Capitolo 23

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Melanie

Guardo l'orologio appeso alla parete: é tardissimo! Tra poco inizieranno le simulazioni e io sono ancora stesa su questo letto! Speriamo che l'infermiera arrivi presto altrimenti chi lo sente Eric... pochi minuti dopo l'infermiera entra tranquilla con in mano dei vestiti neri. 《Melanie stavo per venirti a svegliare》dice rilassata, io invece ora non lo sono proprio 《Possiamo sbrigarci per favore? Altrimenti arriverò tardi per la simulazione》 《Non ti devi preoccupare ho parlato con Quattro e mi ha detto che sei tra gli ultimi quindi puoi prepararti con calma》 《Ah menomale》dico tirando un sospiro di sollievo. Ci metto circa mezz'ora per pettinarmi, non è facile spazzolare i capelli mossi, non so come faceva mia madre a farmi uno chignon perfetto: subito dopo mi metto il busto e mi vesto con gli abiti puliti che mi ha portato l'infermiera, mi inietto l'antidolorifico e sono pronta per andare. Cerco di alzarmi in piedi, ma non é facile come sembra, inizio a traballare pericolosamente: non molta ho forza nelle gambe. L'infermiera mi prende il braccio e se lo sistema sulla spalla, poi mi mette un braccio intorno alla vita e ci dirigiamo verso la sala delle simulazioni, con tutto lo sforzo che sto facendo il petto inizia a farmi male, dopo la simulazione dovró fare degli esercizi per rimettermi in forze. Entriamo nella stanza e vedo pochi ragazzi intenti a chiaccherare tra di loro, appena mi vedono cala il silenzio nella stanza e iniziano a guardarmi, mi da fastidio essere osservata da così tante persone. Noto che Clary ha un'espressione dispiaciuta sul viso, che sia dispiaciuta per quello che Josh mi ha fatto? No è impossibile, mi ha sempre preso in giro e sará stata felice nel vedermi a terra, incapace di respirare. L'infermiera mi aiuta a sedermi, io mi metto a osservare la stanza: non è tanto grande, è bianchissima e non ci sono finestre, c'é solo una porta che forse ci condurrá alla sala per la simulazione. Appoggio la testa al muro e continuo a guardarmi intorno, quasi tutti i ragazzi dormono, forse ieri hanno fatto le ore piccole. Vedo Chris che sonnecchia, chissá cosa ha fatto ieri sera per essere cosí stanco. Chiedo all'infemiera se mi può dare una mano ad alzarmi e piano piano mi avvicino a Chris, cercando di non svegliarlo. Mi metto a sedere accanto a lui e gli do una leggera pacca sul braccio. Lui apre gli occhi di scatto e si gira verso di me 《Buongiorno dormiglione》dico ridacchiando, lui si stiracchia e mi sorride 《Ciao da quanto sei qui?》 《Da un po' vuoi che vada via?》 《No no no resta》mi dice facendomi avvicinare ancora di più a lui. Io arrossisco dall'imbarazzo 《Allora come è andata la tua prima camminata?》mi chiede 《Possiamo dire che me la sono cavata, anche se il petto mi fa ancora un po' male》Chris guarda davanti a sé e quando guardo nella sua stessa direzione vedo che sta guardando Josh 《Se non fosse stato per lui adesso ti sentiresti bene》 《Chris non te la prenderai mica con lui. E poi io sto bene》menti Melanie! Stai mentendo tu non stai bene, dopo che Josh ti ha picchiato hai perso fiducia in te stessa, ma non posso rivelarlo a Chris, lui continua a guardarmi 《Se lui non ti avesse picchiato peró staresti meglio》replica 《L'importante è che io sia ancora qui》dico pensando che sarei potuta andare tra gli esclusi, quando lo guardo lo vedo sorridere: un sorriso caldo e affettuoso 《Si questa è la cosa piú importante》mi dice guardando il soffitto. Sbadiglio e per sbaglio la mia testa scivola sulla spalla di Chris e chiudo gli occhi, solo dopo qualche secondo mi accorgo dove mi sono poggiata e alzo la testa di scatto: Chris si gira verso di me 《Tutto bene?》 《Si, anzi scusa se ho poggiato la mia testa sulla tua spalla》Chris mi sorride 《Non devi scusarti di nulla Melanie》gli sorrido timidamente: é stata una bella sensazione, strana non l'avevo mai provata prima d'ora, chissá cosa avrá provato Chris quando ho posato la testa sulla sua spalla. 《Melanie è il tuo turno》mi giro di scatto verso la porta dove si trova Quattro: l'infermiera mi aiuta a tirarmi su e mi conduce dentro, poi esce e chiude la porta. La stanza ha la stessa sedia del test attitudinale, mi ci siedo e mi sistemo, Quattro mi si avvicina con un ago in mano e me lo infila nel collo 《Ti ho inniettato questo liquido che stimola la paura, vedró le tue reazioni sul monitor...in bocca al lupo Melanie》gli sorrido mentre sento le palpebre diventare pesanti, non faccio resistenza e mi addormento. Improvvisamente apro gli occhi e mi ritrovo in aperta campagna: il sole è oscurato dalle nuvole e nell'aria si sente il ronzio di alcuni insetti. Mi avvicino curiosa a questo ronzio finchè non arrivo ad un nido rotto, da dove fuoriescono delle vespe. Una mi punge sul braccio, io la scaccio via, ma è troppo tardi: piano piano anche le altre vespe mi si avvicinano e iniziano a pungermi. Cerco di scacciarle via tirando schiaffi all'aria, ma é inutile anzi è ancora peggio. Sento un dolore atroce ovunque: sul collo, negli occhi, nel viso sulle mani; il mio cuore batte cosí forte che vado in iperventilazione: calmati Melanie, lo sai che è un'allucinazione ed è tutto finto...adesso calmati e prova a cercare una via di fuga. Cerco di non pensare alle migliaia di vespe che mi pungono ovunque e al dolore del veleno che mi entra nel corpo, mi guardo intorno...non c'é nessuna via di fuga! Non c'é! Sto per perdere le speranze quando scorgo un cespuglio, non penso a niente inizio semplicemente a correre e con un balzo...

Two different girls but bold in the same wayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora