Dog- Mha- Villain Deku

passato

Izuku's POV

-dove siamo?- ero spaventato, non sapevo dove ero e l'uomo davanti a me mi trascinava sempre piú velocemente verso una casa che sembrava abbandonata.
-tesoro, questa é la nostra nuova casa!- annunció l'uomo.
-uh! Cosa c'é che non va nella vecchia?- chiesi non capendo.
-niente, diamanti qui io vado a prendere la mamma-
-ok-

Se ne andó, io rimasi lí ad aspettarlo.
Cinque minuti, dieci minuti, venti, trenta, un ora, due, cinque.
Poi un rumore, mi girai e vidi una donna dai lunghi capelli verdi come i sui occhi, aveva due segni rossi sotto gli occhi e sembrava stanca.
-Mamma!- dissi felice, mi avvicinai a lei.
-andiamo a casa- lei me lo disse in modo calamo.
-no- una voce fredda attiró la mia attenzione. Mi girai.
-vieni con me- la voce era di un uomo con una maschera a becco: Kai.
-no non avvicinarti a lui!- la donna urló.
-ma mi avete abbandonato, lui é la mia famiglia- mi avvicinai a Kai e lo abbracciai.
-che vuoi?- chiesi rivolto alla donna.
-ho usato il quirk di un mio amico per raggiungerti in sogno, scusa Izuku, non avrei voluto che andasse cosí, possiamo vederci, voglio raccontarti tutta la storia- la donna stava per piangere.
-ok, domani al parco in cui mi portavi la domenica. A mezzogiorno, non portare quell'uomo che chiamavo padre- dissi freddo.

Mi svegliai e non vidi Eri di fianco a me, mi misi i miei vestiti, oggi non dovevo andare a scuola, ci avevano lasciato alcuni giorni di pausa.
Misi la mia mascherina e i vestiti che Eri mi aveva lasciato.
Uscí dalla stanza.
-Ciao Izuku!- mi girai e vidi Kaminari e Mineta.
-state stolkerando le ragazze?- chiesi poco interessato.
-quella non é la stanza di Eri?- chiese Kaminari indicando la porta da cui ero appena uscito.
-che avete fatto~?- chiese Mineta.
-sí e siamo fratelli quindi non dirlo cosí Mineta- dissi un po' disgustato al solo pensiero di stare con Eri, é come se fosse una sorella.
-comunque, sapete dov'é?-
-eccomi- la ragazza spuntó da dietro e mi prese per un braccio.

Eri's POV

Trascinai Izuku in camera sua, avevo bisogno del suo aiuto. Ci sedemmo sul letto.

Flashback

Ero seduta tra le braccia di una donna e stavo piangendo, mi stringevo a lei, anche lei era terrorizzata, stavamo vedendo una scena che stavo ritenendo orribile.
Un uomo dai capelli blu e occhi rossi troneggiava su un bambino dai capelli celesti, aveva gli stessi occhi dell'uomo. Il bambino aveva solo pochi anni piú di me. Il ragazzino era famigliare. Ma sembrava piú giovane.
-PAPÀ FERMO! FARAI MALE A TENKO! NO! FRATELLONE!- urlai, la mia voce era interrotta da singhiozzi irregolari.

Mi svegliai, ero sul mio letto e avevo Izuku sdraiato di fianco a me.

Fine Flashback

-continuo ad avere delle specie di ricordi del passato!- spiegai al verde che mi aveva lanciato uno sguardo interrogativo.
-quando li hai avuti?- il suo tono era calmo, mentre io stavo per mettermi a piangere, forse per lo stress.
-quando ho incrociato lo sguardo del tizio-mano e sta notte-
-fammi usare uno dei miei quirk-

Izuku's POV

. . .

Ero in un parco, stavo vedendo un albero mentre perdeva le foglie, era magnifico.
-I-izuku?- una voce mi arrivó da dietro. Mi girai e vidi la mia mamma.
-ciao- dissi semplicemente.
-s-stai bene?- chiese dolcemente.
-certo, tu?-
-eri preoccupata per te-
-oh, davvero?- avevo un tono tagliente.
-ti posso spiegare-
-bene allora fallo!-
-bene, io e tuo padr-
-no, tu non puoi definirti mia madre, ma soprattutto non puoi definirlo mio padre!-
-eravamo giovani quando ci siamo innamorati, e un giorno mentre eravamo in discoteca un uomo strano ci si avvicinó per chiederci se volevamo comprare della droga da lui. Noi la comprammo e ne diventammo dipendenti. Io smisi solo quando scoprí di essere incinta di te. Ma tuo padre non smise, e si indebitó con quei ragazzi, erano della mafia. Quindi gente pericolosa- fece una pausa -stavamo iniziando ad non avere piú abbastanza soldi e lui cercó di abbandonarti molte volte, ma io non potevo perderti. Poi un giorno tornó a casa e mi disse che ti aveva venduto a quelle persone, ne fui distrutta. Caddi in depressione e solo ora sono riuscita a contattarti- aveva le lacrime agli occhi. La abbracciai.
-loro non sono cattive persone- la tranquillizzai.
-posso offrirti qualcosa?- era cosí gentile.
-magari mi piacerebbe litigare un po' con lui- lei capí le mie intenzioni e ridacchió. Ci incamminammo verso casa sua.