Extra 5 - Shoto Todoroki

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Finalmente, dopo mesi di duro lavoro, Shoto era riuscito ad ottenere la licenza provvisoria per diventare un Hero. Era rimasto molto sorpreso quando suo padre lo prese da parte e gli disse di voler diventare un uomo migliore, qualcuno di cui sarebbe potuto andare fiero. Shoto aveva accettato.

Vedendo suo padre, la persona che considerava la fonte di tutti i suoi mali, non poteva fare a meno di pensare all'unica persona che, quando era piccolo, era capace di farlo divertire, di stargli accanto, di consolarlo e soprattutto di capirlo: il suo fratellone Touya.

Non importa quanto il ragazzo fosse stanco o arrabbiato, avrebbe sempre trovato il tempo per andare dal suo fratellino e cercare di sollevargli il morale. E anche prima che il Quirk di Shoto di si manifestasse, era sempre disponibile e gentile con lui.

Shoto, almeno per ora, non riesce a perdonare suo padre e sicuramente non riuscirà mai a dimenticare ciò che ha fatto non solo a lui, ma a tutta la sua famiglia.

Nonostante fosse piccolo, ricorda ancora vividamente i lividi sul suo piccolo corpo, alcuni causati dalle sue stesse fiamme, altri dall'ipotermia, altri ancora dai pugni e i calci di suo padre; e ricorda ancora che, nonostante non gli fosse permesso di vedere nessuno dei suoi fratelli, era stato Touya il primo a curare quelle ferite ed il primo ad avergli insegnato come fare una bendatura efficace.

E tutto ciò mentre stava patendo le sue stesse sofferenze, se non maggiori, considerando che andava avanti da anni. Ma ovviamente a quel tempo non lo sapeva e, nonostante si senta in colpa, sa che non è colpa sua e che non avrebbe mai potuto accorgersi delle sofferenze più profonde del maggiore, d'altronde era troppo piccolo per capire il dolore intrinseco che, alla fine, lo ha portato alla morte.

Nonostante tutto quello che gli succedeva, quando erano assieme le loro labbra si piegavano in un sorriso; che fosse sincero o meno, non saprebbe dirlo.

Ancora oggi, quando va nell'apposita stanza di Touya in casa sua, si inginocchia e lo ringrazia per tutto ciò che ha fatto per lui, per aver cercato in ogni modo di tenere unita una famiglia ormai irrecuperabile. Vorrebbe tanto potergli dire quelle parole di persona, ma è impossibile.

E, recentemente, una volta ha visto persino suo padre andare lì e pregare per quel figlio perduto, scusandosi. Forse stava iniziando a capire.

Adesso quello stesso uomo gli sta dicendo di voler essere una persona migliore, un padre migliore e un marito migliore. Sicuramente è un passo avanti e magari, un giorno, potrebbe sedersi davanti alla foto di suo fratello maggiore assieme a suo padre, sua madre, suo fratello e sua sorella e dire che ora erano finalmente una vera famiglia.

In futuro, per Shoto potrebbe esserci una speranza, una luce alla fine di quel tunnel che Touya non è mai riuscito a sorpassare.

[parole: 478]

Non si nasce Villain, si diventa |Touya Todoroki - Dabi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora