𝓋𝑒𝓃𝓉𝒾 - buon compleanno, Tae Tae

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"Sapevo non fossimo perfetti

ma non ho mai provato per nessuno ciò che provo per te"

- drivers license, Olivia Rodrigo

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Taehyung, 30 Dicembre 2021 ore 03:23

La serata del mio compleanno sarebbe dovuta essere speciale, divertente, colorata ... e Jimin aveva davvero fatto di tutto per far sì che fosse così. 

Ci aveva davvero provato a non farmi pensare a tutta la merda che era successa nelle ultime settimane.

Ma mentre guardavo le stelle bruciare nella galassia sopra la mia testa, mentre l'aria di dicembre mi solleticava le guance e intorpidiva le dita, mentre i fiocchi di neve coloravano il cielo scuro, non potevo fare a meno di sospirare. 

Di domandarmi cosa avessi potuto fare di male per meritarmi tutto questo, cosa ci fosse sbagliato in me da farmi sembrare una calamita per tutte le sfortune del mondo. 

Percepivo i brividi attraversarmi la schiena mentre scorgevo le luci delle case attorno a noi ormai spente, la grande Seoul oramai dormiente. 

L'aria pungente sul mio volto bagnato raffreddava maggiormente le guance, la fetta di torta fragole e panna comprata in una nota pasticceria di Hongdae stava ormai abbandonata nel piattino sul davanzale, la sigaretta stretta tra l'indice ed il medio creava l'unica fonte di illuminazione per chilometri attorno a noi. 

Ed io ci avevo provato. 

Giurai di averci provato con tutto me stesso. 

Ma non ero riuscito a fingere bene abbastanza da non far notare al mio ragazzo che stavo di merda. 

Non ero riuscito a renderlo felice.

Mi dispiaceva vederlo così, come se i suoi sforzi fossero stati invani.

Aveva capito, accompagnando tutti i nostri amici fuori dalla porta e lasciandomi il mio spazio, portando la bambina a dormire mentre probabilmente si pentiva di aver organizzato una festa per il mio compleanno. 

Io gliene ero grato però, davvero. 

Non riuscivo solamente a trovare nemmeno un motivo valido per il quale avremmo potuto festeggiare. 

Meraviglioso dicembre ... che aveva portato neve, freddo e sospiri.

Udii dei passi sul parquet della camera da letto arrestarsi, degli scricchiolii provocati dal legno che ormai risuonavano familiari alle mie orecchie.

Jimin.

Probabilmente stava cercando con tutto sé stesso di non aprire la porta finestra e venire a consolarmi. 

Capiva avessi bisogno dei miei spazi, era sempre stato terribilmente bravo nel leggermi. 

Ma fu più forte di lui: non riusciva a vedermi così. 

"Tae Tae" sussurrò, suono della porta scorrevole farsi spazio nella notte mentre camminava alla cieca nel buio rifiutandosi di accendere le luci del patio. 

Non voleva interrompere il flusso dei miei pensieri facendo troppo rumore, veniva lentamente verso di me guidato dal vermiglio sulla punta della cicca che reggevo sulle labbra. 

Inspirai a pieni polmoni, la nicotina riempiendomi corpo e mente, permettendomi di rilassare i muscoli tesi. 

Il suo volto così dolce illuminato debolmente dalla luna e dal mozzicone, labbra in una smorfia ed occhi preoccupati. 

Detective Park | 𝕜𝕥𝕙 𝕩 𝕡𝕛𝕞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora