capitolo 9

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Nonostante la sera precedente andai a letto presto, il mattino seguente ero stanchissima, poiché avevo dormito si e no cinque ore. Non so se a causa del mal di testa o per le parole che mi aveva detto Lorenzo, ma non riuscivo ad alzarmi dal letto.
Finalmente decisi di muovere il culo quando, dopo aver spento 7 sveglie, entrò mia madre dicendomi di sbrigarmi. In effetti non aveva tutti i torti. Ero in ritardo e di parecchio, avevo passato gli ultimi quaranta minuti a pensare al nulla, magari qualcosa di sensato mi sarà pur passato per il cervello, ma ero troppo insonnolita quindi va bene così.
Bene, alle 8.15 sarei dovuta arrivare a scuola, erano le 7.45 e non avevo fatto praticamente nulla.
Presi un paio di skinny random dall'armadio e la felpa che stava sulla sedia, in pratica il mio secondo armadio. Quella mattina non avevo nemmeno voglia di truccarmi, presi una brioche e salii in macchina. Mia madre mi accennò un "tesoro, oggi pomeriggio verranno a farci visita i tuoi zii dalla Svizzera, perciò non prendere impegni"
'Grandioso' pensai. 'Tutto il pomeriggio in compagnia di persone che non sopporto, spero solo che non si fermino anche la notte.'
Mia madre sa che non provo esattamente simpatia nei loro confronti, da quando ho litigato con la loro figlia, ovvero mia cugina Sam, che mi cancellò tutte le 524 canzoni del mio iPod. Volevo ammazzarla quel giorno.
Così disse "staranno da noi solo fino a cena, perciò cerca di essere gentile almeno per quelle poche ore" e sorrise.
"Okay mamma, ma lo faccio solo per te" e ricambiai il sorriso.
Ovviamente in ritardo, arrivai a scuola alle 8.20, sembrava di essere al primo giorno di scuola.
Come suo solito, Lorenzo mi aspettava davanti l'entrata, ma io non mi fermai a salutarlo. Continuai a camminare, ignorandolo, ma lui mi corse dietro pregandomi di fermarmi.
"Ehy, buongiorno" sorridendomi.
E Dio, il suo sorriso mi scaldò il cuore.
"Sono in ritardo, devo andare in classe"
Entrai in classe e mi sedetti. Sfortunatamente avevo dimenticato che io e Lorenzo eravamo vicini di banco, ma ci pensò lui a ricordarmelo quando arrivò e prese posto vicino a me. Mi sorrise, di nuovo, stavolta con un po' di malizia.
Mi concentrai sulla lezione finché non suonò l'ultima campanella. Lorenzo quasi scappò via, io misi nella borsa il libro di scienze e l'astuccio, e mi diressi verso l'uscita, quando vidi qualcuno..

Vi tengo sulle spine ahah❤️

because of you || Lorenzo PaggiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora