Non so se avete mai sentito parlare del 'Locus of control', probabilmente sì ma in altre vesti. Il LOC rappresenta il grado di controllo che riteniamo di avere sugli eventi che succedono nella nostra vita, caratterizza tutti e si distingue in interno ed esterno. Interno quando la persona in questione ritiene di poterne avere pieno controllo e identifica in sé stesso il motivo dei suoi successi e fallimenti, quello che definiamo auto-determinismo. Esterno invece quando si ritiene che gli eventi della vita non siano il risultato dei propri sforzi, ma vengano dettati da forze imprevedibili, quali fortuna o destino, e non si cerca soluzioni, ma ci si affida agli eventi stessi.
Nella realtà non ci sono persone così nettamente "interne" o "esterne". Uno dei due ha una tendenza predominante, ma sono molteplici gli elementi che possono portare a variazioni. La circostanza, le aspettative, le persone coinvolte, tutti elementi che influenzano il nostro atteggiamento, portandolo ad essere più determinato o rassegnato.
Credo che già da questa breve descrizione, in grandi linee, voi possiate capire a quale ramo vi sentiate più o meno vicini. Se dovessi pensare al mio specifico caso, io mi considero il giusto mezzo. Sono convinta che ognuno di noi abbia potere su sé stesso e che tutti, tramite le nostre scelte, possiamo avere un ruolo nella determinazione del nostro futuro. Se decidi di impegnarti, porti degli obiettivi, non arrenderti, non c'è nulla, a mio modesto parere, che tu non possa fare. Dopo tutto, se qualcuno prima di te c'è riuscito, cosa potrebbe impedire a te di riuscirci?
Va però anche considerato che, chi è riuscito nel tuo stesso intento, ha affrontato condizioni differenti dalle tue, magari più facili, magari più difficili, perché fondamentalmente è inevitabile doversi confrontare con il 'destino', che io non reputo con il solito significato del già scritto, una vita prestabilita, ma come il prodotto delle scelte altrui che hanno, anche se in modo indiretto, effetto sulla tua vita. Quello che tutti chiamano fortuna o sfortuna, non sono nient'altro che la sommatoria delle scelte che miliardi di persone hanno preso per sé, che unite alla tua scelta, hanno fatto sì che quell'evento risultasse come positivo (fortunato), negativo (sfortunato) o indifferente. Auto-determinismo e fato sono due concetti imprescindibili l'uno dall'altro: il tuo destino è l'espressione della volontà altrui. In tal senso, decidere di scegliere implica sottrarsi al controllo che la decisione di terzi avrebbe avuto su di te e sul risultato di un qualsiasi evento.
Cosa succede nel momento in cui decidiamo di non scegliere? Una scelta implica rinunciare a qualcosa, non scegliere implica rinunciare al tutto, oppure, al contrario, non rinunciare a niente in quanto, non avendo partecipato alla scelta, non puoi considerare di aver perso. Questo sarebbe vero se non considerassi il fatto che non scegliendo perdi la possibilità che essa sia di "vincere" o di perdere". Delle volte non scegliere risulta la scelta più facile, ad esempio, nel caso in cui, conosco le altre scelte e razionalmente posso anche pensare alle loro possibili, ma non certe, conseguenze; e preferisco a queste, l'incertezza, preferisco vivermi la situazione attuale, lasciando che gli eventi facciano il loro corso. Scegliere è complesso, non puoi sapere se la tua scelta sarà giusta e sono innumerevoli i fattori che la condizionano. A maggior ragione se quella scelta è in grado di determinare il corso degli eventi, è una responsabilità troppo grande e ne senti il peso, perché se dovessi prendere la decisione sbagliata, la situazione peggiorerebbe; quindi preferisco lasciarmi andare e lasciar che sia il destino a decidere per me, che altro non è che il lasciare agli altri la possibilità di determinarsi, così che la loro decisione possa determinare anche la mia, non per forza determinare ma anche fortemente influenzare.
A quel punto non sarai tu ad aver preso la decisione sbagliata, ma il fato ad essere stato malvagio, ad esserti andato contro, o come preferisco dire: le persone coinvolte nella scelta, perché è sempre coinvolto qualcun altro anche se la scelta non coinvolge nessun altro, scegliendo per sé stesse, andando quindi a loro vantaggio, invece che a tuo vantaggio.
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Ellisse
Non-FictionLa fine determina un inizio e viceversa. Due facce della stessa medaglia che si rincorrono in un continuo di esperienze. Tramite momenti, elementi autobiografici e non, racconto una storia. Capiresti quale sia e quali siano l'inizio e la fine, se...