Capitolo quattro: Hakone

148 11 15
                                    


Il quartetto partì immediatamente per Hakone, dopo aver allestito "la scena della fuga" per Tsukasa. Era una strada lunga 80 km a piedi, ma piano piano camminavano, cercando di seminare Tsukasa il più possibile. Yuzuriha si emozionò quando scoprirono di essere arrivati a Kamakura, proprio vicino al Buddha di bronzo, ed Hana la seguì a ruota, abbracciandola stretta.

Dopo quella pausa, continuarono a camminare, passando anche attraverso fiumi. In una di quelle occasioni, si fermarono un attimo a liberare una parte del piede di Yuzuriha che era ancora bloccata dal pietrificazione. Senku spiegò loro che non era il liquido della resurrezione a ridare energia, ma, al risveglio, le piccole crepe che si erano formate, sono state sigillate. Era per questo che sono sopravvissuti, nonostante le crepe che ognuno di loro possedeva. Hana si era toccata, per tutto il tempo della spiegazione, la sua crepa all'altezza della clavicola, a forma di lunga rondine stilizzata. Sotto sotto non le dispiacevano quelle crepe; li considerava come dei piccoli tatuaggi.

-Se volete una vera formula per riprendere le forze, aspettate di arrivare a destinazione- aveva detto loro Senku. Taiju, Yuzuriha e Hana si guardarono un attimo prima di capire cosa intendeva.

La loro destinazione era Hakone, e questo voleva dire anche qualcosa per cui i tre rimasero eccitati per tutto il tempo: le terme!

**

Hana si lasciò abbandonare all'acqua calda di quella sorgente termale che avevano trovato ad Hakone. Poco prima, aveva creato un divisorio con i legni che Taiju le aveva recuperato, e così i quattro potevano godersi il bagno tranquillamente.

-Come mi mancava un bel bagno caldo!- esclamò Hana a nessuno in particolare.

Aveva appoggiato la testa nel bordo roccioso, tutta distesa, e aveva gli occhi chiusi, in pieno relax. La ramata sentì Yuzuriha annuirle.

-Si... questa formula per recuperare le forze funziona davvero-.

Dall'altro lato della staccionata, nella parte dei ragazzi, le ragazze sentirono Senku e Taiju commentare.

-È una fortuna che il Giappone sia ricco di vulcani.- aveva detto Senku. -Raggiungere queste terme aveva un solo ed unico scopo... avere una fonte illimitata per l'ingrediente principale della polvere da sparo, lo zolfo!-.

Hana aprì gli occhi per fissare il cielo stellato, mentre ponderava le parole di Senku per un po', anche dopo che il ragazzo uscì dall'acqua.

-La nascita della polvere nera, eh...-.

-Qualcosa non va, Hana?- domandò Yuzuriha e Hana abbassò lo sguardo verso l'amica.

-Nulla- le sorrise, consapevole di averle mentito, prima di alzarsi. -Beh, io esco adesso, o non ne uscirò mai più- finì ridacchiando ed uscendo dall'acqua, lasciando Yuzuriha dentro. Senku era già uscito dall'acqua prima per iniziare a raccogliere lo zolfo, lasciando Taiju dentro nella parte maschile, così Hana decise di raggiungere l'altro suo amico d'infanzia, dopo essersi vestita.

Hana trovò Senku tutto concentrato a raccogliere zolfo. Così, inginocchiandosi lì vicino a lui, la ragazza prese un martello e cominciò ad aiutarlo.

Rimasero in silenzio per tutto il tempo, entrambi trovandolo quasi rilassante. Per Hana la vicinanza di Senku le dava conforto. La ramata, infatti, stava cominciando a provare ansia. Le intimoriva non riuscire a creare la polvere da sparo in tempo, che Tsukasa potesse raggiungerli prima, che potesse succedere qualcosa di brutto a Senku, o ai suoi amici. Per questo anche solo la compagnia dell'amico d'infanzia o un suo sguardo, bastava per calmare, almeno un poco, questi suoi pensieri. "Ora", pensava Hana, "se solo la mia mente smettesse di preoccuparsi e di produrre questi pensieri...".

Come un sempreverde | DR. STONE (Ryusui NanamixFemaleOC)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora