Capitolo 2.

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E' passata una settimana da quell'avvenimento, e dire che sono rimasta scioccata è un eufemismo.

Lo aggiungerò alla lista dei traumi.

Alla fine latino è servito a qualcosa, quegli uomini volevano ammazzarmi e io non so nemmeno il perché.

Bah.

Sono le dieci del mattino ( mi sono svegliata solo per fare i compiti delle vacanze e perché mi ha svegliata mia zia) proprio quest'ultima inizia ad urlarmi di andare in cucina a mangiare che sennò si raffredda il caffè.

Al sentire questo inizio a correre.

Ci tengo al caffè.

Se non si fosse capito, la mia matrigna è zia Marghe, una donna di mezz'età che blatera sempre cose a caso. Vivo con lei da un paio di anni, i miei genitori biologici sono sempre via a causa del lavoro e io sono rimasta qui a Roma con lei. E' una donna attraente ma il suo carattere, Dio non lo sopporto. E' andata fuori di testa soprattutto negli ultimi anni in cui ha iniziato a confabulare su magia, tarocchi e quelle cose la. All'inizio eravamo molto legate, fino ai miei undici in cui ha litigato con i miei genitori nel mandarmi in una scuola per ragazzi prodigio, come la chiamava lei. Ora sto iniziando a pensare che volesse mandarmi in un manicomio, sì sono molto intelligente ed intuitiva, ma il manicomio mi si addice di più. Mi ci manderei da sola. Inizio a ridere da sola, e poi mi viene in mente un idea.

-Zia Marghe?- prendo un sorso del mio caffè e aspetto che mi rispondi.

-Sai della mia esistenza? mi stai stupendo.- dice mentre si sistema la parrucca nera.

Alzo gli occhi al cielo e continuo -Sai mi chiedevo se sapessi qualcosa riguardo ad un crucio... magari usato come incant-

-QUALCUNO TI HA LANCIATO LA MALEDIZIONE CRUCIATUS?- urla mentre spalanca gli occhi. Lascia stare la parrucca e si avvicina a me velocemente. Poggia le mani sulle mie spalle, si china fino ad arrivarmi alla faccia e continua.

-Amanda, rispondi cara, qualcuno ti ha lanciato un crucio?- sto per raccontarle tutto, ma mi contengo. Meglio se non glielo racconto. A quanto pare sa qualcosa e io voglio essere prudente.

-Zia ma che stai blaterando? che significa?- le chiedo con finta confusione. So che significa, me l'hanno lanciata quei bastardi.

-E' una delle maledizioni senza perdono! Si usa per torturare! lo sapevo... lo sapevo...- inizia a parlare da sola e a borbottare parole senza senso. Poi si alza velocemente, afferra il telefono e inizia a digitare un numero. Mi alzo anche io impanicata, e se stesse chiamando quelli che mi volevano morta? nello stesso momento in cui mi alzo il tubo del lavandino scoppia e l'acqua esce dalla tubatura bagnando tutto. Zia Marghe si volta velocemente verso di me stupita.

-Sei stata tu! lo sapevo! lo sapevo! non sei una magonò! devo subito chiamare Lucas e Angela.- i miei genitori? ma che c'entrano mo?

Sono completamente confusa, sta accadendo tutto così in fretta e non capisco. Poi tira un bastoncino fuori dalla tasca e lo punta verso il lavandino. Ok questa è fusa.

-Reparo.- e l'acqua smette di uscire dalle tubature. In questo momento dire che sono scioccata è poco. La mia bocca sembra letteralmente quell'emoji, quella dell'occhio, bocca, occhio. Come stra cavolo ha fatto? Ha usato la magia? Quella è una fottuta bacchetta?

-Tesoro so che puoi essere confusa...- mi giro immediatamente verso la voce.

-Mamma?- da dove cazzo è entrata?

-Siediti, ti dobbiamo parlare.-

𖡼𖤣𖥧𖡼𓋼𖤣𖥧𓋼𓍊

-State scherzando vero? mi prendete in giro?- li osservo con uno sguardo misto tra il credere a ciò che dicono e la mia razionalità che mi impone che ciò che dicono è impossibile. Magia? Streghe? Incantesimi, elfi e quella scuola per maghi...come si chiamava? Ogarts? Sarà tutto uno scherzo...però poi mi ricordo ciò che accaduto nella doccia una settimana fa; il sangue, i tizi che mi inseguono e che mi lanciano maledizioni...probabilmente c'entra con sta faccenda. Ed infine mi viene in mente lo strano signore che mi diede la collanina...la collanina! e se c'entrasse anche lei con tutto ciò?

-Come fai a sapere della maledizione cruciatus?- mi chiede mio padre con un velo di preoccupazione nei suoi occhi.

-L'ho solo sognato.- non so perché ma c'è qualcosa che mi suggerisce di diffidare -E voi perché mi dite tutto ciò solo ora? Da quel che dice Zia Marghe, a undici anni dovevo essere in quella scuola.-

-Ed è dove andrai ora. Domani partiremo, manca ancora un mese all'inizio dei corsi, ma rimarrai lì con i professori per adattarti e ci rimarrai fino all'anno prossimo, quando avremo sbrigato alcune faccende importanti.- risponde mia madre prima di dare un'occhiata complice a mio padre.

-Non avete ancora risposto alla mia domanda però.- poi mi rendo conto di quello che hanno appena detto -Aspettate, che cosa? non posso andare in quella scuola, prontoo faccio il liceo scientifico io. Che ne sarà della mia vita scolastica? e della mia carriera? ora posso dire di aver sperimentato di tutto nella mia vita, una scuola per maghi.- e poi faccio una mini risatina isterica.

Mi sta per venire un crollo mentale.

Dio qualcuno mi paghi la terapia ne ho bisogno.

-All'inizio pensavamo tu fossi una magonò e volevamo evitare la tua sofferenza garantendoti una vita da babbana normale.- e si guardano negli occhi entrambi mentre sento Zia Marghe sbuffare.

-Dai su prepara le valigie e rilassati, domani affronterai un lungo viaggio.- dice mia madre regalandomi un sorriso mesto ma sincero.

E questo mi conforta almeno un po'.

Ora vado a trovare una spiegazione a dare a quei due o tre amici che mi ritrovo.

inutile. // draco malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora