ragazza con chiaro disinteresse. Il tinto guardava tutta la scena senza proferire parola, restando immobile.

"Molto bene, anche se Calum se ne è andato. Oggi col professore ho imparato tante cose nuove e abbiamo anche parlato un pò dei nostri interessi. Lo sai che è un fotografo? Io non lo sapevo... è così bella la fotografia, la vedo come un'arte visiva e spirituale...mi sarebbe piaciuto molto poter studiare fotografia. Mi piacerebbe tanto anche ora..."

Concluse, il suo discorso, Luke sorridendo ampliamente. Debbie si girò verso Clifford ridendo silenziosamente e alzando gli occhi al cielo. Michael l'avrebbe volentieri inceneita ma si limitò a fulminarla con lo sguardo.

"Luke Luke Luke..."

Continuò la ragazza.

"...sono qui per dirti una cosa un pò spiacevole"

Si mise una mano sul cuore ridacchiando sempre silenziosamente all'espressione attenta del biondino.

"Come ben sai, ci sono molti bambini e ragazzi orfani nel mondo e, dei nuovi bambini, stanno arrivando proprio qui al nostro orfanotrofio."

Luke alzò la testa.

"Davvero? Devo far da tutore o guida a qualche piccolo?"

La voce speranzosa del ragazzino fece sorridere Michael teneramente. Ma la ragazza negò tenendosi la pancia.

"No Luke. Devi fare qualcosa di più importante. Devi lasciargli il posto."

Luke e Michael assunsero la stessa espressione confusa.

"C-cosa significa Debs?"

Chiese il minore.

Ella alzò di nuovo gli occhi al cielo.

"Devi andartene Luke."

E lo disse con una tale cattiveria che Michael giurò di essersi sentito male per il biondino e averlo visto irrigidirsi notevolmente.

"C-cosa? ma...i-io..."

"Oh andiamo Luke, Sei davvero così egoista? Vuoi davvero negare un letto ad un bambino, o una povera bambina, di 8 o meno anni? Davvero?"

Il tono della strega, si...Michael voleva chiamarla così, era derisorio e mirava solo a far cedere il ragazzo.

"No...ma non ho un posto in cui stare se lascio qui..."

"Nessun amico può ospitarti?"

Michael vide chiaramente Luke tentennare ma poi questo annuì a testa bassa.

"Oh, vedi, sapevo avresti scelto la cosa giusta da fare. Ciao Luke."

La strega si alzò dal letto prendendo, da un braccio, Michael e trascinandolo via da quel povero ragazzino.

Clifford sentì lo stesso il "E ora che faccio..." sussurrato dal piccolo, che gli fece stringere il cuore.



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