Capitolo 9

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Raccontato questo aneddoto del passato, posso tornare alla parte in cui la ragazza, prendendomi dal braccio mi trascinò a bordo e io, rimasi ancora bloccata per tutta la situazione, non tentai neanche di liberai. Ormai ha bordo, l'intero equipaggio dissero alla ragazza che poteva evitare di combinare disastri e in più, non smisero di osservarmi anche se è diverso dallo sguardo a cui sono abituata di solito. Alcuni di loro avvinandosi a me, chiesero quali poteri avessi, infondo il marchio non lo nascondo mai; potrei dire che non ero a mio agio a parlare di questo argomento, oltre ad altri e cercai di evitare quella domanda, ovviamente rimanendo calma e composta poi, ha interrompere quel disagio apparve un ragazzo alto, ben piazzato con capelli corti neri, con una sfumatura violacea e due occhi verdi, quasi brillanti e in più sul collo, notai il simbolo del frutto e ricordai, l'individuo incappucciato. Tutti gli altri, alla presenza del ragazzo si diedero un contegno tranne la ragazza, che dal suo viso sembro pensare e voler far altro con lui; in meno di un secondo, quel tipo disse a tutti di non starmi troppo a dosso con le domande, in più, puntando il suo sguardo severo sulla ragazza disse: <Potevi anche andarci piano con quei due> d lei con un sorrisino malizioso rispose: <Io mi stavo solo difendendo> ma questo non bastò a convincerlo.

Osservando con molta attenzione, notai che la ragazza capendo la situazione, si avvicinò a lui e con modi molto seducenti tentò di corromperlo, anche se devo ammettere che lui ci stava e pensai che fosse quei due in realtà stiano insieme; quando fu parecchio vicina, gli sussurrò qualcosa e nel suo viso trapelo un sorriso parecchio malizioso, che ricordò subito la maestra Sereny e il suo atteggiamento un po' perverso. Quel ragazzo, rimase completamente impassibile e poi gli disse che non avrebbe funzionato e, allora la ragazza sbuffo un po' ma tento di nuovo quell'approccio, anche se non ottenne nessun risultato, solo il mio disaggio; in tutto questo fui l'unica a sentirmi il terzo incomodo, tutti gli altri ignorarono la situazione come se non stesse succedendo poi, uno di loro appoggio la mano sulla spalla disse: <Comunque sei stata brava a colpire quel tipo anche se ti tremava la mano>, in quel momento avrei reagito afferrando il suo braccio e torcendolo, ma dovevo calmarmi e quindi dissi: <Hai perfettamente ragione> anche se in verità, nel mio volto sì noto il disagio e la paura che provai.

La ragazza stancandosi da lui, tento di convincermi a rivelare il mio potere, anche se il ragazzo tento di fermarla, forse si è accorto nel mio disagio su questo argomento; risi per un attimo al pensiero di cosa avrebbe chiesto e infine, la guardai in faccia e dissi: <Si, così ogni giorno a chiedermi di creare una delle tue idee fin troppo maliziose>, a quella frase la ciurma rimase un po' stupita, di solito nessuno capisce quanto può spingersi. Lei sorrise e suoi occhi si accesero di una luce diversa rispetto a prima, quindi cominciò a sussurrarmi all'orecchio certe idee folli di cui avrei preferito non immaginarlo, una di queste centravano delle corte e una stanza chiusa a chiave; il ragazzo notando il mio viso cambiare colore e diventare bordò dalla vergona, prese la ragazza e ci separò anche se lei, ogni tanto gli disse che era un grosso guasta feste.

Osservando il loro sguardi gli chiesi il motivo e in quel momento, il capitano ridendo di gusto disse: <Sono tutti sorpresi per il fatto che sei l'unica ad aver capito la natura di Ridiana in così poco tempo> e a quella parola pensai "Bene, sono finita di nuovo nelle grinfie di una pazza"; scompigliandomi i capelli, oltre a sbuffare leggermente dissi: <Il potere che ho ereditato è uno di quelli che si pensa sia una invenzione di qualcuno, infatti non lo dico a molti perché nessuno ci crede. Infatti sono quelli del frutto Dark Matter>, in quel momento calo il silenzio molto imbarazzante, appare mio. A questo genere di cose, ormai dovrei esserci abituata, ma speravo tanto che per una volta non dubitassero di quello che dissi; quando stavo per dir qualcosa, tutta la ciurma esultò per entusiasmo oltre al fatto che volevano assolutamente vedere cosa potevo fare in più, Ridiana sbucando alle mie spalle disse sottovoce: <Quindi se possiedi davvero quel potere, puoi davvero fare tutto quello che ti passa per la mente, oltre a quello che ti suggerirò io> e io ridendo risposi: <Non sarà così facile ottenere quello che vuoi!>, ma ovviamente lei disse che prima o poi avrebbe ottenuto tutto quello che voleva.

Per concludere la giornata un po' movimentata, tutto l'equipaggio festeggio per il mio ingresso della ciurma, anche se per me lo trovai esagerato, infondo e stata Ridiana a trascinarmi a bordo, sapendo molto bene la decisione del capitano, in più di una occasione fini per essere presa e buttata nella mischia solo per bere e mangiare, anche se molti di loro sono completamente ubriachi e si attaccano a me come dei polpi; riuscendo ad allontanarmi dal restante della ciurma ormai sbronzi, rimasi ferma a godermi quella brezza notturna e con l'indice, creai un piccolo cerchio nero e in quel istante l'acqua del mare si sollevo e, provai a darle una forma di un pesce. Una forma molto banale, ma se riuscivo a farlo forse sarei riuscita a fare molto di più, in fondo il mio potere è uno dei pochi ad aver molta libertà; doveva essere molto semplice, ma per qualche ragione ogni volta che provo a farlo, nella mia mente ritorno a quel giorno in cui persi completamente il controllo e, la paura insieme alla tristezza presero il sopravento e il cerchio svani insieme a l'acqua.

Strinsi i pugni così forte da poter sentire le mieunghie dentro le carni, in oltre strinsi i denti da sentirli scricchiolare perla rabbia che provo in questo momento, non posso essere di peso per sempre,solo perché non riesco a superare un trauma, devo riuscire a trovare unasoluzione.

E' una questione da piratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora