capitolo 2

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Stranamente il secondo giorno di scuola alle 7.10 ero già in piedi, lavata, truccata e pronta per affrontare una nuova giornata scolastica. Mia madre mi disse che c'era lo sciopero, e che mi avrebbe accompagnata a scuola lei stessa.
Arrivo a scuola ovviamente un minuto prima che suoni la campanella, mi dirigo in classe e nella fretta mi scontro con qualcuno, facendogli cadere i libri che aveva in mano. Senza nemmeno guardarlo in faccia mi scusai con un filo di voce, imbarazzata "oh scusami, non volev.." d'un tratto sentii un brivido lungo la schiena, era lui. Mi disse buongiorno, e inoltre di non preoccuparmi, poi fece cenno di entrare in classe. Io annuii.
Aveva gli occhi lucidi.
[...]
Il professore fece l'appello e uno alla volta ci fece alzare e presentare, dato che molti di noi erano nuovi (me compresa). Quindi andai e dissi il nome, da dove venivo, i miei hobby e della mia passione della musica.
Finalmente toccò a lui.
"Lorenzo Paggi, tocca a te"
Lorenzo. Si chiama Lorenzo, pensai mentre lui si alzava. Non lo vidi particolarmente entusiasta di quest'idea, anzi..
Dopo le presentazioni suonò la campanella dell'intervallo. Lui rimase al suo posto fissando la finestra, così mi avvicinai, senza pensarci due volte.
"Disturbo?" chiesi a bassa voce.
Stetti lì in piedi per qualche secondo, senza ricevere una risposta.
Finalmente si gira e risponde "scusami, non ti avevo sentito.. No,non disturbi,tranquilla!" Accennò un sorriso e io ricambiai, poi aggiunse "come ti chiami? No ma che sto a di', sei Alessandra, ti sei presentata prima ahah, piacere, Lor.."
Lo anticipai con "sei Lorenzo"
"Esatto ahaha"
"Allora? Mi dici cos'hai?"
"Cos'ho?"
"Sono io che faccio domande qui ahaha,dai ti ho visto stamattina con gli occhi lucidi"
"Oh.." Abbassò lo sguardo.
"Tutto bene?"-chiesi-"se non vuoi parlarne capisco"
Fissò per un attimo il nulla,credo,poi mi guardò e disse "ho lasciato la mia ragazza,mi tradiva."
"Oh,mi dispiace."
Ma a chi volevo farlo credere, non mi dispiaceva affatto che l'abbia lasciata quella misera puttanella, ma dico come si permette a tradire Lorenzo, il mio Lorenzo.
Si Alessà, sogna. Tuo quanno te lo compri..
Lorenzo sembrava molto triste, così all'uscita lo fermai per chiedergli se gli andava di andare a prendere un caffè nel bar di fronte la nostra scuola e, con mia grande sorpresa, disse sì.
Mi raccontò meglio quello che era successo, pensai una cosa tipo "ammazza che troia questa", ma ovviamente non glielo dissi. Mi dispiaceva troppo vederlo così triste, così senza riflettere lo abbracciai. Mi scappò un "porca puttana che ho fatto", lui sentì e si mise a ridere, e credetemi, la sua risata credo sia la cosa più bella di 'sto mondo.
Gli chiesi scusa ma lui sembrava tranquillo, mi rispose con un "ehy mi ha fatto piacere".
Dire che ero rossa come un pomodoro credo sia poco, se ne era accorto pure lui, figuriamoci.
Guardai il telefono. Porca puttana erano le 5. "È tardissimo devo andare scusami" dissi mentre prendevo la borsa.
"Se vuoi ti do il mio numero, potremmo continuare a parlare, sai, mi ha fatto piacere la tua compagnia"
In quel momento nella mia mente c'era un casino pazzesco, vagavo dal OH PORCA PUTTANA MI VUOLE DARE IL SUO NUMERO NO VA BENE RESPIRA a SE CLONO UNA MUCCA IL LATTE È BUONO?
Insomma, cose senza senso.
Cercai di rimanere calma e dissi semplicemente "oh mi fa piacere,anche a me.Va bene!"
Ci scambiammo i numeri e tornai a casa,felicissima.

because of you || Lorenzo PaggiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora