La Porta

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Smut ... solo smut ;-)

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Aggiornamento a sorpresa, giusto perché è San Valentino ed è il giorno perfetto per leggere questo capitolo. Che siate single o fidanzat*, godetevelo fino in fondo, mi raccomando!

- Silvia - 

Hermione non poteva farcela da sola.

Nonostante le sue proteste alla Medi-Maga, dicendole che stava bene e che avrebbe continuato ad aspettare nel Bagno, Hermione sapeva che stava combattendo una battaglia persa. Si era intrappolata tra le fredde piastrelle per quasi tre ore, perché si era addormentata sul pavimento, ma quello che vide al suo risveglio fu molto peggio di quello che aveva visto prima di addormentarsi.

Il calore sulla sua pelle era tornato, insieme all'intensità in alcuni altri punti. Il dolore tra le sue gambe era cresciuto gradualmente, ma non era per la sensazione delle sue stesse dita... era la brama di essere riempita e allargata.

Era la brama di essere presa e riempita da qualcuno che potesse soddisfare le voglie che stavano consumando il suo corpo e la sua mente.

Mentre si tirava su dal pavimento e si accasciava contro il freddo legno della porta, sentiva il disperato bisogno di un'altra doccia per togliere il calore dalla sua pelle. Stava per muoversi quando sentì aprirsi la porta principale della stanza e dei passi che si dirigevano verso il bagno.

Hermione sapeva che era lui ancor prima che bussasse. Conosceva i suoi passi e poteva percepirlo... poteva sentirne l'odore. Il suo odore era smorzato dalla porta che li separava, ma lui odorava di tutto ciò da cui lei era attratta. Era frustrante e assolutamente inebriante.

Perché era tornato? Hermione era certa che lui l'avrebbe lasciata sola. Non le doveva nulla. Era davvero disposto a passare tutto questo con lei solo perché si sentiva il responsabile della sua situazione? Lei gli aveva già detto che non era colpa sua.

"Granger", iniziò lui attraverso la porta, e lei si morse immediatamente il labbro. Dio... stava diventando sempre più difficile. "Ho bisogno che tu apra la porta..." le disse con voce gentile. Quasi troppo gentile, come se pensasse che lei fosse estremamente fragile. "...ho bisogno di parlarti; ho detto al guaritore che mi assicurerò che tu stia bene".

"Perché sei tornato?" riuscì a uscire lei. "Pensavo..."

"Ti ho detto che voglio aiutarti". Rispose lui. "Avevo solo bisogno di riprendermi... ho parlato con i Guaritori. Devi farli entrare Granger, stanno solo cercando di aiutarti".

"No," gli disse lei sfiduciata. "Ho solo bisogno di stare qui dentro e..."

"Posso sentire il tuo odore da qui fuori". Lui la avvertì, la sua voce bassa. "Impazzirai in quel bagno... devi uscire".

"Ho solo bisogno di controllare il mio..." iniziò e digrignò i denti contro un'ondata di eccitazione. Stava solo diventando più forte ora che lui era tornato.

"-Il Guaritore mi ha dato alcune informazioni da passarti". Le disse severamente. Lei sospirò forte contro la porta, lasciando che la sua voce la inondasse. Le sembrava di continuare a prendere e perdere coscienza; la sua voce era ipnotica e le riduceva il cervello in poltiglia.

"Mi hanno detto di dirti che per mantenerti lucida devi..." fece una pausa per un secondo, la sua voce aveva un tono imbarazzato. "-Devi cedere agli impulsi, Granger... devi raggiungere l'orgasmo".

Break for me - traduzione ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora