8. Tanto...

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"Ti prego, vacci piano.
Che se mi stringi così...
mi sento il cuore a mille."

2015

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2015

Giulia

Sono seduta sugli spalti a leggere un libro, mentre Chris si è ritirato negli spogliatoi per fare una doccia post allenamento.

È stato lui a chiedermi di venire, nonostante io abbia ripetuto lui più volte che mi sarei annoiata a guardarlo correre, fare flessioni, addominali e tiri a canestro.

Chris e i suoi muscoli sono interessanti da guardare, ma non al punto di farmi stare per due ore consecutive senza fare nient'altro.

"Portati qualcosa da fare, ma vieni lo stesso perché mi manchi", erano state esattamente queste le parole che mi avevano fatta cedere.

Alzo il naso dal romanzo nel momento in cui sento i suoi passi provenire dal corridoio che conduce al campo.

«Scendi giù», mi invita con un sorriso smagliante, i capelli ancora umidi e una tuta diversa.

Poso il libro nello zaino, mi alzo e faccio per andare verso l'uscita in modo tale da poter fare il giro del palazzetto ed entrare dal cancello dell'entrata a piano terra.

«Ma dove stai andando?», chiede confuso.

Indico l'uscita con l'indice.

«Non vorrai fare davvero tutto il giro spero», si lecca il labbro inferiore per poi tentare di trattenere il sorriso.

So cosa sta intendendo. Probabilmente secondo lui dovrei avvicinarmi al parapetto in metallo, scavalcarlo e poi saltare giù anziché percorrere la strada più lunga. Lo farei tranquillamente se solo non fosse a due metri di altezza e io non soffrissi di vertigini.

«Sì, è esattamente quello che voglio fare.»

«Dai piccola, scavalca e salta giù, fai prima!», mi incita.

«Assolutamente no!»

Chris si avvicina finché la sua testa non è alla stessa altezza del muretto.

«Hai paura?», domanda e non capisco se seriamente o per prendermi in giro.

Deve aver preso il mio silenzio per assenso perché tende le braccia nella mia direzione e mi esorta ad avvicinarmi.

«Vieni, aggrappati a me.»

«No, tranquillo davvero, non ne vale la pena...», tento di dire, ma vengo interrotta.

«Lascia decidere me se ne vale la pena.»

Faccio come mi dice. Scavalco il parapetto e tento di non guardare in basso perché altrimenti potrei rischiare sul serio di avere un infarto. Chris adagia le sue mani sopra i miei fianchi, stringendoli dolcemente e facendo attenzione a non farmi male. Chiudo gli occhi e mi sento sollevare subito dopo.

Resta Ancora Un Po'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora