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Scesi dal letto, e il freddo mi punse la punta dei piedi fuori dalla coperta e come ero solita fare guardai dalla finestra. Il vento mi spostò i capelli coprendomi la vista come se volesse nascondermi qualcosa. Scesi al piano di sotto e di nuovo una folata di vento mi travolse, facendo svolazzare le tende delle finestre. La porta d'ingresso era spalancata. Si creò un corridoio di corrente, dominava un silenzio assoluto, inquietante quasi, si sentiva solo il fischio del vento.
Controllai in ogni stanza e uscí fuori in giardino alla ricerca dei miei genitori, ma di loro nessuna traccia.
Mi ritrovai di fronte un mantello bianco di neve, alzai lo sguardo e un fiocco di neve si posò sulla mia fronte. Chiusi gli occhi e mi tolsi la goccia, ma mi trovai il dito sporco di sangue. Abbassai lo sguardo e vidi una scia di piccole gocce di sangue dirette verso il piccolo bosco davanti casa. Piú che seguivo le tracce piú esse diventavano sempre più grandi e distese. Continuai a camminare finchè non vidi una fossa nella neve. La paura fece accelerare il battito del cuore per quello che avrei potuto vedere. Intravidi due corpi distesi e con la faccia in giú e sotto ad essi la neve si tingeva di un rosso intenso. Indossavano delle divise militari come quelli dei miei genitori.
Mi misi in ginocchio e lessi i cartellini con scritti i nomi Astrid Hansen e Fred Hansen. Iniziai a urlare, il freddo mi penetrò nelle ossa facendomi tremare. Ad un certo punto le mie urla vennero sovrastate dal rumore delle eliche di un elicottero in fiamme che stava precipitando verso di me pronto a schiacciarmi. Era veloce, i capelli mi vennero in faccia oscurandomi di nuovo la vista.
L'elicottero si schiantò contro la terra buttandomi nella fossa insieme ai cadaveri dei miei genitori....

-Nonna! C'era bisogno di farmi cadere dal letto per svegliarmi? - mi trovo sul pavimento a massagiarmi il fondo schiena visto che sono caduta di culo!

-Scusa volpina, ma eri agitata nel sonno, hai avuto un altro incubo? - si avvicina a me e mi rialza da terra.

-... Si, sogno sempre la stessa cosa, io che mi sveglio, che esco fuori e... E poi loro... - mi blocco e mi giro verso mia nonna.

Lei mi abbraccia -tesoro, sono passati 10 anni da quando è successo. Dovresti rivalutare l'idea di andare da tua zia, ti fará solo del bene cambiare ambiente - ci sediamo sul letto mentre lei continua ad accarezzarmi i capelli.

-ma io non voglio lasciarti sola-
-volpina, ma non sarò sola c'è tuo cugino Patrick con me -
- Ma se non è in grado neanche di dare da mangiare alle renne! Potrebbe mai stare con te e aiutarti in casa? - dico alzandomi dal letto.
-tranquilla ci sarà anche Amanda con me, non preoccuparti. E ora cambiati che prepariamo i skillingsboller - mentre si dirige alla porta.
- Uh! Le mie brioche preferite! Arrivo subito nonna-

Rifaccio il letto e sistemo un po' la camera. Prendo i vestiti puliti e vado a fare una doccia calda. È novembre infatti il tempo è piú freddo e un buon strato di neve si è giá formato. Finito di farmi il bagno torno in camera, ma la finestra è aperta, che strano, io l'avevo lasciata chiusa... Un brivido di freddo mi percorre per tutta la schiena, mi avvicino alla finestra e noto delle orme sul prato innevato. Mi sporgo un po' per vedere cosa sia quando un certo punto una palla di neve mi colpisce in volto.

- Adam Fletcher considerati un uomo morto! -
- Buongiorno anche a te volpina - e sorride compiaciuto, ma non per molto.

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