22. Sta' lontana da lui.

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"Ed era chiaro,
non avresti scelto me,
ma nessuno me l'aveva detto."

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2020

Giulia

Attendo impaziente che Francesca spunti dal portone del nostro condominio. La sto aspettando oramai da quindici minuti per andare a una festa sulla spiaggia organizzata da uno dei tanti stabilimenti balneari presenti sul lungomare.

Per mia sfortuna ci sarà anche Chris, ma suppongo che questa sera si starà buono e tranquillo considerando che ci sarà anche la sua dolce metà.

Giusto mezz'ora fa è passato a prendere Giovanni, il quale, capendo che probabilmente sua sorella avrebbe ritardato, aveva pensato bene di chiedere un passaggio al suo amico.

Suono il clacson per l'ennesima volta e dopo due minuti la luce all'interno delle scale si accende e capisco che finalmente Francesca è pronta.

Le lancio un'occhiataccia di rimprovero mentre si accomoda sul lato del passeggero con aria innocente.

«Non guardarmi così! Giovanni mi ha fregato il turno in bagno per la doccia», si giustifica.

«Non credo che a turni invertiti sarebbe cambiato qualcosa...» commento sarcasticamente, girando le chiavi nel quadro e mettendo a moto.

Come avevo immaginato, quando giungiamo a destinazione, non ci sono parcheggi. Neanche per la mia piccola Panda celeste. Sono costretta a percorrere le viuzze dalla parte opposta al lungomare più e più volte per trovare un posto. Infine, lo troviamo quasi mezz'ora dopo e solo per pura fortuna.

Francesca chiama suo fratello per capire dove possiamo trovarli e alla fine li raggiungiamo dentro un locale sulla spiaggia, dove loro sono tranquillamente seduti intorno a due tavolini uniti.

Il mio sguardo trova subito quello di Chris.

Mi squadra dalla testa ai piedi. Scommetto che non apprezza il mio abbigliamento perché per lui le mie gonne sono sempre troppo corte, indipendentemente dalla loro effettiva lunghezza, e i miei top troppo attillati o scollati.

Lui è intento a mordicchiare la cannuccia del suo cocktail, mentre finge di ascoltare quello gli sta dicendo la sua fidanzata.

Dopo il giorno al palazzetto sportivo, ossia cinque giorni fa, non ci siamo rivolti la parola neanche per scherzo.

Complice anche il fatto che lo evitassi come se potesse trasmettermi una qualche rara malattia incurabile.

Purtroppo, i due posti che ci sono stati riservati con tanta premura, sono esattamente di fronte alla mia coppietta preferita.

Cammino verso il tavolo come se mi stessi dirigendo al patibolo e solo quando riesco a distogliere la mia attenzione dal bellissimo spilungone con gli occhi verdi dalle pagliuzze marroni, mi rendo conto che c'è anche Matteo, il mio famigerato spasimante. Lo stesso che mi ha presentato Chris e che non si era fatto avanti, a dir suo, perché convinto che fossi già impegnata con quello che in realtà è mio cugino.

Resta Ancora Un Po'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora