3. Sentimenti contrastanti [In revisione]

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Inconsciamente sapeva da tempo che fosse così. Era di certo una scomoda verità per lui da accettare, ma adesso non aveva più nessun senso non ammetterlo a se stesso. Di fronte a quel riflesso impaurito, Harry non poté più negare che Malfoy lo rendeva immensamente debole.

Andava sempre allo stesso modo, sempre la stessa storia; irragionevolmente, tutte le volte che si trovava faccia a faccia con lui non riusciva a non perdersi in quei laghi ghiacciati che erano i suoi occhi. Non sapeva nemmeno perché, né di cosa si trattasse ma, con il passare degli anni, un'altra indefinita sensazione si era accostata all'odio, nei confronti di quel ragazzo. Questo non significava che avesse smesso di infuriarsi con lui quando se ne usciva con qualche battuta infelice, o di puntargli contro la bacchetta in difesa dei suoi amici, e neanche di detestare il suo atteggiamento antipatico, anzi, lo aveva esortato ancor di più a fare tutto ciò. Però qualcosa era cambiato in lui, lo percepiva tutte le volte che ci litigava e quella di zittirlo non era più l'unica voglia che aveva.

Se da bambino non doveva far alcuno sforzo per non dargli importanza, man mano che cresceva era diventato molto più difficile. Era arrivato al punto di doversi impegnare nel reprimere il desiderio di rispondere alle sue provocazioni sempre più furiosamente, anche se non sempre ci riusciva. Nei primi tempi, il biondino e le sue cattiverie non avevano alcun'influenza nelle sue emozioni, gli era indifferente il legame d'animosità che avevano costruito sin da subito e reagiva solo di rado ai suoi insulti, che gli scivolavano addosso il più delle volte, e alle istigazioni che tendeva spesso ad ignorare. Era abituato ad esser preso di mira, essendo cresciuto con quel bullo di suo cugino Dudley, e non ne soffriva affatto nemmeno ad Hogwarts. Ma con Malfoy le cose avevano gradualmente iniziato a prendere una piega diversa.

Se all'inizio persino lui si divertiva a sfidarlo a volte, come accadeva con Dudley, pian piano il gioco era divenuto sempre meno bello e la sua rabbia nei confronti del Serpeverde era cresciuta a dismisura. Non glien'era mai importato nulla delle parole che uscivano dalla bocca di quest'ultimo, tranne nei casi in cui il suo bersaglio erano le persone a cui voleva bene, e da un bel po' di tempo, invece, si ribellava ad ogni stuzzicamento con sempre più aggressività, quasi meccanicamente, come se aspettasse proprio quei momenti, come se non volesse ripudiare nessun pretesto che Malfoy gli offriva per litigare. Aveva ogni giorno più voglia di saltargli addosso, dargliele di santa ragione ed era per lui molto complicato trattenersi. Cercava con tutte le sue forze di resistere a quella tentazione, consapevole che avrebbe dovuto comportarsi come al solito: non degnandolo di più considerazione di quanta non se ne meritasse. Già, non doveva dargli troppa soddisfazione, eppure, puntualmente, ecco che gliene dava in enorme quantità. Perché non riusciva più a non lasciarsi scalfire da lui? Perché se la prendeva così tanto? E perché allo stesso tempo non voleva rinunciare ad azzuffarsi con lui neanche una volta? Cos'era cambiato, in Harry, negli anni?

Era tutto troppo confuso e quel ragazzo gli faceva perdere il senno, lo portava a farsi così tante domande... Era arrivato il momento di dar loro la possibilità di avere una risposta, non poteva più tenerle recondite in remoti angoli della sua mente.

Lì, osservando inerme Draco allo specchio, trovò finalmente il coraggio di chiedersi cosa davvero sentisse per lui. A vederlo in quello stato, il suo cuore si strinse terribilmente. Forse era dispiaciuto per lui? Provava pena? Era forse preoccupato, malgrado l'odiasse? Magari era proprio per quello che era il suo chiodo fisso da tutto l'anno, magari sperava inconsapevolmente di aiutare anche lui denunciandolo a chi potesse fare qualcosa per fermarlo, che si redimesse; lo aveva visto serioso in molte occasioni prima d'allora, d'altronde. Quindi era la sua bontà d'animo ad agire per conto suo? O c'era davvero qualcos'altro sotto che lo spingeva a seguirlo? Era angustiato dal fatto che il suo comportamento fosse quasi radicalmente cambiato in quei mesi? Che gli mancasse essere disturbato da lui come gli anni precedenti? No, era impossibile, come poteva sentire la mancanza di qualcosa che lo faceva tanto indispettire? E allora perché coglieva al volo ogni occasione gli capitasse a tiro per affrontarlo? Per quale motivo covava cotanta irritazione nei suoi confronti se poi aveva quasi lui stesso voglia di bisticciare quando Malfoy non lo calcolava?

𝕴𝖑 𝖓𝖔𝖘𝖙𝖗𝖔 𝖕𝖔𝖓𝖙𝖊 𝖘𝖎 𝖈𝖍𝖎𝖆𝖒𝖆 𝕲𝖚𝖊𝖗𝖗𝖆 ||𝕯𝖗𝖆𝖗𝖗𝖞||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora