Capitolo 10

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Passato così tanto tempo a viaggiare che, stavo dimenticando di parlarvi di Erishell, un'amica d'infanzia e anche lei fa parte del mio clan; ora mi chiedo se sta ancora aiutando quel suo "amico", tanto non credo che sia solo quello che dice lei, ma purtroppo non riesco a tirargli una confessione, per quante volte che ciò provato ho sempre fallito, che nervi. Come stavo parlando, Erishell colpendo in piena faccia un bandito, lì legò ben stretti uni a gli altri per poi, andare a controllare se il suo amico avesse bisogno di una mano; girati un paio di vicoletti, lo trovo impegnato in un combattimento con uno di loro, molto probabilmente il capo, il resto della banda era già steso o almeno così credeva lui.

Il ragazzo sfinendo il suo avversario, lo colpì dritto in faccia con un calcio e quello, cadde a terra senza forze; prese una corda e lo legò ben stretto e prima di poterlo trascinarlo, udii uno sparo e subito penso a Erishell, ma quando giro lo sguardo vide una pallottola completamente immobile davanti a sé, poi quella torno indietro e colpì uno dei banditi che fece finta di essere tramortito. Il ragazzo ancora incredulo della situazione, ci mise qualche minuto a capire cosa fosse successo, infatti grazie ai poteri della sua amica, Vrei-Vrei in grado di attirate ho respingere ogni tipo di oggetto metallico, si salvò la vita; Erishell si avvicino a lui e gli chiese se stava bene e la sua risposta fu un si, oltre che ringrazio di aver impedito a quella pallottola di colpirlo e lei, diventando leggermente rossa e tento di dirgli che non doveva, ma chi vuole prendere in giro è completamente innamorata di quel ragazzo dai occhi azzurri.

Portando quei banditi dalla marina e prendendo anche la loro taglia, i due si salutarono anche se non volevano infatti, nei loro sguardi si accese una piccola scintilla, inoltre il cuore di Erishell si rattristò anche se questo non è un addio, ma se non si baciano di loro spontanea volontà, lo farò io con le maniere forti. Dirigendosi alla sua imbarcazione, per far ritorno al clan, quando sentii una mano appoggiarsi sulla sua spalla e ovviamente, come ci anno sempre insegnato i maestri, dandogli una gomitata ma venne bloccata all'istante e una voce maschile gli disse: <Calma piccola voglio fare una chiacchierata, non c'è bisogno di arrabbiarsi>, lei girandosi si trovò davanti a sé un uomo alto e ben piazzato, con dei capelli rosso fuoco, corti e un po' spettinati, occhi color del mare e una cicatrice nel sopracciglio.

L'individuo con un sorriso rassicurante iniziò a parlare: <Vorrei farti una proposta, vuoi unirti alla mia ciurma di pirati?>, Erishell alzando un sopracciglio rispose: <Ma neanche per idea! Torni da dove sei venuto!>, allora l'uomo gli baleno un'idea, infatti gli propose: <Allora facciamo una scommessa, se vinco io farai parte del mio equipaggio e se vinci tu, non ti darò più fastidio> e lei accettò non sapendo contro chi stava combattendo. Per l'uomo fu abbastanza semplice schivare ogni suo attacco, anche quando riuscì ad usare i suoi poteri e prendergli la pistola, oltre a sparargli che evitò come niente; come se riuscisse a prevedere le sue mosse e questo, Erishell lo notò quando tento di colpirlo alle spalle, ma ovviamente non lo tocco anzi, lei venne presa e bloccata a terra con il braccio torto dietro la schiena. Alla fine di tutto questo, la scommessa la vinse il pirata ed Erishell dovette accettare al malincuore a diventare un membro del suo equipaggio; neanche dopo la sconfitta accetto del tutto quel uomo, anche se lui cercò di far sentire la ragazza a suo aggio, infondo non voleva fargli del male anzi e l'esatto opposto.

Salendo a bordo, non si aspettò un caloroso benvenuto, anche se lei era quella nuova oltre che rimase parecchio sorpresa, di scoprire che la persona con cui ha combattuto è il capitano, pensava fosse uno del equipaggio mandato a reclutarla; dopo la "presentazione", la cuoca Rachele la prese sotto la sua ala protettrice, o meglio dire la tratto come se fosse una bambolina e non una piratessa. Tralasciando quel minuscolo particolare, Erishell noto che ogni volta che il capitano provava solo ad avvicinarsi al timone, il navigatore lo ferma sempre in ogni modo possibili, anche con i colpi e alla fine gli dice sempre ogni tipo di insulto, uno di quelli meno pesanti e buffi che si ricorda e: <Torni a giocare con le sue spade che penso io a navigare>; il capitano cercando di intenerire qualcuno disse: <Nessuno mi rispetta> e in quella occasione, la nostra carissima novellina scoppio a ridere come il resto dell'equipaggio.

Trascorrendo qualche giorno in tranquillità, anche se fu parecchio strano non incontrare nessun tipo di nemico, Erishell udii quasi per caso il nome nel capitano, Jim Cyrong e subito chiese se conoscesse una persona di nome Zell, lui con un sorriso rispose: <Si, faceva parte della mia ciurma prima che si innamorasse di una donna del clan Abyss Striker>; non voleva neanche ripensare al fatto di non aver riconosciuto un pirata con una certa fama, in oltre gli passo per la mente me e sperò tanto che stessi bene. Stava per chiedere se sapessero della mia esistenza, quando loro dissero che non avevano mai chiuso i contati con lui, prima di quel incidente; il capitano cercando di non rattristarsi per i ricordi disse:<Anche se l'ultima volta che abbiamo vista era ancora una neonata, siamo sempre stati informati su tutto e vorrei chiederti come sta> Erishell rispose: <Cerca ancora di non far preoccupare tutti, ma in fondo ne soffre ancora, però rispetto a qualche anno fa, ora è molto meno > e in quella risposta furono un po' sollevati, anche se speravano che fossi riuscita a superare quel dolore.

E' una questione da piratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora