"Ragazzi la vostra professoressa di tedesco ha avuto un imprevisto, quindi oggi non farete lezione con lei", disse il professore con aria scocciata, come se avvesse già ripetutto la frase un milione di volte.
"quindi niente verifica?!"
Dopo che il ragazzo seduto dietro ad Helena pronunciò queste parole tutta la classe scoppiò in un forte boato. Grida, urla, fischi, applausi. Helena si chiedeva sempre il motivo per cui succedesse tutto questo.
Improvvisamente, forse per il troppo rumore, le sue orecchie iniziarono a fischiare ininterrottamente. Portò allora entrambe le mani a esse, ma ciò senza risulatti. Anzi, come dal nulla, un dolore lancinante, un mal di testa fortissimo le fece stringere i denti. Non le era mai successo. Era come se una freccia le avesse trapassato il cranio.
Non resistendo più, la ragazza si alzò e uscì dalla classe, correndo verso il bagno delle ragazze. Entrata, andò di fronte allo specchio, lo pulì con la manica del maglione e si guardò. Non le sembrava ci fosse nulla di strano nel suo volto. Le lentiggini occupavano come sempre tutte le guance, sotto gli occhi, e il naso, coperte parzialmente dagli spessi occhiali neri di forma rotonda. I lunghi capelli rossi mossi, che oggi teneva sciolti, le circondavano in modo disordinato il viso.
Si sciacquò la faccia, ma il dolore parve non alleviarsi.
A questo punto, Helena decise di tornare in classe.Si risedette al suo posto e appoggiò la testa dolorante al tavolo freddo. Quando le veniva il comune male alla testa suo padre le diceva sempre di utilizzare il ghiaccio, perché il freddo le avrebbe diminuito il dolore.
Così decise di provare.*
Dopo l'annuncio del prof tutta la classe cominciò a festeggiare. Giulia si comportò come tutti gli altri, ma quando si girò per parlare con Helena, si accorse che qualcosa non andava. La compagna aveva i gomiti appoggiati al tavolo e si teneva la testa con le mani, come per tapparsi le orecchie. Inizialmente Giulia pensò fosse perché le dava fastidio il rumore, ma poi la ragazza si alzò e corse fuori dall'aula.
Nessuno parve accorgersene eccetto Giulia.Passarono circa 20 minuti quando Helena tornò.
"Tutto bene Hel?"
La compagna sembrava non aver sentitola domanda. Giulia la vide accasciarsi sul banco.Non sapendo cosa fare lasciò scorrere il tempo.Poi Helena chiuse gli occhi
*
Lentamente Helena mise a fuoco la figura sfuocata che vide appena riaprì gli occhi.
Era il volto di sua madre. Sì era sua madre, ed era a scuola. Perché sua madre era a scuola?
Helena si ricordò tutto e proccupata scattò velocemente mettendosi a sedere."Cosa è successo? Mamma?"
Era in bidelleria, sdraiata sul divanetto ricoperto da uno squallido telo a tema floreale.
"La signora Maria mi ha chiamata dicendomi che eri svenuta" rispose sua madre indicando la bidella che teneva in mano un ghiaccio usa e getta.
La ragazza pensò un attimo a ritroso e iniziò a raccontare l'accaduto.
"Chi si è accorto che ero svenuta?" Chiese.
Sua madre si spostò liberandole la visuale e permettondole di vedere Giulia che, lontano, aspettava la fine della conversazione per poter avere notizie.
"Giulia?!"
Tutto ciò era strano per Helena. Lei non aveva mai avuto dei veri amici, e Giulia invece lo era, ma lei aveva paura di ammetterlo.
La madre invitò l'altra ragazza ad avvicinarsi, ed ella così fece.
Giulia ed Helena incominciarono a parlare, ma nel frattempo Carla, la madre, discorreva con la bidella per qualcosa di molto più importante.
"Mi sa dire cosa le ha causato lo svenimento?"
"Mi spiace signora ma non saprei. Le consiglierei di portarla da un medico, penso sia la scelta più ragionevole."
Sul volto di Carla c'erano i segni di una forte preoccupazione. Lei era una persona molto pignola, e quando si diceva di andare dal medico, questo voleva dire che si trattava di fatti gravi.Cosa era successo ad Helena?
*
Il pomeriggio del medesimo giorno, Helena e sua madre viaggiavano in macchina verso lo studio del dottor Mauro Giammarco, il dottore di fiducia della loro famiglia.
Helena non amava affatto questo tipo di viaggi.
"Dobbiamo andarci per forza, mamma?"
"Hel la signora Maria mi ha consigliato così."
"Ma lei è una bidella, cosa vuoi che ne sappia!"
"Helena non ti permettere di parlare in questo modo di una persona adulta, matura e diplomata!"
Uno sbuffo uscì dalla bocca della ragazza. Odiava le cure. Soprattutto quelle non necessarie, e quella non era per nulla necessaria. Su questo però si sbagliava.La macchina si arrestò e le portiere anteriori si aprirono. Helena e Carla stavano entrando in ospedale.
Nota d'autrice:
Ciao a tutti!❤
Ho postato oggi così magari riesco a pubblicare il terzo capitolo venerdì o durante il weekend visto che questo non è lunghissimo.
Cosa ne pensate?
Buona lettura!Sofia🏃♀️❤
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A stare al posto mio
Narrativa generaleCome sarebbe incontrare nuovamente, dopo un infanzia infernale, colui che l'ha resa così indimenticabile? Helena, dopo una lunga giovinezza che non ha potuto vivere al meglio, pensava di poter passare la sua vita felicemente in una piccola casetta...