Questa mattina mi sono svegliata presto, perché avevo intenzione di incontrare Jake prima di scuola, davanti all'entrata, così da parlarci di nuovo e riuscire a capire qualcosa in più di questa situazione senza pressarlo troppo.
Prima di uscire di casa mi sono girata verso lo specchio. I capelli castani mi incorniciavano il viso perfettamente e due ciocche corte scendevano morbide accarezzandomi le guance paffute e rosee.
Avevo una coda bassa, come tutti i giorni, legata da un elastico nero e sottile e una maglietta giallo ocra a collo alto, abbinata a una gonna nera non troppo corta. I miei occhi azzurri, intanto, fissavano gli stivaletti marroni a riporto con lo zaino pieno e ingombrante che portavo dietro le spalle.
Mentre mi avviavo verso scuola, attraversando il bosco verde e silenzioso, ho preso le cuffiette e me le sono infilate nelle orecchie.
Sullo schermo del telefono si leggeva:
Breezeblocks, alt-JQuesta è una delle mie canzoni preferite, nonché una delle poche che ascolto a ripetizione e che sono in cima alla mia playlist.
Di punto in bianco, quasi senza accorgermene e immersa nelle mie canzoni, ero già arrivata a scuola e Jake era lì, che mi aspettava alla solita panchina rotta dove ci incontriamo sempre.
Così mi sono avvicinata e gli ho dato uno spintone da dietro e lui, girandosi, ha ricambiato con un sorriso.
Chiacchierando un po', alla fine mi ha confessato che si sente molto meglio e che forse, un giorno lontano, mi dirà qualcosa in più riguardo quello che ha passato in questi giorni.