14

64 6 0
                                    

Dopo alcuni secondi passati a guardarla lei parlò:"Jack, visto che ormai è il tramonto e noi sembriamo dei ragazzi normali, che ne dici se ci mangiassi qualcosa per poi andare ad uccidere?"

"Certo!" Per molti questa cosa sarebbe molto inquietante e macabra, ma noi siamo assassini e questo era praticamente un appuntamento... un'uscita, un'uscita tra amici. Perché è questo che siamo, giusto?

Film mentali a parte Ginevra mi prese per il polso e iniziò a correre verso l'interno della città. Faticavo a starle dietro visto la sua nuova velocità ma ci fermammo poco dopo davanti a un piccolo locale da cui proveniva della musica.

G:"Forza Jack entriamo!" Non me lo feci ripetere due volte ed entrai. La musica era molto forte e il locale era pieno di gente che ballava e si spingeva. Questa volta presi io il polso di Ginevra per non perderla e mentre ci avvicinavamo al bancone lei sembrava molto a suo agio tra tutte quelle persone. Io invece no, da quando quella stupida ragazzina mi ha reso un mostro anche quando sembro un ragazzo normale non riesco a sopportare il fatto di stare con troppa gente. 

G:"Jack ma stai bene?"                                                                                                                                                      

"N-non molto, vado un secondo fuori a prendere una boccata d'aria"

Ginevra P.O.V.

Cercai di seguirlo ma sentì due mani prendermi da dietro "Hey, che ci fa questa bella ragazza qui da sola?" Avevo una voglia matta di tirargli un destro dritto sul naso per vedere se riuscissi a spaccarlo al primo colpo, ma non volevo finire nei guai. "Questa bella ragazza non è sola e sta andando dal suo amico, ed è molto infastidita dalle tue mani quindi levale e vai a provarci con qualcun'altro." Me lo scrollai di dosso e cercai di raggiungere la porta... che era chiusa dalla figura dello stesso ragazzo di prima:"Allora, penso di essere stato poco educato. Io mi chiamo Alex, e voi mia signorina siete...?" "Ginevra" Non facevo nemmeno molto caso a quello che diceva mentre cercavo di uscire da quel posto. 

A:"Allora Ginevra, che fai nella vita?" Si, questo ragazzo ha decisamente voglia di essere preso a pugni."Beh solitamente spacco il naso quelli che mi infastidiscono mentre ho qualcosa da fare"
A:"Mmh, violenta... facciamo finta che tu riuscissi a spaccarlo a qualcuno, cosa che io credo molto difficile, che faresti dopo?" Oh fantastico credo che il demone stia di nuovo prendendo possesso di me. Non mi resi nemmeno conto di aver alzato il braccio ma ormai era tardi, quindi sferrai un pugno su quel viso fastidioso. Ora che era a terra dolorante e sanguinante mi chinai e gli sussurai all'orecchio:"Bene, adesso che sai che ho la forza di farlo se mi rivedi evita di infastidirmi." e prima di alzarmi gli sputai in faccia.

Corsi fuori a cercare Jack, ma non lo vedevo da nessuna parte. All'improvviso una mano si posò con forza sulla mia spalla e pensando fosse ancora quell'Alex mi girai di scatto pronta a tirargli un altro pugno che però fù fermato dalla mano di Jack.
J:"Hey Ginevra calmati, sono io" MI calmai e cercai di riprendere il possesso del mio corpo, ma il demone sicuramente non collaborava. Avevo voglia di sangue, tanto sangue.
"J-jack, il demone ha bisogno di uccidere" Lui capì e mi portò veloce al confine del bosco, dove si trovava una piccola casa in cui sembravano vivere 3 persone.
Il demone prese di nuovo il sopravvento sul mio aspetto facendomi diventare la parte mostruosa. Con gli artigli scassinai velocemente e senza far rumore la porta di casa per poi salire al piano superiore. Mi trovai davanti alla porta della camera di un bambino e sentì il suo sangue scorrere nelle vene.
Arrivai con uno scatto ai piedi del letto ma invece di ucciderlo decisi di divertirmi un po'. "Jack" la mia voce era metallica "Jack, tu vai ad uccidere i genitori di questo marmocchio, voglio divertirmi un po'." Uscì dalla stanza e io mi nascosi sotto al letto.

Tutti i bambini hanno paura del mostro sotto al letto, e allora spaventiamoli.

Da sotto al letto allungai un braccio che feci scorrere sul piccolo corpo del bambino fino a quando non sentì il respiro farsi pesante, segno che si era svegliato.
B(bimbo):"C-chi sei?"
"Oh piccolino, ma non lo sai? Sono il mostro che sta sotto al letto, quello che si mette nell'armadio quando il papà va a controllare, che passa dietro la tenda e che arriva dietro di te! Non è bellissimo?"
B:"Ti prego non farmi del male"
Sentivo che era terrorizzato e a me piaceva così tanto...

"Facciamo un gioco, io mi nascondo e tu mi devi cercare, se mi trovi dovrò esaudire un tuo desiderio ma se io riesco a toccarti senza che tu mi veda potrò farti quello che voglio, ogni giro sempre più doloroso. Giocheremo fino all'alba ti va?"
B:"O-ok..."
"Bene io mi sono nascostaaaaa"
Lui mise giù il piedino e lentamente si avvicinò alla finestra, ma io non ero li. Aprì l'armadio ma io non ero li. Si avvicinò alla porta ma mentre passava vicino al letto gli strinsi la caviglia graffiandolo e facendolo urlare.

"Oh piccolino ho vinto io! Mmh... chissà cosa potrei farti... Oh! Idea! Ti taglierò la lingua in modo che tu non possa urlare" Iniziò a piangere ma non mi fermai. Presi la lingua tra gli artigli e la staccai. Era così viscida e morbida tra le mie mani. Presi il bamhimo e lo appoggiai sul letto:"Mio caro bambino ora ti torturerò!" Lo dissi come se fosse la cosa più ovvia del mondo ma lui cominciò ad agitarsi mentre cercava ci parlare. "Calmati ti ho tagliato la lingua quindi non puoi parlare. Eh poi i mostri non mantengono le promesse, e anche se gioca sai ancora con te vincere i sicuramente io perché le ombre sono il mio territorio. Ora capisci?" Cercava di dire qualcosa ma presi ago e filo che erano appoggiati sul comodino di fianco al letto. Gli cucii le palpebre in modo che guardasse tutto quello che gli facevo. "Ora ti farò molto, molto male, ma tu devi fare silenzio ok? Oh ma che sciocca che sono, ti ho strappato la lingua è ovvio che starai zitto!" Continuai a ridere mentre piano piano incidevo lo stomaco per fargli male. Stava piangendo dal dolore e vidi il suo piccolo cuoricino che batteva piano, ormai in fin di vita. Lo presi tra gli artigli e lo strinsi finché non divenne un ammasso di carne senza forma.
J:"Io ho finito con i genitori, tu a che punto sei?"
"Oh i bambini durano così poco, è già morto! Ma ora farò una cosa"
Presi l'intestino del bambino e glielo legai al collo, mentre l'altro capo era attaccato al lampadario sembrava impiccato. Il demone soddisfatto mi lasciò di nuovo il possesso del mio corpo per vedere la mia opera d'arte ormai finita.
"Ora manca solo un ultima cosa, la firma"  Prima con gli artigli gli tolsi i bulbi oculari per mangiarli. Deliziosi. Poi intensi un dito nel sangue e scrissi sul muro: Destroyer Devil was here

Ce ne andammo così, facendo sapere al mondo che una nuova assassina percorre le strade indisturbata. Il Diavolo Distruttore farà piazza pulita delle vostre inutili anime mortali.

Sfera di una che pensa che gli angoli siano più malvagi dei mandarini

Ed ecco a voi il primo vero proprio omicidio della nostra Ginevra.

𝐋𝐄𝐕𝐄𝐒𝐐𝐔𝐄 || Pazzia 《Eyeless Jack》- In PausaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora