5.

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Tornai a casa.
Accesi la tv e guardai "Nemo - vita da pesci".
In questo momento avrei voluto essere un pesce. Perché si sa, dato che i pesci sono sott'acqua, le lacrime si confondono con il mare, ed io il mare ce l'ho dentro. UFFA MA XK NN SN UN PESCIE....

Il telefono di casa squillò. E MO KI KAXXO È....
«Pronto?» risposi.
«Siamo quelli della telec-»
«Vorrei una ciambella grazie.»
«Ma... Questa è la teleco-»
«Una ciambella ai quattro formaggi.»

Mia madre entrò in camera e cominciò a schiaffeggiarmi.
Cominciai a sputarle in faccia. Si fermò.
«Mamma! MAMMA MA KE KAXXO FAI?» gridai.
«Marina, tuo padre è morto!»
«Lo so.» scoppiai in lacrime.
«Figlia...» scoppiò in lacrime anche lei.
«Madre.»
«Figlia...» mia madre mi leccò le lacrime con la lingua.
Le tirai un calcio e le ruppi il naso lanciandole il telecomando.
«FIGLIA MA TU 6 SCIEMA X CASO?» gridò.
«No.» replicai.
«Figlia, ti porto dal dottoresso.»
Ho sempre avuto paura dei dottoressi, mi mettono ansia. E poi stavo ancora aspettando la mia ciambella ai quattro formaggi.

Andammo in ospedale.
Il dottoresso ci fece entrare nella sua stanza.
Cominciò ad annusarmi, dopo un po' guardò mia madre e disse: «ha il mare dentro.»
Mia madre non rispose.
«Pikkola, come mai hai il mare dentro?» chiese il dottoresso rivolgendosi a me.
Quel 'pikkola' mi ricordava mio padre, Berlusconi. Volevo piangere.
«Ho tumblr.» dissi.
Il dottoresso disse che lui aveva la cura. Fece uscire mia madre dalla stanza, si tolse i vesiti e mi guardò fisso negli occhi.
Cominciò a baciarmi. Gli tirai un calcio, buttandolo a terra.
«Stronso!» gridai.
Il dottoresso morì.
Mia madre entrò «Marina! L'hai ucciso tu?»
Non risposi. Scappai. Mi mancava troppo Berlusconi.

Tornai a casa e presi la mia AMIKETTA LAMETTA, LA MIA BFF.
«Ti stavo aspettando, tesoro.» disse la mia bff.
«Tagliami.» dissi. XK LAMETTA CIE SMPR STATA X ME OK
Lamy si alzò e con il suo dente appuntito cominciò a tagliarmi la pelle.
Il dolore non lo sentivo più ormai.
«GRZ LAMETTA CI VEDIAMO DMN TVB»
«Ok.» rispose lamy.

Lametta era un lama, uno dei miei animali preferiti. Avevo imparato da lei a sputare. Me l'aveva regalata il mio primo racazzo: Bobby.
Ci siamo lasciati per colpa mia, gli dissi che aveva un nome da cane e che i cani, i pesci se li mangiano. Bobby, quel giorno, mi abbaiò contro e disse che i pesci dentro potevo anche tenermeli.
«Stronsa.» queste furono le ultime parole di Bobby.

Vabbè, comunque. Andai in camera mia.
C'era una lettera sul mio letto. La presi, diceva:

"Se un nuovo racazzo vorrai avere, dovrai mostrarmi il tuo sedere xd.
No davvero, io sn singol, vediamoci domani al parco. xoxo"

Ok... MA KI È CUESTO

CONTINUA... IL CONTINUO DI CUESTA STORIA SARÀ MLT COMMOVENTE, CUINDI SE SIETE DEBBOLI DI KUORE NN LEGGIETE. A PRESTO!

MAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora