Secret Love | Seonghwa

●capitolo 23●

"Jaemin che ci fai qui?" chiesi scostandomi dall'abbraccio del biondo

"sono venuto a trovarti, ho saputo che abitavi qui e.. Eccomi" disse alzando le spalle e accennando un sorriso

"non è casa mia, è una cosa temporanea" dissi grattandomi la nuca leggermente imbarazzata.. A dirlo così sembravo una senzatetto a cui avevano dato un letto per pietà.

"temporanea?" chiese lui per poi guardarsi intorno e vedere i ragazzi

"e vedo che hai addirittura otto coinquilini e tutti maschi... Garin ti dai da fare eh" disse sorridendo e facendomi diventare tutta rossa

"Jaemin!" dissi tirandogli una sberla sul braccio al cui sopprise un verso di dolore

"scusa... Comunque io sono Jaemin piacere" mi disse per poi rivolgersi con un inchino ai ragazzi alle mie spalle

"Jaemin loro sono gli Ateez" dissi spostandomi e lasciando libera visuale dei otto ragazzi

"oddio aspetta, oh siete il gruppo che canta Wave se non sbaglio no?" disse al cui San si gasò subito e iniziò ad annuire come se si fosse rotto e impallato l'ingranaggio

"oh mi piace un sacco, qual'é quel movimento fighissimo che fate?" chiese Jaemin contagiato dall'eccitazione di San

"oh questo?" disse lui mostrando il passo

"oh sisi, insegnami" disse iniziando a imitare il ragazzo ma

"pensavo fossi venuto per vedere me..." dissi col broncio e le braccia incrociate

"oh si scusa" disse ricomponendosi per poi fare cenno a San che avrebbero ripreso più tardi.

"comunque è un piacere conoscervi" disse Jaemin passando lo sguardo su ognuno dei ragazzi alle mie spalle

"il piacere è nostro" dissero in coro

"spero che Garin non sia troppo fastidiosa" parlò di nuovo il biondo, al che lo fulminai con lo sguardo

"è lei che deve sopportare noi otto, non noi" disse Jongho

"comunque ero venuto per chiederti una cosa in particolare" disse Jaemin riportando l'attenzione sulla sottoscritta

"arrivo a Seoul e tu già mi chiedi favori?" chiesi al biondo incrociando le braccia al petto

"eddai, è lo stesso che facevi ogni tanto dall'Italia, ma ora che sei più vicina puoi consegnarmeli direttamente e farlo più spesso" disse mostrando il suo sorriso super dolce in modo da farmi cedere

"e io cosa ci guadagno scusa?" chiesi cercando di resistere

"potrei portarti in agenzia un giorno e farti pagare" disse questa volta serio

"stai scherzando?" chiesi lasciando cadere le braccia lungo ai fianchi

"perché dovrei? E poi non vuoi trovarti un lavoro? Pensi di abitare con loro all'infinito?" chiese indicando i ragazzi alle mie spalle

"no ma-" dissi ma subito mi interruppe

"allora rispondi al telefono quando ti chiamo. Io intanto fisso un appuntamento con la mia agenzia" disse per poi scompigliarmi i capelli e avvicinarsi alla porta

"va bene, grazie mille! Ci vediamo" dissi con un sorriso smagliante

"è stato un piacere, ci si vede!" disse agitando la mano e sorridendo