Quando arrivammo a casa, mia madre si fiondò in bagno.
«Vado a lavarmi!» gridò.
«Ok.» rispose Giustino.

Portai il piccolo Berlusconi in camera mia. CIERTO KE ERA PROPRIO BLL!!!
«Sei bello, sei uguale a tuo padre.» gli dissi.
Giacevamo insieme sul mio letto.
Io scoppiai in lacrime. È SL MARE, NN DEVO ALLARMARMI xd
Berlusconi, mio padre, il mio primo amore... Mi mancava troppo.
Il piccolo Berlusconi mi asciugò le lacrime e disse «pikkola...».
Gli diedi uno schiaffo. ASP MA IL BAMBINO NN CIA NEMMENO UN GIORNO E GIÀ SA PARLARE, KE KOSA STRANA....
Il piccolo Berlusconi si alzò in piedi sul letto. CM ERA BASSO xd
«Pikkola, sono Berlusconi.» disse.
«Come fai a parlare? Comunque 'pikkola' è stata la tua prima parola.» dissi io.
«Pikkola! Ascolta. Io sono Berlusconi, tuo padre.»
«No. Nostro padre è morto.» piansi.
«Cazzate!» il piccolo Berlusconi si alterò. «Pikkola, ascolta. Il paradiso dei politici fa veramente schifo. Anche se ho conosciuto il presidente Lincoln...» KE KULO
«Davvero? Come sta?» domandai. NN MENE FRECAVA NNT XÒ VBB
«Bene, si tiene in forma. E... Dov'ero rimasto? Ah sì. Sono tornato per dirti che sto bene pikkola. Non dire a nessuno della mia identità, considerami solo come un fratello.» disse Berlusconi.
Faceva strano vedere un neonato parlante.
«Ma... Io voglio fare l'amore con te.» dissi.
«Facciamolo, pikkola.»
«Ma sei piccolo.»
«Ho sessant'anni, pikkola.»
«Ma sei nato ieri...» KE PALLE
«Facciamo l'amore e basta.»

E CSÌ FACIEMMO LA MORE. E FU UNA COSA MOLTO BLL.

CONTINUA.

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