capitolo 8

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"Emh.. Ecco.."
Fece una pausa.
"Tutto okay?" Dissi.
"Ti amo. Oh, o mio dio. Mi è uscito di slancio, mi è uscito dalla bocca come una specie di.. beh.. Io ti amo. L'ho ridetto" sorrise "io.. io.. Davvero io ti amo, e ho cercato di non dirlo, mi sono sforzato tanto di reprimerlo, ignorarlo e non dirlo e.. Io ti amo. Non mi importa delle altre, non mi importa di avere accanto ragazze che pur di essere magre o alla moda si riducono alla fame, che fanno di tutto per riuscire a farsi accettare dal gruppo 'popolare' della città, che snobbano tutti poiché credono di essere superiori, io non le voglio, è te che amo. È che tu, tu sei dentro di me, non mi importa della tua malattia, non mi spaventa, io sarò sempre al tuo fianco, ti sarò vicino durante le visite mediche, ti sarò vicino durante le chemio, io ti sarò sempre accanto. Perché non riesco a pensare a niente, e a nessun'altra, che non sia tu, piccola."
Lorenzo alzò lo sguardo e notò che stavo piangendo.
"Forse non dovevo dirtelo.."
"Lorenzo, anche tu mi piaci, mi sei piaciuto fin dal primo giorno di scuola, quando te ne stavi a guardare fuori dalla finestra con aria triste e malinconica. Ma.. Non posso."
Feci per alzarmi e per andare ad aprirgli la porta, ma Lorenzo non me ne diede modo, mi afferrò la mano e mi strinse a lui.
"Ti prego, lasciati amare, tutta questa situazione farà meno male se la affrontiamo insieme."
Non risposi. Avevo un nodo alla gola che mi impediva di respirare, restai per un attimo tra le sue braccia e lui mi strinse ancora più forte, accarezzandomi i capelli. Ma non volevo coinvolgerlo in questa situazione orribile, me la sarei cavata da sola.
"Te lo chiedo col cuore in mano e le lacrime agli occhi, vattene."
"Sarò sempre qui per te, non ti abbandono comunque, buona serata piccola."
Andai in camera mia e chiusi a chiave la porta, sprofondai nel letto e iniziai a piangere. Perché proprio a me?
In quel momento sentii la porta di casa aprirsi e una voce familiare chiamò il mio nome, era mia madre. Andai in bagno e mi lavai subito il viso per cercare di togliere il rossore che le lacrime avevano lasciato.
Come al solito mangiai poco e niente, soltanto un po' di insalata e una fetta di prosciutto. Mi diressi in bagno e mi feci una doccia calda, indossai il mio comodo pigiama di due taglie più grosso e preparai lo zaino, l'indomani sarei dovuta per forza andare a scuola. Erano le otto e quaranta ed io già ero a letto, decisi di andare a dormire e riposare, dato che avevo un forte mal di testa.

Scusate se pubblico il capitolo in ritardo, ma ho avuto la febbre e non stavo bene. Hope u like it💝

because of you || Lorenzo PaggiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora