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Arrivata a casa avevo tante cose per la testa: ripensavo al mio ex e al ragazzo di nome Spencer .

Anche se non volevo ammetterlo a me stessa, stavo pensando a quello sconosciuto che mi aveva invitato a ballare.

Chissà se lo rivedrò.

Immersa nei miei pensieri mi ero dimenticata di aver lasciato Kelly sola al locale, le mandai subito un messaggio ma non ricevetti risposta, allora decisi di chiamarla ma senza successo.

Iniziai a preoccuparmi, così decisi di tornare al locale:la cercai invano, nessuna traccia di lei. Cominciai a chiedere alla gente, tra la folla vidi degli amici che erano con lei e andai da loro.

"Ragazzi avete visto Kelly sono un po' preoccupata, non risponde ai miei messaggi e nemmeno alle mie chiamate".

" Prima l'ho vista discutere con Daniel, mi sa che questa volta si sono lasciati davvero." mi rispose Abby.

"Penso sia andata al dormitorio" mi disse Kevin. Li ringraziai e mi affrettai all'uscita del locale. C'era un problema, non sapevo come arrivare al dormitorio, poiché a quell'ora non passavano più molti mezzi e non potevo aspettare lì per strada ancora per molto.


Stavo aspettando alla fermata dei taxi da ormai un'ora, il cielo era sempre più cupo, l'aria fredda e secca, quando vidi una macchina fermarsi proprio davanti a me. Cercai di capire chi fosse ma non era semplice poiché i vetri dell'auto erano oscurati. Si abbassò il finestrino, " Ti serve un passaggio?" mi chiese una voce roca. Sembrava una persona che aveva decisamente bevuto e non poco, ma mi sembrava familiare.

Lo guardai in faccia ed era proprio Spencer, anche se era ubriaco continuava ad essere molto attraente.

Scacciai subito quei pensieri dalla mia testa.

" Tu pensi che mi farò dare un passaggio da te e che ti lascerò guidare ridotto così?"

" So guidare benissimo" rispose lui barcollante.

Ci pensai un attimo, dovevo andare da Kelly e quel passaggio mi serviva davvero, ma non sapevo se sarebbe stata un'ottima scelta stare in macchina con quel ragazzo ubriaco.

"Va bene, vengo ma guido io" dissi.

" Va bene miss so tutto io".

Come mi aveva chiamata? Mi dava fastidio quel soprannome ma non ci feci caso; era ubriaco pensai. Lui mi fece cenno, andai e mi misi al volante.

" Allora Miss dove siamo diretti?" chiese. Ancora quel soprannome...

"Devo andare al dormitorio, poi se vuoi ti riaccompagno a casa". Lui fece cenno di si.

Durante il viaggio si addormentò e io ebbi l'opportunità di osservarlo meglio. Aveva i capelli spettinati, la camicia sbottonata e un' aria così terribilmente..... Basta!

Concentrati sulla guida pensai. Arrivata al dormitorio lasciai Spencer in macchina e mi diressi nella stanza di Kelly. Bussai e la porta si aprì, Kelly stava piangendo sotto le coperte. Mi infilai nel letto con lei e l'abbracciai molto forte; volevo farle capire che io ci sarei sempre stata .

Dopo un po' di tempo, quando Kelly si era calmata, mi ricordai di Spencer solo e ubriaco in macchina.

" Devo andare" dissi e mi incamminai verso l'auto. Trovai Spencer al telefono, era stato così carino ad aspettarmi. Entrai in macchina, " Finalmente!" disse Spencer.

" Scusa se ti ho fatto aspettare per molto tempo, ma la mia amica Kelly stava davvero male".

"Mi dispiace" .

" Tranquillo, ora ti porto a casa".

Mi indicò la strada e lo portai a casa. Stava per scendere dalla macchina, ma non riusciva a reggersi in piedi. Così l'ho sostenuto fino al suo appartamento , per le scale sentii il suo respiro affannoso sul mio collo. Mi guardava e io guardavo lui. Arrivati sulla soglia, lui aprì la porta,

"Entra" disse.

Sorpresa, acconsentii con imbarazzo. L'appartamento era molto ampio e luminoso, all'entrata c'era un appendiabiti e per terra era steso un elegante tappeto bianco. Si presentava poi un corridoio che portava al soggiorno e proseguendo notai un bellissimo divano in pelle, un televisore e una consolle. Mi fece strada all'interno della stanza, ma fui io ancora a sostenerlo.

Lo aiutai a sedersi sul divano e lui mi indicò il frigo per farmi prendere dell'acqua. Mi alzai, afferrai una bottiglia e gliela porsi. La ripose sul mobile di fianco e si voltò di scatto ," siediti accanto a me" disse accarezzando il posto affianco a lui sul divano.

" Ti voglio raccontare una cosa".

CHANGE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora