tw: mafia
Il giorno dopo eccomi qui, seduta sul letto a meditare. Sono circa le sette del mattino di una calda giornata di agosto, e sono già arrabbiata. Perché? Il mio amico Spotify craccato ha deciso di non farmi ascoltare le canzoni offline perché "devo pagare Spotify premium".
Forse non ha capito che è craccato. Qui comando io.
Per questo sto meditando, me l'aveva consigliato la mia psicologa in seconda media. Devo mantenere la calma.
Tornando seri, ho riflettuto a lungo e l'unica cosa intelligente che mi sembra di dover fare ora, è mettermi avanti con lo studio di sta roba.
Almeno non dovrò studiare fisica.
O chimica.
O letteratura.
O peggio, il latino. Ho appena sentito una fitta allo stomaco.Ora sono meno arrabbiata.
Continuo a meditare per altri 10 minuti finché non sento bussare alla porta.
Ho preso un infarto.-Avanti- dico mentre mi schiarisco la gola. Ad aprire la porta è la professoressa McGrannit, che mi saluta con un sorriso mentre mi comunica che la persona con cui passerò l'intera giornata è già qui.
Ansia sociale ti prego sta calma.
Mi alzo mentre sistemo i pantaloncini e la maglia larga che avevo indossato sta mattina. La McGrannit guarda perplessa il mio outfit per poi scuotere la testa un po' stranita, girarsi e andare via. Io cosa dovrei dire. Intanto sento da lontano un ragazzo sbuffare e dire alla McGrannit cose tipo "devo proprio" o "ma non sa andare a da sola" annoiato.
Ah.
Rip Amanda.Mi dirigo verso la porta per incontrare il mio nuovo amichetto, ma mi precede lui. Anzi si scontra con me. Gli chiedo subito scusa e gli tendo la mano per presentarmi. È un ragazzo alto, pieno di lentiggini, e rosso. Molto rosso.
-Scusami tanto, piacere Amanda.- Gli dico mentre gli sorrido. E se avessi qualcosa tra i denti? in realtà è impossibile dato che non ho mangiato, ma il dubbio rimane.
-Ehm piacere Ron Weasley, vieni seguimi.- mi dice subito senza darmi uno sguardo in più.
Mamma mia che antipatico.
Inizia già ad incamminarsi senza darmi neanche il tempo di chiudere la porta della stanza.
Mi sono portata dei soldi che mi hanno lasciato i miei prima di andarsene, per comprare la colazione.
Continuiamo a camminare senza fiatare fino ad uscire da Hogwarts.
Vorrei dirgli qualcosa, ma faccio veramente pena ad iniziare le conversazioni, questo spiega i miei quattro amici lasciati in Italia.Alcuni minuti dopo è lui a parlare -Se hai fame possiamo passare per I tre manici di scopa a prendere qualcosa per te- forse è il tono che usa che mi induce a irritarmi ancora di più.
Certo, i tre manici di scopa, chi non li conosce?
-Sì, beh, mi sono svegliata neanche un'ora fa, quindi non sono così tanto sazia... - borbotto aggiustando lo zainetto che mi sono portata dietro. Lui di risposta si ferma e io lo guardo stranita. E ora che ha? si guarda intorno, sbuffa e si passa una mano tra i capelli. Io sono ancora ferma, imbarazzata a guardarmi intorno.
-Ugh, scusa, è che è una giornata un po' così e avrei preferito passarla con una mia amica-
Un'altra fitta allo stomaco. Cioè non tanto per il fatto che io sia un peso per lui e che lui abbia cose più importanti da fare, ma per il mio orgoglio.
-Oh tranquillo so che potrebbe essere irritante rimanere con una nuova tutto il giorno- cerco di sorridere. D'altronde ha ragione; anche io fossi in lui sarei piuttosto scocciata. Il rosso vedendomi un po' in imbarazzo gli sfugge una risatina e io lo guardo dubbiosa.