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"Anche tu credi che dovrei farlo?" Domandai pur immaginando la risposta

Vidi Daniel annuire e poi bere un sorso di caffè.

"Credo che dovreste parlarne Kira, ma non per chissà che cosa.
Semplicemente per poter buttare via l'imbarazzo che c'è in aria quando siete soli, o comunque in presenza l'uno dell'altro." Mi disse e questa volta fui io ad annuire

Il suo cellulare squillò e lui lo prese tra le mani.

"Quando ti senti pronta, senza fretta." Mi disse prima di rispondere alla chiamata ed uscire dalla cucina.

Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo, poi istintivamente mi alzai e mi diressi al piano di sopra.

Fino ad arrivare alla sua porta.

Bussai, e dopo qualche secondo lo sentì dire <<avanti>>.

Aprì la porta e lo vidi in piedi davanti al suo computer.

Mosse la testa e quando vide che ero io, si voltò completamente.

"Ei" Disse ed "Ei" gli risposi io

Averlo così vicino, di certo non mi aiutava a prendere coraggio.

Non riuscivo a trovare le parole, ma riuscì comunque a farmi forza.

"Volevo parlarti, hai un minuto?" Dissi e lui annuì

Diedi una spinta alla pronta che si chiuse e feci un respiro profondo.

"Prima di tutto volevo dirti grazie.
Grazie per essere stato il signore che sei quando hai parlato con Daniel." Dissi e lo vidi accennare un sorriso

"Tengo a Daniel come a poche persone.
È un fratello, ma il rapporto che ha con te viene prima del resto.
Ma sapevo che Daniel non se la sarebbe presa, sapevo che non si sarebbe arrabbiato.
È un uomo fin troppo intelligente." Mi rispose ed io annuì

"È palese che ci sia imbarazzo tra noi e mi dispiace tanto." Dissi e lui mise una mano sulla mia spalla

"Ei Kira, non hai nessuna colpa." Mi disse guardandomi

"Non farti nessun problema.
È successo quel che è successo e non possiamo tornare indietro.
Ma Kira, eravamo ottimi amici e mi dispiacerebbe tanto se non fosse più così." Disse Joseph

"Dispiacerebbe tanto anche a me.
Tengo a te J." Dissi guardandolo e lo vidi sorridere

"Ed io a te piccola Kira." Mi rispose

Istintivamente mi buttai su di lui e lo strinsi.

Lui fu sorpreso, ma poi mi abbracciò anche lui.

Mi strinse forte.

E capì che ne aveva bisogno.

"Sono qui Joseph, se avrai bisogno di me per qualsiasi cosa." Dissi stringendolo

"Grazie" sussurrò ed io gli lasciai un bacio sulla guancia

Gli accennai un sorriso e lui mi disse
"So che Daniel te l'ha detto.
E ha fatto bene, ti stavi torturando."

Mi morsi il labbro inferiore e lui continuò
"So che non lo farai, ma ti prego di non aprir bocca con nessuno.
Neanche con Nate o Lexie.
Almeno per il momento."

"Puoi stare più che tranquillo.
Non aprirò bocca neanche sotto tortura J." Dissi e fu lui ad accennarmi un sorriso

"Non c'è più quel sentimento che ci ha spinto a sposarci, ma c'è affetto.
Tengo a Persia e lei tiene a me.
Vorremmo mantenere un rapporto cordiale e amichevole.
So che arriveranno mille gossip e tremila ipotesi sulla motivazione, ma vorrei fare il possibile per evitare grandi danni." Disse ed io annuì

"Lo capisco Joseph, e sono sicura che ci riuscirai.
Vedrai che andrà tutto bene." Dissi

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