Tornai a casa. C'era mio fratello, Justin.
«Marina.» disse.
E MO CUESTO KE KAXXO VUOLE....
«Dimmi.»
Justin si avvicinò.
«So il tuo segreto.» disse.
«Non ho segreti.»
«Invece sì.»
«No.» continuai.
«Sì, so il tuo segreto!» anvedi 'sto deficiente. Afferrai il tavolo della sala da pranzo e lo lanciai. Purtroppo non presi Justin ma una parte di casa crollò.
«Hai rotto il muro, tu sei matta!» gridò Justin.
«E tu m'hai rotto il cazzo!» replicai. KE PALLE CUESTO.... MO LO MENO
«Tu non ce l'hai il cazzo!»
«E chi te lo dice?» gridai, gridai come non mai. A causa delle mie urla crollò un'altra parte di muro.
«Ti ammazzo!» Justin mi saltò addosso, facendomi cadere a terra.
«Sei un deficiente! Il muro lo ripaghi tu! I soldi ce li hai! Con tutti i soldi che hai puoi comprare il mondo. IL MONDO!» urlai contro Justin.
«Non voglio sprecare i miei soldi!» disse Justin.
CUESTO È TIRKIO!!!!
«Tirchio!» gli mollai un ceffone.Ci fu silenzio. Le luci cominciarono ad accendersi e a spegnersi da sole.
«Figli.» disse il lampadario.
Justin pianse.
«Un lampadario parlante?» ero confusa. MA KE KAXXO?!?!
«No, sono io: Berlusconi, vostro padre.» disse il lampadario.
Piansi.
«Non sei nostro padre, sei un lampadario.» disse Justin. MA CUESTO È SCIEMO
«Ah Giustì, coglione eri e coglione sei rimasto... Fortuna che so morto!» replicò il lampadario, mio padre.
«Papà.» dissi.
«Pikkola.» rispose.
Era proprio lui, era mio padre, il mio primo amore, era proprio lui: Berlusconi.
Il mio Berlusconi.
«Marina, andiamo in bagno.» disse.Mi diressi verso il bagno correndo.
«Pikkola.» disse Berlusconi. Saltai.
«Che paura!» urlai. PORKA TROYA
«Pikkola, sono io. Sono diventato il lampadario del bagno adesso.» mi rassicurò Berlusconi.Perché con lui, il mondo era migliore.
Quando c'era lui, il mio mare era calmo.«Ma come fai? Come fai ad essere un lampadario?» domandai a Berlusconi.
«Posso essere quello che voglio, Dio mi sta procurando un corpo nuovo, devi solo aspettare, pikkola. Presto staremo insieme, di nuovo!» rispose.
Piansi. KE BLL ODDIO KE EMOZZIONE
«Non vedo l'ora di fare l'amore con te.» dissi.
«Anch'io, pikkola. Adesso devo andare.»
«Aspetta!» lo fermai. «Sono incinta, incinta di te. Aiutami a scegliere il nome del bambino almeno!»
«Se è maschio chiamalo Alonzo, se è femmina Berta.» rispose Berlusconi.
«Ci vediamo tra pochi giorni, ti manderò una lettera dal paradiso dei politici.» disse ancora.
«Ciao, Berlu.» dissi.
«Ciao, pikkola.» Berlusconi scomparve. GIÀ MI MANKAVAPerché Berlusconi, io, lo amavo.
Perché lui era il mio pesce, ed io il suo mare: un mare senza pesci è inutile. INFTT SENSA LUI IO ERO TRPP INUTILE!CONTINUA...
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MARE
HumorQuesta è la storia di Marina, una ragazza con il mare dentro. Ha fatto commuovere un'intera popolazione di pesci, molluschi, pescatori e ragazze tumblr.