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" Forse è meglio che io vada" esordì Spencer. Io annuii e lui si affrettò alla porta.

Appena Spencer varcò la soglia, Abby iniziò a riempirmi di domande: " Chi era quello? Dove lo hai conosciuto? Come mai era in casa tua?"

" Innanzi tutto cerca di mantenere la calma,  siediti, e  ti spiegherò tutto."

Dopo quasi un'ora  che sembrò un secolo, le raccontai ciò che era accaduto negli ultimi giorni e lei iniziò a insinuare che a me piacesse Spencer.

Era chiaramente fuori strada.

Che fosse  attraente era certamente un dato di fatto ,gli ero grata per avermi sostenuto, ma in fondo non lo conoscevo, non sapevo cosa pensasse di me.

Non sapevo nulla, se non quell'infimo particolare sulla sua  vita amorosa.

Lei molto probabilmente si era dimenticata della parte in cui il mio ex  aveva detto di amarmi; quella che per me contava di più.

Non riuscivo a smettere di pensare a Cole, ai suoi occhi color rugiada, al suo profumo, alla sua presenza nei momenti più bui e nei momenti di massima felicità.

Io, Cole non ero mai riuscita a dimenticarlo, sognavo ancora le sue labbra sulle mie e le sue mani che sfioravano  il mio corpo; tutto quello che lui mi dava. Poi, bruscamente veniva tirato un freno ai bei ricordi e tutto il bene e le cose positive si trasformavano in cose negative.

Non si poteva più andare avanti.

Immersa nei miei pensieri mi dimenticai completamente  della presenza di Abby. "Allora che ne dici se vediamo un film?"

" Ci sto. Sixteen candles ?" chiese con apparente aria indifferente, ma io sapevo che mi avrebbe implorato di farlo.  Cercava solo di non darlo a vedere, poiché ero giù di morale e voleva accontentare me per una volta.

****

La settimana seguente fu tranquilla, seguii i corsi dell'università e andai da Kelly. Non era ancora riuscita a superare la storia con Daniel e io volevo aiutarla in tutti i modi.

Sabato mattina decisi di rilassarmi un po', così, riempii la vasca, accesi le candele che emanavano un buonissimo profumo di vaniglia e mandorla, e misi una playlist di musica rilassante. Ad un tratto  la musica si interruppe e il display del telefono si accese.

Cole. Era proprio Cole.

- Ehi, scusa non volevo che le cose andassero così.

- Mi manchi e non resisto  un altro giorno senza vederti.

- Ti aspetto al City alle 18.

Non vedevo Cole dalle sue recenti dichiarazioni.

Le sue parole mi avevano scosso, e non ero stata molto bene dopo. Ero crollata davanti a Spencer, mi ero aperta e avevo mostrato la parte più fragile di me ad una persona che quasi non conoscevo, tutto a causa sua.

Non sapevo se sarei riuscita a guardarlo più negli occhi. Il mio cuore suggeriva di  andare, la parte razionale del mio subconscio invece si opponeva  al mio desiderio.

  Mi si chiudeva lo stomaco al solo pensiero di quanto ci sarei stata male.

L'ora fatale  si avvicinava sempre di  più, fin quando irresponsabilmente  uscii di casa, mi misi in  macchina e guidai fino al City.

Mi bloccai sulla soglia del locale, ma a fatica  mi feci coraggio ed entrai.

Scorsi Cole tra la folla seduto ad un tavolo in un angolo del locale molto appartato e tranquillo, sapeva che adoravo quell'area.

I suoi riccioli castani erano un po' fuori posto, indossava un maglioncino beige e dei jeans, sembrava turbato, ma non potevo negare quanto fosse bello.

Quando si voltò i nostri sguardi si incrociarono e  vedendo i suoi bellissimi occhi azzurri che mi fissavano il mio battito cardiaco accelerò.

Mi squadrò da capo a piedi, si capiva che nei suoi incombeva un desiderio  profondo nei miei confronti. C'era un problema  io non volevo essere desiderata , bensì   amata e lui non aveva dimostrato nulla per farmi sentire così.

Mi sedetti di fronte a lui.

"Crystal, sono stato uno stronzo lo so, ma questi giorni senza di te mi hanno fatto davvero capire che tu sei importante più di chiunque altro.."

Continuava a ribadire i soliti concetti,  senza sapere quanto mi stesse facendo male.

"Onestamente non so che dire". Risposi io.

Lui mi prese le mani, un brivido corse lungo la mia schiena.

Immaginavo quelle stesse mani  che toccavano un'altra, come aveva potuto tradirmi?

" Io non ho mai spesso di amarti Crystal, e voglio ricominciare, voglio renderti felice."

Voleva ricominciare? non ci potevo credere, quelle parole mi provocarono una rabbia incontrollabile, così mi alzai di scatto e corsi fuori dal locale.

CHANGE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora