cap 1

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La vittima era lì, stesa per terra, presa da spasmi, il dolore aumentava sempre di più e una macchia di liquido rosso si espandeva sotto di lui. Non riusciva a muoversi, non poteva farlo. Il suo assassino era in piedi e lo guardava divertito mentre cercava in tutti i modi di sopravvivere tamponando la ferita, ormai troppo profonda per essere curata. Portò il coltello con il quale l'aveva pugnalato più e più volte davanti a sé. Aprì la bocca e leccò la superficie argentea della lama, assaporando il sangue ancora caldo con un sorriso.

"A..i...u...t...o". La voce dell'uomo era debole, nessuno l'avrebbe sentito, nessuno sarebbe corso in suo aiuto. Stava per morire e ne era consapevole.

"Non ti sentono, urla più forte!". Nessuna risposta. Dalla bocca dell'uomo non usciva alcun suono.

" eh , ah sei già morto ? cosi presto? che peccato, volevo divertirmi un altro po, vabbè pazienza , sogni d'oro"

L'assassino prese un fazzoletto dalla tasca posteriore dei propri pantaloni, ed inizio a sfregarlo contro la superficie levigata della lama per pulirla.
Si mise le mani in tasca , e con disinvoltura , come se non fosse successo niente si allontanò dal corpo senza vita.

Uscì dal vicolo buio, dove aveva appena ucciso la prima persona del giorno,

" Mh, vediamo un po', chi è il prossimo?" disse ad alta voce , non curante di chi lo avrebbe sentito, e considerato pazzo, in fondo lo era.

"Nessuno" il ragazzo si girò

" Eren Jager, sei in arresto, per omicidio " un agente si avvicinò al killer , indossava l'uniforme blu, con lo stemma della NYPD - New York Police Departement- e tra le mani teneva il distintivo, che lo confermava un poliziotto.

Eren alzò le mani " Ouch, mi avete beccato alla fine" nel frattempo, arrivarono altre 2 o 3 volanti , dalle quali scesero altri agenti , che tra le  mani avevano pistole e mazze di colore nero.

Eren venne girato e appoggiato a pancia all'ingiù nel cofano della macchina, con le mani dietro la schiena e la testa girata verso sinistra.
Avvertì dei bracciali freddi cingergli i polsi, che vennero stretti sempre di più, fermando quasi la circolazione.

" ahi piano per favore" il suo tono era ironico , non aveva paura, anzi era divertito e incuriosito , questo però dette molta noia all'uomo in uniforme , che lo butto per terra ed inizio a tirargli dei calci nel ventre, facendo uscire dei lamenti dalla bocca dell'assassino.

Venne poi caricato all'interno della macchina bianca con delle strisce blue , dove vi era riportata la scritta NYPD.

*****

Il grande cancello si aprì , facendo entrare la volate all'interno, i due agenti scesero , e strattonarono Eren per un braccio, facendolo cadere a ginocchioni nell'asfalto ruvido.

" bene finalmente sei gabbia stronzo" disse uno dei due uomini davanti a lui, Eren si passò la lingua tra le labbra, facendo intravedere il piercing argentato.
" ahhh non vedevo l'ora"
L'agente tiró i suoi capelli castani, che arrivavano alle spalle, e lo fece mettere in posizione eretta.
" non ti muovere" Eren fece come gli era stato detto , non aveva la testa abbassata , ma bensì alta , per riuscire a vedere chi gli si sarebbe presentato davanti.

Riuscì ad intravedere una figura bassa , vestita di nero , con la cravatta del medesimo colore , ed una camicia bianca . Aveva un taglio militare , i capelli corvini erano leggermente più lunghi davanti , mentre dietro arrivano sopra la nuca, aveva la carnagione talmente chiara da farlo sembrare un cadavere  e gli occhi color grigio tendente all'azzurro .

Il castano invece era il suo contrario, aveva gli occhi verde smeraldo che sfumavano all'azzurro , i capelli erano lunghi fino alle spalle ,  raccolti in una mezza coda. La sua pelle color caramello risaltava sotto la canotta bianca che indossava, la quale lasciava intravedere le due braccia possenti ricoperte da tatuaggi. Aveva anche qualche disegno stilizzato nelle guance poco sotto gli occhi.

il corvino dopo qualche minuto di silenzio si decise a parlare " Tks , chi è questo moccioso?!"

" Signor Ackerman lui è Eren jaeger" gli rispose subito dopo un agente.

Il corvino a passo lento si avvicinò  al castano, posò la sua mano nella spalla del killer e con un colpo lo fece abbassare alla sua altezza.

" ah bene  , ho sentito parlare di te, in realtà pensavo fossi, solamente una stupida leggenda , ed invece sei propio qui, davanti a me , finalmente in gabbia" disse il moro  con tono sarcastico.

Prima che il killer potesse ribattere, un calcio colpi il suo stomaco , facendolo ripiegare su se stesso, si accascio a terra , ed un piede gli si posò sopra la testa , immobilizzandolo .

" Portate questo pezzo di merda dentro" il moro non poteva vederlo, ma Eren in quel momento stava sorridendo , forse per eccitazione ? per curiosità ? o per quell'uomo che lo stava picchiando ? non lo sapeva neanche lui, sapeva solo che si sentiva attratto da quella figura misteriosa.

*******

Eren venne portato in una stanza vuota , lo fecero denudare del tutto , ed iniziarono il controllo , due dita ricoperte da un tessuto in lattice entrarono nella sua apertura , e continuarono a muoversi all'interno per avere la certezza che non nascondesse niente.

Al castano non dispiaceva affatto , perché oltre all' agente che lo stava ispezionando da capo a piedi, appoggiato al muro , con le braccia conserte il corvino lo stava osservando.

Finita l'ispezione , gli venne data una tuta  di colore arancione , che risaltava nella sua pelle abbronzata, la indossò , sopra la sua canottiera bianca. Gli porsero un cuscino , con sopra uno spazzolino per lavarsi i denti , ed una saponetta per la doccia.

[...]

" Jaeger questa è la tua cella, per adesso starai da solo"

Il castano si sdraiò subito sopra il letto , e chiuse gli occhi , lasciandosi andare in un sonno profondo.

Qualcuno disturbó il suo sonno , un rumore metallico proveniva dalle inferriate " Jaeger svegliati , muoviti e vai in mensa"

Il castano si alzó , e tutto intontito raggiunse la mesa. Questa era piena di criminali , c'era chi stava in fila per riempirsi il piatto e chi era già seduto per consumare il propio pasto . Prese un vassoio e si avvicinò  al banco dove davano da mangiare. Una donna anziana,   con un mestolo gli catapultó sopra il piatto una sbobba di colore bianco , mentre la donna dopo un pezzo di carne che sembrava essere andato a male.

Schifato si mise a sedere in un tavolo vuoto , e con grande coraggio si portó la forchetta alla bocca ed inizio a masticare il pezzo di gomma che li chiamavano carne.

Eren alzó lo sguardo , e in una specie di ripiano, vi era un tavolo con 4 uomini ed 1 donna , 3 di quei maschi avevano l'uniforme blu mentre uno era vestito di tutto punto , la donna vicina all'uomo  in smoking aveva una coda ed i capelli rosso fuoco , con due grandi occhiali rettangolari , indossava un camice bianco ed una collana con due ali, una blu ed una bianca.

Appena la figura in smoking alzó la testa , Il castano riconobbe i suoi lineamenti, quello doveva essere il tavolo del direttore e dei suoi colleghi, le sue iridi verdi incontrarono quelle grigie del corvino ed a quel contatto visivo il castano rabbrividì , gli accennò un sorriso malizioso , passandosi la stanghetta del piercing tra le labbra, facendo uscire solamente la pallina argentata.

Il direttore fece subito una faccia schifata e distolse lo sguardo, Eren era attratto da quell'uomo, e lo era ancora di più perché lo ignorava totalmente. - chissà come se la cava a letto- pensò tra se e se.

DARE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora