capitolo 7

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..scoprii di avere una ciste tumorale che avrei dovuto curare subito, altrimenti finiva male. Passò un'ora e mia madre, dopo aver chiamato mio padre per avvertirlo, mi portò in ospedale.
Arrivata in ospedale mi diressi al reparto oncologia e appena entrai mi passò davanti una bambina piccola senza capelli malata di leucemia. Mi misi a piangere e abbracciai mia madre, che mi rassicurò dicendo "andrà tutto bene."
Stava mentendo perfino a se stessa per farmi sentire al sicuro, lo sapeva anche lei che non sarebbe andato tutto bene.
Così, fatte le visite a tutto il corpo mi dissero che era un tumore e che dovevo fare le chemio.
[...]
Il giorno successivo non mi presentai a scuola, rimasi in camera mia a piangere per la notizia ricevuta poche ore prima. Lorenzo continuava a scrivermi chiedendomi come stavo, ma io continuavo a ignorare i suoi messaggi.
Volevo soltanto restare da sola e piangere.
Passarono altri due giorni e non volevo saperne né di andare a scuola né di mangiare. Mia madre mi costrinse a fare colazione e così quella mattina mangiai una brioche; chiamò il preside della scuola dicendo che non mi presentavo a scuola a causa della febbre.
Erano le 4.30 del pomeriggio e qualcuno bussò alla porta.
Andai ad aprire pensando fosse mia madre, e invece mi ritrovai davanti Lorenzo.
Era impossibile non notare i miei occhi rossi e gonfi a causa delle lacrime, così appena mi vide mi abbracciò.
"Piccola, che ti succede?" Chiese.
"Niente di importante, non preoccuparti Lorenzo. Piuttosto, come mai sei qui?"
"Beh, sono giorni che non ti presenti a scuola e mi stavo preoccupando sul serio, così sono venuto a vedere come stai, e a quanto pare ho fatto bene." disse accennando un sorriso "ora raccontami tutto, chiaro?"
Finalmente dopo mezz'ora mi decisi a dirgli tutto, gli raccontai del male alla gamba, della visita e di quando scoprii il tumore.
Lui non disse nulla, ma notai che una lacrima gli solcò il volto. Abbassò lo sguardo e subito dopo mi abbracciò. Ed era proprio ciò di cui avevo bisogno in quel momento, soltanto un abbraccio che mi avrebbe fatta sentire al sicuro da tutto il male che stavo provando emotivamente, per ora.
Mi alzai per prendere un fazzoletto e Lorenzo iniziò a parlare.
"Ricordi quella cosa che avevo da dirti?"
"Si" risposi.
"Beh" -continuò- "non credo sia il momento giusto per dirtela, ma ho bisogno di farlo."
Annuii e risposi "dimmi pure, non farti problemi."
"Va bene, ecco.."

Salve bellissimi, spero vi piaccia il capitolo nonostante sia un po' corto lol.
Me piacete troppo tanto e ve lecco le ginocchia ciao❤️🌈

because of you || Lorenzo PaggiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora