Era passata una settimana da quando i corpi di Eren e Levi si unirono , in un rapporto crudo e quasi violento, che esprimeva solo il desiderio di farsi consumare dal piacere, e di sentire i gemiti altrui per poi essere soffocati con la pressione delle labbra . Morsi e segni rossi erano ancora impressi nel collo del castano, un ricordo, una prova, di quello che era accaduto. L'odore ancora impregnato nei vestiti e impresso nella mente: tabacco, bagnoschiuma e menta; un'essenza diversa dal solito, familiare. Viva ancora, era la sensazione di sentire le mani piccole e vellutate, accarezzare la sua pelle, i polpastrelli poggiarsi sui suoi muscoli, e le dita lunghe ed affusolate intersecarsi tra i capelli castani,
Tutto questo cos'era? aveva ottenuto quello che voleva, se lo era scopato, finalmente dopo settimane , era riuscito nel suo intento, ma quale era la causa, il motivo, per cui la sua mente riportava in superficie tutti quei ricordi e sensazioni, e perché provava un vuoto nel petto, ed un senso di nostalgia, simile a quello di tanto tempo fa?.
Non era successo niente dopo: una volta soddisfatto,Levi, si alzò e prese a rivestirsi, per poi uscire dalla stanza senza dire niente, mentre Eren rimase seduto, troppo stanco per alzarsi. Si stupì nel vedere la freddezza con cui l'uomo affrontò la situazione, e fu alquanto imbarazzante, non si aspettava di certo un bacio della buona notte, men che meno un segno di affetto, ma rimanere ancora un po' accoccolato a quel corpo idilliaco, schifo, non gli avrebbe fatto .
Le giornate erano sempre tutte uguali, e per 3 volte a settimana, si ritrovava seduto nell'ufficio della donna pazza, a parlare della sua vita all'interno della prigione. Non aveva accennato a nulla che riguardasse la sua vita passata, nonostante le continue richieste di Hanji. - il passato è passato, e deve rimanere tale- questo ripeteva costantemente, ogni qual volta le domande della Bruna sfioravano l'argomento.
I rapporti con il corvino non avevano subito miglioramenti, anzi sembravano essere peggiorati.
Eppure non si spiegava il motivo per cui il direttore aveva iniziato ad ignorarlo, dopo quella sveltina, tutto cambiò, i suoi occhi smeraldini non incontravano più le iridi magnetiche, non avevano avuto più alcun rapporto, nemmeno qualche sottospecie di conversazione.Non era da lui preoccuparsi di queste cose, con altre persone si era sempre comportato così: dopo la notte passionale, desiderava tagliare qualsiasi tipo di contatto o rapporto con lo sconosciuto, che aveva albergato nel suo letto, per la durata di una sana scopata. Ma perché questa volta era tutto diverso, eppure si era comportato come sempre, no ai sentimenti si al sesso, anche se quello non si poteva definire tale.
---------------Seduto nella sedia della biblioteca , con le gambe appoggiate sopra il tavolo e le braccia accavallate , aspettava. Quel giorno si era messo in testa di voler risolvere la situazione e capire cosa spingesse Levi ad ignorarlo, e ne era certo che sarebbe passato per quella stanza. Era appena dopo cena ed Eren era ancora seduto su quel pezzo di legno, ormai da 4 ore e stava iniziando a perdere completamente le speranze, ma la sua testardaggine glielo impedì.
Finalmente la maniglia di ottone si mosse, e la porta di legno si aprì lentamente, per poi rivelare la figura del corvino, con gli occhi leggermente sgranati, e lì Eren poté giurare di aver visto una scintilla percorrergli le iridi argentee " Che diamine ci fai qui ?" domandò con tono truce " Ti stavo aspettando" constatò il giovane aggrottando le sopracciglia, " Hai aspettato inutilmente, ero venuto qui perché pensavo di aver dimenticato il libro, ma mi sono ricordato di averlo in camera, buona notte Jeager" fece per voltarsi ma una mano calda afferrò il suo polso,
" Si può sapere che ti prende? Perché mi ignori?" gli occhi tristi e stanchi percorsero il volto di Levi soffermandosi sul colore di quelle iridi così rare." Ma sei scemo o cosa ? Ti rendi conto di essere in un carcere per omicidio, e che stai parlando con il tuo direttore o no? cosa stai dicendo, noi non abbiamo neanche un rapporto di amicizia, quindi lasciami e vattene" una riposta schietta che colpì il castano più di quanto avrebbe dovuto, " Ah quindi funziona così prima scopiamo e poi ciao sconoscitui come prima? Levi non è stata una semplice scopata e sono sicuro che te ne sei accorto anche tu"
È vero anche a Levi quella non era sembrata una semplice scopata, quell'atto poco casto non era dettato solo dal desiderio, c'era qualcosa di più che entrambi percepirono nello stesso istante in cui le loro pelli nude si sfiorarono" Levi cazzo rispondimi, perché mi sembra di averti già incontrato, e perché sento una forza che mi impedisce di allontanarmi da te ?"
Lacrime calde cominciarono a rigare le guance rosse del castano, il respiro si fece più pesante ed il torace si abbassava ed alzava ad un ritmo frenetico, togliendogli la capacità di respirare,
Levi non ci pensò due volte, raggiunse il più piccolo e lo avvolse in un abbraccio caloroso, sedendosi sopra le sue gambe e cominciando ad accarezzargli la guancia con un dito, raccogliendo le lacrime che scendevano dagli occhi smeraldini, non riusciva più a vederlo in quello stato, si era ripromesso più volte che non gli avrebbe fatto del male, dirglielo sarebbe stato da incoscienti, non poteva permettere di mostrarsi vulnerabile ne a lui ne a nessuno, ma come poteva ignorare il dolore che gli stava provocando?
" Eren ...... si noi ci siamo già incontrati" gli sussurrò all'orecchio " Quando eri piccolo tua madre venne uccisa ed io ti salvai portandoti al sicuro, sono passati 15 anni da quel giorno, ed io ti avevo quasi dimenticato, scordandomi completamente il tuo nome, e presumo che tu abbia fatto lo stesso"
il tocco del più grande riuscì a calmarlo, il respiro ad ogni carezza diventava meno affannato, e le lacrime salate avevano arrestato la loro discesa. Alla fine aveva ceduto, l'uomo seduto sopra le sue gambe, dal carattere freddo e distaccato, si sciolse davanti ai suoi occhi , come un ghiacciolo sotto il sole.
" Quindi sei tu?" gli domandò riprendendosi e assumendo una postura rigida " Si Eren sono io" una risposta più che ovvia, ma che riuscì ad aumentare lo stato alterato del più piccolo , " Tu me lo avevi promesso" sibiló a denti stretti,
senza aspettare la risposta , Eren si alzò di scatto sollevando l'uomo per riportarlo in piedi, senza proferire alcuna parola si avviò verso l'uscita per poi chiudersi la porta di legno consumato alle spalle.
" Eren" un sussurro involontario uscì dalla bocca del direttore.
—-
" No no ti prego non lasciarmi con loro, io voglio stare con te Levi ti prego" piangeva si dimenava, sotto il forte abbraccio del ragazzo, " Moccioso non piangere, ci rivedremo te lo prometto" lacrime salate continuarono a rigare le guance paffute del piccolo, le mani strette al cotone bianco che ricoprivano l'addome del ragazzo, e le gambe incatenate ai fianchi di quest'ultimo, " Ma... no ti prego, non lasciarmi anche tu"La paura di essere lasciato ancora da solo prese il sopravvento, il respiro si fece più pesante ed il petto si alza e abbassava velocemente, il corvino non si allarmò sapeva perfettamente, che il piccolo moccioso soffriva di attacchi di panico, pienamente giustificabili dopo quello che aveva vissuto, lo prese in braccio e lo strinse a se più forte che poteva, facendo attenzione a non fargli del male, " Ehi piccolo non piangere, io non ti lascerò mai da solo, quando sarai grande ci rincontreremo, te lo prometto, non potrò mai dimenticarmi di te Eren"
Il bimbo si calmò, il respiro tornò quasi normale, si asciugò le lacrime, e tirò su con il naso " Lee " come riusciva a calmarlo lui, non ci riuscì più nessuno, aveva imparato nel corso degli anni a conviversi ma mai era riuscito in quello che il ragazzo faceva per farlo tornare alla serenità.
" Dai devi andare, ricordati non è un addio ma un a rivederci" disse il corvino prima di lasciarlo nella braccia dell'assistente sociale e chiudersi la porta alle spalle, " S-si , mi mancherai "sussurrò Eren guardando la porta farsi sempre più lontana.
STAI LEGGENDO
DARE ME
FanfictionUn serial killer chiamato Eren Jaeger , verrà rinchiuso in un carcere ad alta protezione, chiamato wall Maria, di un uomo affascinate e misterioso, il direttore Levi Ackerman. Per eren diventerà un gioco , riuscire a sciogliere il carattere freddo...