𝐋𝐄𝐕𝐄𝐒𝐐𝐔𝐄 || Pazzia 《Eyeless Jack》- In Pausa

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E.J. P.O.V.

Ero felice dopo molto tempo. Ero al fianco di Ginevra, circondato dai miei amici. Ben se ne era andato poco prima senza dare spiegazioni, ma mancava anche Hobo. Anzi lui era li con noi, e stava festeggiando con noi.
Avrei tanto voluto che quel momento non finisse mai, ma si sa, le cose belle non durano per sempre. Uno scoppio improvviso fece calare il silenzio sulla tavola. Ginevra si scostò da ne e fece qualche passo incerto verso la porta.
"Ginevra, stai attenta..."
G:"Tranquillo Jack."
In quel momento la porta si aprì di colpo, mostrando una figura tremante, ricoperta di sangue che non riusciva a stare in piedi.
G:"Samuel, Samuel sei tu?"
Sentivo il panico nella sua voce, ma solo dopo qualche secondo capii che era quel Samuel, il fratellastro di Ginevra.

Ginevra P.O.V

Ero sicura che lui fosse Samuel, solo che non mi spiegavo il motivo per cui fosse alla porta, tremante.
S:"G-Ginevra, ti prego aiutami..."
Non ci pensai due volte e corsi al suo fianco, appoggiando il suo braccio attorno alle mie spalle, in modo che si potesse aggrappare a me. Lo accompagnai al divano e lo feci stendere mentre gli altri erano ancora fermi attorno al tavolo.
"Vosa state aspettando, voi? Aiutatemi idioti!"
Jack si avvicinò e liberò tutto il divano in modo che Samuel potesse stare bene sdraiato.
S:"Ginevra, sto sanguinando..."
Svenne di colpo, facendomi preoccupare.
"Slender, è normale che un demone di tale potenza svenga?"
S:"No, non lo è per niente."
Si avvicinò a lui e iniziò a recitare strane parole facendo guarire Samuel. Quando dopo poco lui si svegliò era pallido e ricoperto di sudore, senza contare il sangue secco.
"Samuel! Ti senti bene?"
S:"Credo di si."
Si mise a sedere e si guardò intorno.
S:"Allora sono riuscito ad arrivare alla creepyhouse, almeno una cosa buona..."
"Samuel, cosa diavolo stai dicendo? Tu ci odi."
S:"No, mi dispiace per l'altro giorno, quando ti ho attaccato. Ma ho scoperto alcune cose riguardo mio, nostro padre e voi siete gli unici a poterlo fermare."
"Samuel, potresti spiegarci quello che è successo?"
S:"Quando sono tornato all'inferno con Zalgo lui mi ha portato in una stanza. In 600 anni non avevo mai avuto il permesso di entrare in quella stanza, era l'unica regola che ho fin da bambino. Mi fece entrare e scoprii che era il suo studio. Era pieno di scaffali colmi di enormi volumi e sulla piccola scrivania in mogano molte mappe erano state distribuite. Lui mi spiegò il piano che aveva per voi e per questo pianeta. Lui ha intenzioni di uccidervi tutti, a eccezione di sua figlia e dello Slenderman. Disse che voleva Ginevra per renderla come noi e Slenderman come trofeo. Ma la cosa che più mi ha disgustato è quello che vuole fare agli umani. Non li vuole uccidere, vuole torturarlo fino alla follia per renderli soldati pazzi e pronti a uccidere. Ma solo per i più forti, gli altri li renderà sui schiavi. La terra sarà il suo secondo regno, espanderà le fiamme dell'inferno fino a qui. Quando mi ha detto tutto ciò ho fatto finta di niente, ma avevo deciso che avrei parlato con te. Solo che qualcosa è andato storto. Sta mattina si recò nella mia stanza e mi disse:"Samuel, figlio mio, io so quello che vuoi fare. Vuoi avvertire quella tua stupida sorella. Ma non ci riuscirai." Mi attaccò e mi inflisse talmente tante ferite che mi ruppe. Quando ferisci troppo un tuo inferiore mortale lo rompi e lui perde la sua immortalità. Quindi io adesso sono un semplicissimo ragazzo di 19 anni e posso morire in qualunque momento."

Tutti rimasero zitti. Dopo qualche minuto Jack fece un colpo di tosse."Allora fermiamolo. Ci vuole distruggere tutti, ma noi sappiamo qual è il suo piano. Creiamo una difensiva degna di noi."

Capii che Jack aveva appena dato voce a quello che tutti noi pensavamo. Samuel era esausto così lo accompagnai nella mia stanza che con il tempo avevo decorato con foto, poster, libri e oggetti vari.

S:"Forte la stanza, potrebbe essere tranquillamente la mia."

"Oh no carino, quando ti sarai riposato sloggerai e andrai nella camera qui davanti, vicino a Ben."

S:"Tranquilla lo so che sono bellissimo"

"Ma fantastico, mi è capitato un fratello sbruffone."

Samuel mi fece una linguaccia e si mise a ridere. Ci stavamo comportando davvero come fratelli adesso.

S:"Facciamo una cosa, io adesso dormo e poi tu mi racconti di te e questo Jack."

"Samuel, stai seriamente facendo la parte del fratello maggiore geloso?"

S:"Beh, sei pur sempre moolto piccola rispetto a lui o a me o a quasi chiunque altro in questa casa."

"Ok ok, dopo parliamo e poi sistemiamo la tua futura stanza."

Lui sorrise e poi crollò sul mio letto a russare.
Uscì dalla stanza e chiusi la porta, fermandomi davanti alla stanza di Ben che non era ancora tornato a casa.

E.J. P.O.V.

Ginevra portò in camera Samuel e io uscì a fare due passi e a prendere un po' d'aria. Questa storia di Zalgo che voleva rendere gli umani schiavi era raccapricciante. Ok, noi li uccidiamo in continuazione ma lo facciamo per non impazzire più di quanto non lo siamo già. Sentii la voce di una ragazza provenire da dietro a un albero. Avvicinandomi trovai una donna, i capelli neri lunghi fino ai fianchi erano sciolti, indossava un abido nero abbastanza elegante, sicuramente inadatto a una passeggiata nel bosco.
"Scusi, lei cosa ci fa qui?"
???:"Oh, Jack caro proprio te stavo cercando."
"Lei mi conosce?"
???:"Ma certo, non mi riconosci, sono Lilith."
"Cosa diavolo ci fai tu qui?"
Odiavo quell'essere, era la moglie di Zalgo e madre di Samuel e non aveva fatto nulla per fermare il marito.

L:"Jack insomma non fare il bambino adesso. Ovviamente conoscerai la profezia riguardante la mia figliastra mezzosangue. Bene, allora saprai che presto voi mostri la tradirete e lei verrà all'inferno dove è giusto che stia, anche se non ha sangue puro."

La sua voce stava iniziando a diventare veramente irritante.

"Beh, credo che tu sia una pazza che vuole solo avere il suo maritino idiota che rende gli umani suoi schiavi. Però noi, questo mostri come ci hai chiamato tu, lo fermeremo e tu morirai con lui."

Lei scoppiò a ridere istericamente."Ma Jack, lei morirà prima di poterci fermare!"