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Dire che ero stupita era dire poco, ma lui era l'unica persona che mi veniva in mente.

La N non era la sua iniziale, ma era quella di qualcuno che è parte di lui.

Ma avevo bisogno di sentirlo dire da lui, avevo bisogno della sua conferma.

E sapendo dove abitava, afferrai le chiavi della macchina e corsi giù, rischiando di cadere sulle scale ben quattro volte.

"Ma che succede?
Dove vai?" Domandò Daniele confuso vedendomi così di fretta

"Giuro, ti spiego tutto dopo." Dissi e lo vidi annuire poi uscì di casa.

E una volta in macchina, partì alla volta di casa sua.

Avrei potuto chiamarlo, ma inutile mentire, non vedevo l'ora di vederlo.

E Dio, speravo davvero che fosse stato lui a mandarmi le rose.

E dopo venti minuti suonati, mi ritrovai difronte casa sua.

Parcheggiai l'auto e suonai al cancello, col cuore a mille.

"Chi è?" Domandò
"Sono Kira." Risposi e sentì il cancello aprirsi

Feci un respiro profondo ed entrai, chiudendo il cancello alle mie spalle.

Percorsi il viale della casa, e quando fui davanti alla porta, lo trovai lì ad aspettarmi.

"Ei"
"Ei"

Mi fece cenno di entrare e così feci, poi lui chiuse la porta alle sue spalle.

"Cosa ti porta qui?" Domandò

Io sospirai e poi gli risposi
"Avevo il bisogno di chiederti una cosa."

Lui annuì e ci accomodammo in salone.

"Sono a tua disposizione lo sai." Mi rispose

Feci un altro respiro profondo e gli domandai
"Sei stato a mandarmi le rose, non è vero?"

Lui si morse il labbro e stette in silenzio.

Poi dopo qualche minuto annuì, e il mio cuore fece le capriole.

"Come l'hai capito?" Domandò
"Ci ho messo un po'.
All'inizio credevo che fosse Nate, ma non era così.
Oggi ho fatto delle storie su Instagram dove rispondevo ad alcune domande e l'ultima a cui ho risposto mi chiedeva un consiglio per dei fiori da regalare." Iniziai e lo vidi ascoltarmi attento

"Io ho risposto dicendo che dipende dai gusti della persona e ho fatto l'esempio con me, dicendo che da sempre mi piacciono le rose bianche e quelle blu." Continuai

"E subito mi sono ricordata che alla mia laurea mi hai regalato un mazzo di rose blu." Dissi

"Ho realizzato che il biglietto era firmato da una N che non è la tua iniziale, ma è quella di qualcuno che fa parte di te." Gli dissi guardandolo negli occhi

"La N sta per Niklaus." Conclusi e lo vidi accennare un sorriso

"Lo ammetto, ho sfruttato il suo nome per essere più discreto possibile." Mi disse Joseph

"Perché?
Perché l'hai fatto?" Domandai

Lui sospirò e poi disse
"Volevo ringraziarti per essermi stata così vicina in questo periodo per me complicato.
Volevo ringraziarti per aver portato un po' di allegria e per avermi fatto ridere.
Volevo dirti grazie."

Sorrisi istintivamente e lo guardai.

"L'ho fatto di cuore, non volevo qualcosa in cambio." Dissi
"Oh ma questo lo so.
Ho voluto fare qualcosa di carino." Disse arrossendo lievemente

Era così tenero.

"Hai fatto centro." Dissi e lui sorrise

E Dio, mi si scaldò il cuore.

"Perché Niklaus?" Domandai
"Te l'ho detto, volevo essere discreto.
E poi tu dici sempre di amare Klaus." Mi rispose e percepì un pizzico di divertimento nella sua voce, quando pronunciò le ultime due parole.

"Oh si, e lo sai bene.
Amo follemente Niklaus Mikaelson.
Ogni volta mi fa battere il cuore." Dissi divertita e con fare teatrale e lui rise.

Ma sai Joseph, non è solo lui a farlo.

Ero come incantata: lui rideva ed io non riuscivo a non guardarlo.

Era più forte di me.

E talmente ero intenta, che non mi accorsi che aveva smesso di ridere.

Lo realizzai solo quando poggiò la mano sulla mia spalla, come a vedere se era tutto ok.

Scossi la testa ed incrociai i suoi occhi.

Deglutì.

Eravamo vicini, molto vicini.

E quel povero cuore che mi trovavo, stava per abbandonarmi.

E con occhi negli occhi, le nostre labbra si toccarono dando vita a quel bacio tanto desiderato dal mio cuore.

- CONNECTION - Joseph Morgan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora